Giovanni Battista Biscarra

Giovanni Battista Biscarra - Scuola del nudo all’Accademia Albertina di Torino, 1821. Olio su tela. Conservato nella Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Scuola del nudo all'Accademia Albertina di Torino, 1821. Tecnica: Olio su tela.

Biografia

Giovanni Battista Biscarra (Nizza, 1790 – Torino, 1851) nasce da una famiglia nobile di funzionari della corte sabauda. A soli sei anni si trasferisce a Firenze con la sua famiglia e proprio qui avverrà la sua formazione pittorica accademica.

Fa un viaggio di formazione a Roma, dove entra in contatto con i grandi rappresentanti del Neoclassicismo e nel 1820 viene richiamato a Torino. Qui viene nominato “Primo pittore di Sua Maestà” e direttore della Scuola del Nudo e della Regia Accademia.

Nel ruolo di direttore Giovanni Battista Biscarra si occupa della riforma dell’Accademia. Cerca il più possibile di farsi promotore del Neoclassicismo di Antonio Canova (1757-1822), Vincenzo Camuccini (1771-1844) e Bertel Thorvaldsen (1770-1844), che per suo volere diventano i primi professori esteri della rinnovata Accademia. Affiancherà l’attività pittorica a quella di direttore fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1851 a Torino.

Formazione accademica e il Neoclassicismo

A Firenze si iscrive all’Accademia di Belle Arti e diventa allievo di Pietro Benvenuti (1769-1844). Dopo il trasferimento a Roma, Giovanni Battista Biscarra frequenta l’Accademia di San Luca tra il 1815 e il 1820 da pensionato di Vittorio Emanuele I.

Si addentra nel fermento culturale romano. In quel momento la città attraversava una fase di ricco scambio tra diverse influenze artistiche di matrice non solo italiana ma anche europea.

Conosce personalmente i rappresentanti del Neoclassicismo, Antonio Canova, Vincenzo Camuccini e Bertel Thorvaldsen e si ispira ai loro modelli per le prime opere di questo periodo: Caino fuggiasco del 1817 o La Sibilla Tiburtina che predice a Cesare la venuta di Cristo del 1818.

Giovanni Battista Biscarra: le Opere 

Rientrato a Torino nel 1820 viene nominato “Primo pittore di Sua Maestà” e direttore della Scuola del Nudo e della Regia Accademia. Riceve la prima committenza reale: esegue il ritratto di Vittorio Emanuele bambino.

Si occupa della disegno del frontespizio dei nuovi Regolamenti dell’Accademia. Per questo lavoro affida la stampa litografica ad uno dei suoi allievi più importanti, Francesco Gonin (1808-1889).

Le committenze reali

Riceve diverse committenze da parte del re Carlo Felice come la Maddalena penitente del 1825 per la Chiesa di San Domenico di Alba, purtroppo non reperibile.
Durante il regno di Carlo Alberto continua ad affiancare la carriera di direttore dell’Accademia a quella di pittore. Si occupa di diverse committenze reali. Esegue per il Re La promulgazione del codice Albertino, quadro che lo tiene impegnato per cinque anni, dal 1835 al 1840 e sei dipinti per la Galleria del Daniele a Palazzo Reale.

Negli anni Quaranta, con la realizzazione di Amedeo VIII orante e di Umberto II di Moriana creato cavaliere, Giovanni Battista Biscarra fa la sua discreta incursione nella pittura di storia di matrice romantica, ma negli ultimi anni della sua carriera tornerà a temi celebrativi della corona e temi religiosi.

Si dedica infatti a dipinti come Costanza di Carlo Felice in Sardegna, committenza del 1847 della regina Maria Cristina e al primo ritratto ufficiale del re Vittorio Emanuele II del 1840.

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