Alessandro La Volpe (Lucera, 1820 – Roma, 1887) si trasferisce ben presto dalla Puglia a Napoli con l’intenzione di approfondire la sua propensione artistica. Qui frequenta l’Istituto di Belle Arti e in particolare il corso di pittura di paesaggio di Gabriele Smargiassi (1798-1882).
Valerico Laccetti (Vasto, 1836 – Roma, 1909), viene inizialmente indirizzato ad una formazione di stampo letterario poi, una volta trasferitosi dall’Abruzzo a Napoli, inizia a seguire i corsi dell’Accademia di Belle Arti sotto la guida del maestro Filippo Palizzi, anch’egli originario di Vasto.
Egisto Lancerotto (Noale, 1847 – Venezia, 1916) si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Inizialmente, si orienta verso la pittura di storia e di soggetto sacro, come richiedeva il consueto percorso accademico. Ben presto, però, si allontana dalla pittura storica.
Eugenio Landesio (Venaria Reale, 1809 – Roma, 1879), trasferitosi con la famiglia a Roma negli anni Trenta, viene introdotto nello studio di un pittore paesaggista francese. In seguito, viene accolto sotto l’ala dell’ungherese Carlo Markò il vecchio, che in quel momento si trova a Roma,
Angelo Landi (Salò, 1879 – 1944) dimostra sin da piccolo spiccate doti artistiche, ma il padre lo contrasta, facendogli poi frequentare l’Università Ca’ Foscari di Venezia, per avviarlo alla carriera diplomatica. Il ragazzo, intenzionato ad assecondare la sua passione per l’arte, fugge a Milano per iscriversi all’Accademia di Brera.
Gaspare Landi (Piacenza, 1756 – 1830) nasce da una famiglia piacentina dell’alta nobiltà. Purtroppo, quando Gaspare è ancora un bambino, i suoi genitori si trovano ad affrontare la decadenza economica.
Andrea Landini (Firenze, 1847 – 1912) si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, per poi frequentare privatamente lo studio di Antonio Ciseri. Acquisisce da lui una tecnica impeccabile e soprattutto la predilezione verso il genere del ritratto.
Lucio Landsmann Venna (Venezia, 1897 – Firenze, 1974), appena quindicenne, nel 1912 si trasferisce con la famiglia da Venezia a Firenze. Dopo il primo anno di frequentazione dell’Accademia di Belle Arti, inizia a lavorare nello studio di Emilio Notte, pittore già indirizzato verso la sperimentazione futurista.
Cesare Laurenti (Mesola, 1854 – Venezia, 1936) molto giovane, a causa dei non buoni rapporti con il padre, si trasferisce a Padova. Qui, grazie alle cure del conte Ferri, che nota la sua propensione artistica, Cesare Laurenti decide di studiare disegno presso lo studio dello scultore Luigi Ceccon.
Laurenzio Laurenzi (Assisi, 1878 – Roma, 1946), trasferitosi a Roma da Assisi, frequenta l’Accademia di Belle Arti, in cui studia pittura ed incisione. Ma la vera e propria esperienza formativa dell’artista umbro avviene attraverso i numerosi viaggi che compie dagli anni Venti del Novecento, tra le capitali europee, le colonie africane e il Medio Oriente.
Bice Lazzari (Venezia, 1900 – Roma, 1981) inizialmente si dedica allo studio della musica presso il Conservatorio Benedetto Marcello. In seguito, decide di coltivare la sua attitudine per il disegno, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Venezia dove è allieva di Virgilio Guidi.
Achille Lega (Brisighella, 1899 – Firenze, 1934) da bambino, si trasferisce con la famiglia a Firenze. Negli anni dell’infanzia mostra spiccate doti artistiche, quindi si iscrive presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e poi presso la Scuola Libera di Incisione, dove ha come maestro Celestino Celestini.
Silvestro Lega (Modigliana, 1826 – Firenze, 1895) nasce nella provincia emiliana. Si trasferisce a Firenze all’età di 17 anni ed inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti seguendo i corsi di Giuseppe Bezzuoli. A partire dal 1844 decide di dedicarsi allo studio del nudo e di frequentare lo studio del pittore purista Luigi Mussini
Giovanni Battista Lelli (Milano, 1827 – 1887) nato da una famiglia borghese di Milano, si schiera subito a favore dei moti rivoluzionari antiaustriaci. Nel 1859 combatte al fianco di Garibaldi e contemporaneamente comincia a praticare la pittura.
