Luca Albino

Luca Albino. Loggia dell’Hotel Cappuccini ad Amalfi. Tecnica: Olio su tela
Loggia dell’Hotel Cappuccini ad Amalfi. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Luca Albino (Maiori, 1884 – 1952) è un pittore che appartiene alla scuola di Amalfi. Insieme agli altri pittori costaioli come Antonio Ferrigno (1863-1940) e Luigi Paolillo (1864-1934), inizia la sua formazione a Maiori. Studia inizialmente con il pittore costaiolo più anziano di lui Angelo Della Mura (1867-1922), poi anche al seguito di Raffaele D’Amato (1857-1921).

Come Paolillo e Ferrigno, si trasferisce poi a Napoli per frequentare l’Accademia di Belle Arti, dove studia con Vincenzo Volpe (1855-1929) e con Paolo Vetri (1855-1937).

Questi lo introducono ad una pittura dal vero vibrante e attenta alle variazioni luministiche ed atmosferiche, seguendo la tradizione del paesaggio verista napoletano. Luca Albino si fa immediatamente interprete di un paesaggio ricco di luce, teso a rappresentare gli scorci caratteristici e coloratissimi della Costiera Amalfitana.

Pescatori, popolane, mercanti e bambini fanno parte del suo repertorio di vedute costaiole, vivaci e caratterizzate da una pennellata sintetica e accesa.

Il trasferimento in Argentina

Antonio Ferrigno e Luigi Paolillo, pittori costaioli, si erano trasferiti il primo in Brasile e il secondo in Argentina all’inizio degli anni Novanta dell’Ottocento. Anche Luca Albino è protagonista dello stesso loro destino: nel 1910 decide di trasferirsi in Argentina, per cercare fortuna come pittore.

Qui si fa interprete di un paesaggio altrettanto luminoso di quello di Maiori, ma molto più ampio, arioso, maturo, lontano dalla pittura di genere. Rimane a Buenos Aires per dieci anni, ottenendo un ampio successo grazie alle sue esposizioni personali.

Il rientro a Maiori

Luca Albino rientra in Italia nel 1920 e si dedica di nuovo ai paesaggi della Costiera, ottenendo un discreto successo non solo in Italia, ma anche in Europa. I toni freschi, vivaci e variegati, insieme alla pennellata sintetica e rapida, ma anche piena determinano per lui un successo duraturo, che lo accompagna fino agli ultimi anni di vita passati a Maiori. Vi muore poi a sessantotto anni, nel 1952.

Luca Albino: una tavolozza accesa per i paesaggi della Costiera e dell’Argentina

La pittura di Luca Albino appare ricca di una gamma cromatica intensa e variegata. Si tratta di un modo di vedere il paesaggio in modo fresco ed immediato, accattivante agli occhi del pubblico e della critica. Nel 1910 avviene il trasferimento di Luca Albino in Argentina, dove mette alla prova il suo linguaggio sintetico e verista, in tele quali Paisaje de campo, Escena rural o Santa Maria de la Salute.

In questi dipinti, quasi tutti oli su cartone, emerge una pennellata ricca di colore, steso con velocità sul supporto, conferendo alla composizione una sensazione di “liquidità”, di ricchezza cromatica. Riflessi e luci che penetrano nei paesaggi brulli e immensi dell’Argentina, ritornano poi anche nelle brillanti e sintetiche vedute della Costiera.

Ne sono esempio Barche a Maiori, Mercato a Porta Nolana, Scena costiera, Vecchio borgo, La chiesa dell’Annunziata di Ravello, Loggia dell’Hotel Cappuccini ad Amalfi. Una luce calda e un cromatismo sincero pervade opere come Il giardino dell’Hotel Belvedere di Ravello, Rammendando le reti e La costa di Amalfi.

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