Antonietta Brandeis

Antonietta Brandeis. Veduta di Ponte Vecchio - Tecnica: Olio su Tavola, 17 x 23 cm
Veduta di Ponte Vecchio. Tecnica: Olio su Tavola

Biografia

Antonietta Brandeis (Miskowitz, 1849 – Venezia, 1910) perso il padre in giovane età, si trasferisce con la madre dalla piccola città boema a Praga. Qui, dimostrata la sua attitudine per la pittura, studia al seguito di Karel Javurek (1815-1909) e le fonti la citano come una delle sue allieve predilette.

Nel 1869 la madre sposa un nobile veneziano, per cui termina il suo apprendistato a Praga e si trasferisce a Venezia. Qui, è una delle prime donne ad iscriversi all’Accademia di Belle Arti dove frequenta i corsi di Michelangelo Grigoletti (1801-1870), Domenico Bresolin (1814-1890) e Pompeo Marino Molmenti (1819-1894).

Durante gli anni dell’Accademia Antonietta Brandeis si specializza nella veduta, facendosi interprete di una pittura luminosissima e attenta al particolare. I suoi dipinti di piccole dimensioni attraggono soprattutto i turisti austriaci e inglesi, che diverranno i suoi principali collezionisti.

Dopo l’esordio accademico del 1870, si diploma nel 1872, ma continuerà ad esporre a Venezia fino agli anni Novanta. Pittrice molto prolifica, è anche un’instancabile viaggiatrice: soggiorna a Firenze, a Roma, a Verona e spessissimo in Croazia, dove riceve diverse commissioni sacre.

I frequenti viaggi in Italia

Alla fine degli anni Novanta Antonietta Brandeis sposa anche lei un nobile veneziano e la sua attività pittorica si fa meno intensa. Poco dopo avviene il suo trasferimento prima a Firenze e poi a Roma, per seguire gli affari del marito, cavaliere della Corona d’Italia.

La sua attività pittorica, comunque, non si interrompe, anzi, all’inizio del Novecento espone presso la Società degli Acquarellisti di Roma e alla Promotrice fiorentina. Abile interprete della brulicante vita delle città in cui soggiorna, rimane una delle vedutiste più apprezzate del tempo. Espone a Venezia, Torino, Roma, Firenze, Melbourne e Budapest, spesso presentando una serie di variazioni delle sue opere più amate.

Quando muore il marito nel 1909, Antonietta Brandeis si stabilisce definitivamente a Firenze, dipingendo fino alla fine. Non si sa ancora molto della sua via privata: anche la sua data di morte viene da alcuni collocata 1910, da altri nel 1926 a Venezia.

Antonietta Brandeis: vedute di Venezia, Firenze e Roma

Ancora studentessa, nell’anno in cui si diploma, Antonietta Brandeis vince un premio in Accademia per la pittura di paesaggio. Continua ad esporre in Accademia per gran parte degli anni Settanta vedute quali Palazzo, Marin falier, Gondola, Traghetto a San Geremia.

Queste prime prove la rendono nota al pubblico e soprattutto le danno la possibilità di fare breccia negli animi dei collezionisti stranieri. Da questo momento in poi, infatti, le sue vedute di piccolo formato che hanno come soggetti i canali veneziani, le chiese come Santa Maria della Salute, i ponti e in canali sono ricercatissime da inglesi, americani e tedeschi.

Il suo gusto per il dettaglio, accompagnato da una grande sapienza cromatica e luministica caratterizza tanto le vedute quanto le scene di vita quotidiana. Ma la protagonista non è solo Venezia, anche Firenze e Roma, città che frequenta spesso, compaiono nel suo repertorio di vedute.

Ne sono esempio le opere Firenze vista dal giardino di Boboli, Ponte vecchio, Scavi del monte Palatino a Roma e I gradini spagnoli, tanto per citarne alcune.
All’esposizione di Torino del 1880 presenta La festa di Santa Maria della Salute di Venezia, a Firenze nel 1892 espone L’erberia di Rialto in Venezia, alla mostra degli Acquarellisti di Roma del 1906 uno Studio.

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