Luigi Ademollo

Luigi Ademollo. Toeletta di Venere. Olio su tela, 96 x 122 cm
Toeletta di Venere. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Luigi Ademollo (Milano, 1764 – Firenze, 1849) si iscrive molto giovane all’Accademia di Brera che abbandona dopo un breve periodo. Intraprende infatti la carriera di scenografo, che lo porta nel 1772 a Roma e nel 1788 a Firenze.

Da questo momento in poi, rimane in Toscana dove costruisce la sua carriera di scenografo e pittore molto fecondo. Nel 1789 riceve la nomina di accademico presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze nonostante diversi pareri contrari. Decora moltissime chiese e palazzi di Firenze, Siena, Prato, Lucca, Arezzo.

Poche testimonianze sono rimaste delle sue opere e nessun registro ufficiale. Le informazioni sulla sua vita provengono prevalentemente dalla sua autobiografia e dalla biografia scritta dal figlio Agostino. Muore a Firenze, sua città di adozione, nel 1849.

I corsi di disegno e la formazione

Si iscrive molto presto all’Accademia di Brera e segue i corsi di disegno elementare del vedutista Domenico Aspari (Milano, 1745-1786). Lascia quasi subito l’Accademia. Il suo spirito curioso e assetato di cultura lo spinge a Roma, città che per lui racchiude l’essenza dell’antico.

Michelangelo e Raffaello: le influenze artistiche

Quando giunge nella Capitale nel 1772, ancora molto giovane, ha la possibilità di approfondire gli studi classici leggendo Omero, Virgilio e Plutarco. In questa città ha anche il privilegio di ammirare e studiare da vicino Michelangelo e Raffaello. Il 1789 è l’anno in cui vince il concorso per la decorazione del Teatro della Pergola a Firenze, dove si trasferisce definitivamente.

Elabora soggetti mitologici per la volta, per il sipario e per i palchi. Oggi queste decorazioni non sono più visibili, ma le testimonianze del tempo parlano di assoluta magnificenza visionaria nella resa di tematiche classiche. L’elaborazione delle scene è tutta in chiave preromantica.

Le opere

Le moltissime opere descritte nella biografia del figlio si possono inserire nelle più disparate tecniche.
Dalle pitture murali (a fresco, a mezzo fresco, a tempera, a encausto) alla pittura su supporto mobile (pittura a olio su tela, a tempera su carta, incisioni, disegni).

Grazie alle diverse abilità, competenze ed esperienze, l’artista può vantare nella sua produzione diverse decorazioni:

  • Entrata di Cristo in Gerusalemme nella cappella della Sala della Musica di Palazzo Pitti
  • Arca di Palazzo Pitti
  • una sala al Palazzo di Angiolo Mazzeri
  • sale di Palazzo Pucci
  • dipinti nella Loggia di Porta a Prato
  • decorazioni nella Chiesa di Sant’Ambrogio (il soffitto è stato staccato e conservato dalla Soprintendenza)
  • Cappella nella Chiesa della Santissima Annunziata
  • Chiesa di San Martino a Quona, San Salvi e San Lorenzo a Campi

Tra le altre decorazioni, a Siena alcune stanze dei palazzi Venturi-Gallerani, Sergardi, Malevolti, Giuggioli, Bianchi.  Nella stessa città, si dedica anche alla realizzazione dell’abside della chiesa di San Donato con la Caduta degli angeli ribelli.


Quest’ultimo è un affresco neo-manierista e visionario, lontano dalla precisione didascalica neoclassicista.
Importanti, anche le decorazioni di San Sebastiano, la Cattedrale di Montepulciano e la chiesa del Suffragio a Monte Sansavino. A Lucca decorerà alcune sale del Palazzo Ducale.

Iconografie bibliche, mitologiche e storiche

Grazie alla sua eclettica e vasta cultura, Luigi Ademollo si dedica a un repertorio ricco di tematiche diverse che vanno dalle iconografie bibliche a quelle mitologiche e storiche.

Grande studioso e appassionato della letteratura dantesca, produce una serie di illustrazioni dell’Inferno e del Purgatorio. Lavora all’illustrazione della Divina Commedia pubblicata a Firenze tra il 1817 e il 1819.

Il figlio Agostino ha testimoniato la vendita di alcuni quadri del padre persino in Inghilterra, in Francia e in Russia, a riprova del suo grande successo.

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