Leoncillo Leonardi (Spoleto, 1915 – Roma, 1968) cresce in un clima familiare molto fertile dal punto di vista artistico. Due dei suoi nonni sono artigiani, liutaio uno ed ebanista l’altro. Condizione questa che lo rende avvezzo al lavoro artigianale, sin da bambino.
Giovanni Lessi (Firenze, 1852-1922) si avvicina all’arte sin da piccolo, avviato dal padre Agostino, scenografo. Si forma presso l’Accademia di Firenze, dove è allievo di Giovanni Fattori (1825-1908) e di Michele Gordigiani. Sin da subito, il giovane si dimostra incline a diverse forme artistiche.
Tito Lessi (Firenze, 1858 – 1917) si forma presso l’Accademia di Firenze, dove è allievo di Enrico Pollastrini. In seguito frequenta anche lo studio di Antonio Ciseri, iniziando la sua carriera nel solco della pittura di storia. Nel 1878 termina gli studi e compie un soggiorno a Parigi.
Antonino Leto (Monreale, 1844 – Capri, 1913) è considerato dalla critica una delle maggiori personalità artistiche dell’Ottocento siciliano. Nasce a Monreale nel 1844 e diventa allievo di Luigi Barba e Luigi Lojacono. Questo solo grazie ad un sussidio del municipio di Monreale che gli permette di trasferirsi a Palermo per studiare pittura.
Carlo Levi (Torino, 1902 – Roma, 1975) si forma a Torino e si laurea in medicina nel 1924, entrando immediatamente a lavorare presso la Clinica dell’Università torinese. Durante gli anni dell’adolescenza, però, aveva frequentato alcuni corsi di disegno che lo avevano sempre lasciato legato a questa disciplina.
Moses Levy (Tunisi, 1885 – Viareggio, 1968) figlio di un funzionario inglese di stanza a Tunisi, nei primi anni si forma in questa città. Ben presto, però, proprio alle soglie del Novecento, a causa di una malattia della madre, la famiglia è costretta a raggiungere l’Italia.
Osvaldo Licini (Monte Vidon Corrado, 1894 – 1958) nasce nelle Marche, ma i genitori si trasferiscono ben presto a Parigi, per motivi lavorativi. Il ragazzo rimane con il nonno e, terminati gli studi liceali, si forma presso l’Accademia di Bologna, dove stringe amicizia con Giorgio Morandi e Mario Tozzi che poi rincontrerà a Parigi.
Ulvi Liegi (Livorno, 1858-1939), pseudonimo di Luigi Levi, nasce in una benestante famiglia ebrea di Livorno. Trasferitosi a Firenze e iniziato alla pittura da Carlo Markò figlio si iscrive ben presto all’Accademia per completare la sua formazione. Il suo esordio alla Promotrice fiorentina si data attorno al 1882, registrando un immediato successo.
Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 – Gualtieri, 1965) è figlio di Elisabetta Costa. Un anno dopo la nascita di Antonio sposa Bonfiglio Laccabue. Questi lo riconosce e gli dona il cognome, che molti anni dopo l’artista tramuterà in Ligabue, ma anche un’infanzia molto difficile.
Enrico Lionne (Napoli, 1865 – 1921) intraprende gli studi artistici nonostante il parere contrario dei genitori. Si forma al seguito di Enrico Fiore, a sua volta allievo di Domenico Morelli. Diviene subito un abile disegnatore umoristico ed un apprezzato ritrattista.
Ludovico Lipparini (Bologna, 1800 – Venezia, 1856) si trasferisce da Bologna a Venezia nel 1817, per frequentare l’Accademia di Belle Arti. Studia dapprima con Liberale Cozza, poi con Teodoro Matteini. Sin da subito, aderisce gli stilemi classici, basandosi soprattutto sullo studio dei gessi di Antonio Canova.
