Sommario
Biografia
Augusto Valli (Modena, 1867 – 1945) di forma presso l’Accademia di Belle Arti di Modena a partide dal 1879, seguendo i corsi di Giovanni Muzzioli (1854-1894) e di Antonio Simonazzi (1824-1908).
Nel 1880, vinto il Premio Poletti in Accademia, riesce a compiere un soggiorno a Roma, dove espone presso la Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti.
Nella Capitale, completa la sua formazione esercitandosi anche nella copia dall’antico. Ciononostante, ben presto, l’accademismo degli esordi viene sostituito in Augusto Valli da un profondo interesse per la pittura verista. Questo è testimoniato dalle prime opere presentate alla Triennale di Modena del 1881.
Il rapporto con l’Africa
Proprio all’inizio degli anni Ottanta, il giovane artista compie i suoi primi viaggi in Africa, da cui riporta una serie di impressioni orientaliste che espone a Modena insieme a soggetti di genere e di storia.
Nel 1896 è di nuovo in Africa, al seguito del Conte Gian Piero Porro, che è a capo di una spedizione esplorativa dell’Abissinia. Purtroppo, l’esperienza finisce in tragedia: l’intera compagine della spedizione viene trattenuta dal console britannico di Harrar e l’unico membro ad essere salvato sarà proprio Augusto Valli, mentre gli altri verranno massacrati dai soldati dell’emiro Abdallah.
Nonostante questa bruttissima esperienza, il pittore modenese non rinuncerà a viaggiare di nuovo in Eritrea ed in Etiopia, proprio per il crescente interesse che il governo italiano ha nel conoscere e nell’esplorare le zone che costituiscono le sue principali mire espansionistiche.
A questo punto, Augusto Valli viene riconosciuto quasi esclusivamente come autore di dipinti orientalisti, ispirato proprio dai suoi continui viaggi in terra africana.
Il successo di mercato
A questa passione per l’esotismo, che si riflette nella scelta di trattare con maggiore rispetto possibile le ambientazioni e i costumi abissini o eritrei, il pittore aggiunge l’imponente e decorativo impianto scenografico che gli deriva dal maestro Muzzioli, soprattutto per quanto riguarda le scene neo pompeiane alla Lawrence Alma Tadema (1836-1912).
Il tratto veloce, sintetico e molto luminoso usato per i dipinti orientalisti si trasforma in una vera evocazione di temi simbolisti e preraffaelliti quando viene chiamato a decorare a fresco la Parrocchiale di Spilamberto a Modena, nel 1889.
Con i suoi soggetti orientali, ricchi di luce e di dettagli filologici, Augusto Valli conquista il mercato italiano ed estero e, oltre a realizzare veloci e vivaci impressioni, esegue diverse commissione per il Museo Africano di Roma.
Espone soprattutto a Modena e alle Promotrici di Genova fino agli anni Dieci del Novecento. Muore nella sua Modena nel 1945, a settantotto anni.
Augusto Valli: la pittura orientalista tra Modena e l’Africa
Augusto Valli esordisce negli anni Ottanta, mostrando sin da subito di essere interessato allo studio dal vero. Nel 1833 a Modena espone Ritratto d’uomo con fazzoletto, uno dei primi dipinti dell’autore conosciuti.
In questi anni, si occupa soprattutto di temi di storia e di genere, seguendo l’esempio dei suoi maestri Simonazzi e Muzzioli. Poi, dopo i primissimi viaggi in Africa, comincia ad indirizzare la sua produzione soprattutto verso il genere orientalista, trattato con vigore e scioltezza di tocco.
Risalgono al 1892 il Ritratto di Menelik II e Prigionieri Galli tradotti davanti a Ras Makonen, mentre è dell’anno successivo Semiramide morente sulla tomba di Nino, che sembra ricalcare a pieno i modi di Muzzioli, soprattutto nella ripresa di una pittura sontuosa e scenografica.
Rosa Mystica viene presentato da Augusto Valli alla Promotrice di Genova del 1899, mentre nel 1902 vi espone Nell’Ittù, Dane, Paese Dankàlo, Scioa e Massauai, tutte mirabili impressioni realizzate durante i suoi soggiorni africani, trattate con un tocco vibrante e veloce ed una luminosità diffusa e seducente.
Nel 1907, sempre alla Promotrice di Genova, il pittore modenese espone Il colonn. Saletta restituisce la visita al governo egiziano, Massaua 1885, Porto Said, Massaua, Ricordi dello Scioa 1890-91, Ricordo di Massaua. Al 1911 risale la sua partecipazione all’Esposizione Internazionale di Roma in cui presenta Festa religiosa nell’Eritrea.
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