Baldassarre Longoni

Baldassarre Longoni. Colazione sul lago di Como. Tecnica: Olio su tela, 100 x 120 cm. Firmato in basso a destra “Bald. Longoni”
Colazione sul lago di Como. Tecnica: Olio su tela. Firmato in basso a destra “Bald. Longoni”

Quotazioni Baldassarre Longoni

I bozzetti con vivaci vedute hanno quotazioni tra i 500 e i 1.500 euro. I dipinti anche di grandi dimensioni sono quotati tra i 3.000 e i 6.000 euro. Cifre superiori ai 10.000 euro raggiungono le opere a soggetto divisionista in particolare se di tema comasco. Il pittore è presente sul mercato ed ha un collezionismo lombardo. 
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Biografia

Baldassarre Longoni (Dizzasco d’Intelvi, 1876 – Camerlata, 1956) nasce da una famiglia contadina di umilissime condizioni. Frequenta il ginnasio di Mendrisio, ma dimostrate eccellenti doti artistiche, si trasferisce a Milano per frequentare la Scuola di Disegno presso l’Accademia di Brera.

Alla fine degli anni Novanta dell’Ottocento, inizia ad insegnare disegno per mantenersi e, nel frattempo, sperimenta con ottimi risultati la pittura. Si avvicina, da autodidatta, ad un divisionismo equilibrato e sobrio, in cui i protagonisti sono sempre i paesaggi sereni e ricchi di lirismo della sua infanzia.

Le prime esposizioni

Il lago di Como, infatti, è al centro di moltissime composizioni di Baldassarre Longoni, insieme alle Alpi Lombarde. Non sono poi da dimenticare i ritratti, che l’artista realizza soprattutto nella prima parte del suo percorso pittorico, sempre contraddistinti da quel divisionismo ricco di sensazioni simboliche e poetiche.

Le prime esposizioni di Baldassarre Longoni risalgono alla fine degli anni Novanta, ma non viene subito accolto positivamente dalla critica. Alcuni suoi dipinti vengono addirittura rifiutati dalla giuria della Triennale di Milano del 1900.

In ogni caso, continua a farsi interprete di un simbolismo malinconico e profondo, accompagnato dalla tecnica divisionista, fino agli anni Venti.

Partecipa regolarmente alle edizioni della Biennale di Venezia a partire dal 1903, fino al 1924, cominciando anche a fare breccia nel cuore della critica e del pubblico, attratto dal significato spirituale spesso connesso ad una natura maestosa e armoniosa.

La maturità artistica

All’inizio del Novecento, Baldassarre Longoni inizia ad insegnare disegno in una scuola media. Si interessa poi alle arti applicate e progetta alcuni elementi d’arredo in stile Liberty, per diverse aziende milanesi. Nel 1914 ottiene la cattedra di pittura all’Accademia Cignaroli di Verona, portando definitivamente su un altro livello la sua carriera di insegnante.

Intorno agli anni Venti, si discosta gradualmente dalla tecnica divisionista, giungendo finalmente alla maturità artistica. Il suo linguaggio diventa personalissimo, la pennellata divisionista viene sostituita da una stesura morbida ed ariosa del colore, pervasa comunque dagli stessi contenuti simbolici e lirici degli anni precedenti.

Un intimismo poetico, sereno ed armonioso pervade tutti i dipinti realizzati da Baldassarre Longoni dagli anni Venti in poi. Si dedica delicate a scene di vita familiare, a concreti soggetti tratti dal lavoro contadino, ma anche ai paesaggi, puri e semplici. Risente sicuramente, in questi anni, dell’influsso della poetica di Novecento, a Milano.

Infatti, studia il colore e le sue equilibrate modulazioni, come un maestro antico, creando atmosfere limpide e diradate, raffinatissime nel contatto con le forme e le figure. Il clima di ritorno all’ordine si sente soprattutto nel ciclo dedicato al lavoro degli anni Trenta, dove i volumi si fanno più presenti e la costruzione dello spazio più calcolata.

Baldassarre Longoni dipinge fino agli anni Cinquanta, ritornando anche spesso a tematiche già affrontante, rielaborandole con il suo nuovo linguaggio. Muore d’incidente d’auto, vicino a Como, nel 1956, a ottant’anni.

Baldassarre Longoni: un divisionismo ricco di valenze simboliche

Nel clima artistico milanese, il pittore si avvicina da solo alla tecnica divisionista. La interpreta, però, con un atteggiamento personalissimo, prediligendo sempre scene e paesaggi, ma anche ritratti, dal forte sentore di intimità e simbolismo.

Nel 1898 presenta a Milano il suo primo Paesaggio divisionista. Mattino di primavera e La roccia delle Vergini sono i due dipinti rifiutati dalla Triennale del 1900. Ma nello stesso anno, Baldassarre Longoni partecipa all’Esposizione Artistica di Verona con Autoritratto e Svogliato. Ora mistica, dipinto dalle fortissime suggestioni simboliste, compare alla prima Biennale veneziana cui partecipa l’artista, nel 1903.

A quella successiva del 1905 invia Nido solitario, nello stesso anno in cui partecipa alla Mostra Internazionale di Monaco con Natura in festa. Sempre attraverso un divisionismo sobrio ed elegante, ma segnato dall’incontro con le Secessioni europee, espone il trittico Mare e Fascini della primavera alla Mostra di Milano del 1906.

Cariatidi compare alla Biennale del 1907, Crepuscolo a quella del 1909, mentre, nel frattempo, vince il Premio Mylius con Tramonto di una coscienza serena. Notte di luna a Borno viene esposto alla Biennale del 1910 e il paesaggio divisionista Valcamonica bassa all’Internazionale di Roma dell’anno successivo.

Baldassarre Longoni rimane legato alla tecnica divisionista ancora per altri dieci anni, partecipando alle Biennali e alla Secessione romana con dipinti come Fiumi d’alba al vento o Le stelle e Sorriso del lago.

L’abbandono del divisionismo e l’influenza del ritorno all’ordine

Negli anni Venti Baldassarre Longoni si allontana dalla tecnica divisionista, anche se un sostrato simbolico e lirico rimarrà sempre presente nelle sue composizioni. Ma i dipinti della prima fase vengono sostituiti da paesaggi ariosi e caratterizzati da una pennellata luminosa e ampia, spesso denotata da toni freddi.

Lo studio del segno e del colore risente dell’influsso di Novecento, soprattutto nelle composizioni dedicate all’intimità familiare e ai cicli del lavoro agricolo. Il dipinto ancora divisionista Lucertolina compare alla Biennale del 1920, ma già nel 1922 vi presenta rinnovati paesaggi come La neve in Brianza.

I poetici Guida materna e Riflessi e sorrisi vengono presentati da Baldassarre Longoni alla Biennale del 1924, appartenenti al ciclo dedicato all’intimità familiare.

Risale al 1927 il bellissimo Trittico voltiano, formato da La culla, La scintilla e La tomba da destinare al suo sepolcro. Agli anni Trenta appartengono i sereni dipinti Il Comballo – Barcone del lago di Como o il significativo Colazione sul lago di Como.

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