Llewelyn Lloyd (Livorno, 1879 – Firenze, 1949) è figlio di un commerciante del Galles trasferitosi a Livorno. Rimasto orfano da bambino, viene affidato alle cure dello zio che lo avvia alla carriera commerciale. Alla scuola livornese che frequenta, però, un insegnante nota le sue eccezionali doti disegnative.
Romualdo Locatelli (Bergamo, 1905 – Manila, 1943) proviene da una famosa famiglia di artisti bergamaschi. È figlio del pittore Luigi Locatelli, detto Steenì II e fratello dello scultore Stefano Locatelli. Intorno ai dieci anni inizia a frequentare la Scuola d’arte applicata Andrea Fantoni di Bergamo.
Francesco Lojacono (Palermo, 1838 – 1915) fin dalla nascita, viene indirizzato verso la pittura. Il padre Luigi era pittore di piccole e variegate scene di battaglia. La sua formazione continua poi presso il conterraneo Salvatore Lo Forte e giunge a compimento a Napoli.
Francesco Longo Mancini (Catania, 1880 – Roma, 1948), dopo essersi diplomato presso l’Istituto tecnico della sua città, viene attratto dalla pittura. Quindi si forma inizialmente nello studio catanese di Giuseppe Sciuti. Il suo mentore più che maestro vero e proprio, nella seconda metà degli anni Sessanta, si era recato a Napoli.
Baldassarre Longoni (Dizzasco d’Intelvi, 1876 – Camerlata, 1956) nasce da una famiglia contadina di umilissime condizioni. Frequenta il ginnasio di Mendrisio, ma dimostrate eccellenti doti artistiche, si trasferisce a Milano per frequentare la Scuola di Disegno presso l’Accademia di Brera.
Emilio Longoni (Barlassina, 1859 –Milano, 1932) nasce da una famiglia povera e molto numerosa. Il padre è un ex garibaldino e maniscalco, mentre la madre è sarta. Per volere del padre e per far fronte alle necessità economiche della famiglia, interrompe presto gli studi elementari per iniziare a lavorare.
Augusto Lovatti (Roma, 1852 – Capri, 1921) si forma a Roma presso la scuola di Cesare Maccari, parte dunque da un’impronta pittorica decisamente romantica e purista. Trae spunto anche dal Maccari più mondano, quello che si ispira al colore e alla luminosità delle scene di genere.
Giorgio Lucchesi (Lucca, 1855 – 1941) studia presso l’Accademia di Belle Arti di Lucca, dove ha come insegnante Luigi Norfini. Inizialmente, il pittore, attivo prevalentemente a Lucca per tutta la sua vita, si dedica alla pittura di paesaggio.
Pietro Lucchini (Bergamo, 1799 – Bologna, 1883) si forma all’Accademia Carrara di Bergamo tra il 1813 e il 1817, dove è allievo del pittore neoclassico Giuseppe Diotti (1799-1846). Nel 1820, compie un viaggio di perfezionamento a Roma. Vi rimane per tre anni, sposando, peraltro, la figlia di un famoso coreografo teatrale.
Alessandro Lupo (Torino, 1876 – 1953) dopo essere stato avviato dalla famiglia agli studi classici, si laurea in giurisprudenza a Torino. Ma la sua passione per la pittura, maturata nel corso degli anni, lo porta a frequentare lo studio del pittore torinese Vittorio Cavalleri.
Ermenegildo Luppi (Modena, 1877 – Roma, 1937) si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Modena sotto la guida dello scultore Giuseppe Gibellini. Vinto il pensionato artistico nel 1900, riesce a trasferirsi a Roma per completare la sua formazione.
Alfredo Luxoro (Genova, 1859 – 1918) figlio di Tammar, viene avviato allo studio della pittura dal padre. Si forma presso l’Accademia Ligustica di Genova, studiando inizialmente disegno ed incisione con Raffaele Granara.
Tammar Luxoro (Genova, 1825 -1899) nel 1842 si iscrive all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Contemporaneamente frequenta lo studio del pittore vedutista Pasquale Domenico Cambiaso (1811-1894).
Cleto Luzzi (Roma, 1884-1952) nasce a Roma e si avvicina all’arte sin da giovane. La sua formazione accademica avviene presso l’Istituto di Belle Arti di Roma. Qui il pittore studia seguendo i corsi di Francesco Jacovacci e di Giulio Aristide Sartorio.