Sommario
Biografia
Giuseppe Barison (Trieste, 1853 – 1931), figlio di un macellaio istriano, viene considerato un bravo disegnatore da un cliente del negozio del padre e così decide di studiare arte. Studia e si forma tra Trieste, l’Austria e la Germania.
Grande appassionato di pittura di storia, Giuseppe Barison si afferma però principalmente come ritrattista. A Venezia sperimenta la pittura di genere mentre a Trieste, nella sua ultima fase, sarà un grande interprete dei paesaggi marini della città. Muore a Trieste nel 1931.
I maestri di Vienna
Si iscrive alla Scuola di disegno di Trieste diretta dall’austriaco Karl Haase (1820-1877). Nel 1872 sono già attestate le sue prime composizioni disegnative.
Si muove dal contesto triestino per trasferirsi in Austria e frequentare all’Accademia di Vienna i corsi di Eduard von Engerth (1818-1897) e Karl von Blaas (1815-1894).
Nella capitale austriaca Giuseppe Barison si afferma come sapiente ritrattista grazie soprattutto alle lezioni di von Engerth, componendo ritratti come quello di Isabella Orsini e il suo paggio del 1877.
Influenze artistiche
Molto interessato in un primo momento alla pittura di storia, Giuseppe Barison rimane profondamente deluso da questo genere ormai in declino, dopo un soggiorno romano.
Così si trasferisce a Venezia e decide di dedicarsi alla pittura dal vero prediligendo scene della quotidianità al mercato o per le strade, caratterizzate da una scrupolosa attenzione al dato reale, ereditata dal linguaggio di Eugenio de Blaas (1843-1931) figlio del suo maestro austriaco.
Molto importanti per la trattazione della quotidianità veneziana sono in parte anche le scene leggere di Giacomo Favretto (1849-1887) e quelle più intime di Luigi Nono (1850-1918).
Giuseppe Barison. Le Opere
Nel 1887 ritorna in Germania dove consolida i propri contatti ed espone più volte alle mostre annuali del Glaspalast di Monaco di Baviera.
Si specializza ancora di più nel genere del ritratto, ma riacquista fiducia anche nei confronti della pittura di storia, vince infatti il concorso della Cassa di Risparmio di Trieste nel 1911. Realizza in questa occasione due grandi pannelli in un’ambientazione di matrice neorinascimentale che celebrano le nuove arti del secolo: l’edilizia e il commercio.
Nel dopoguerra Giuseppe Barison si dedica alle marine spesso richieste nell’ambiente del collezionismo triestino, molto legato per tradizione a questo soggetto. Una di queste è Dopo la burrasca che ha un enorme successo di pubblico e di critica. In questi dipinti dell’ultima fase artistica riesce a coniugare il naturalismo veneziano al linguaggio impressionista di respiro europeo.
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