Mario Borgoni

Mario Borgoni. Garuofane Schiuavune (dettaglio). Tecnica: Olio su Tela
Garuofane Schiuavune (dettaglio). Tecnica: Olio su Tela

Biografia

Mario Borgoni (Pesaro, 1869 – Napoli, 1950) si forma presso l’Istituto di Belle Arti di Napoli, seguendo le lezioni del decoratore Ignazio Perricci (1834-1907). Si inserisce subito nell’ambiente della decorazione di palazzi partenopei, proprio accanto alla figura del maestro. Amico di Domenico Morelli (1826-1901), emerge subito come vivace disegnatore, cartellonista e decoratore d’interni.

Abile anche nella pittura da cavalletto, esordisce alla Promotrice di Napoli del 1888, inserendosi nel linguaggio verista della Scuola napoletana. Ben presto però, le suggestioni liberty provenienti dal mondo pubblicitario penetrano anche nei suoi dipinti, spesso accusati di essere troppo orientati verso il cartellonismo.
In ogni caso, gran parte delle sue tele sono andate perdute, mentre abbiamo ancora testimonianza della sua attività grafica tramite la raccolta Salce a Treviso.

La sua presenza alle Promotrici napoletane si fa assidua dai primi del Novecento fino al 1922, mentre partecipa alle mostre romane della Società Amatori e Cultori nel 1895 e ‘96. La sua produzione pittorica si concentra soprattutto su sinuosi soggetti femminili di forte impronta napoletana, da cui emerge la sensibilità verista.

Dagli anni Dieci in poi, comunque, si dedica prevalentemente all’attività pubblicitaria, soprattutto dopo la sua nomina a direttore della sezione cromolitografica dello stabilimento Richter a Napoli. Nel 1915 diventa professore aggiunto di ornato in Accademia, continuando comunque a lavorare nel campo della grafica e della pittura fino agli anni Venti. Muore a Napoli nel 1950.

Decorativismo liberty e verismo partenopeo

Mario Borgoni esordisce alla Promotrice napoletana del 1888 con Ricordi!… e vi espone di nuovo nel 1890 con Il rivale del sultano. Nel 1891, invece, espone Pallida mors e nel 1892 Lagrime vere, tutti dipinti fortemente influenzati da suggestioni veriste partenopee.

La tavolozza vivace è accompagnata da un impianto disegnativo sapiente. Soggetti di genere ispirati anche dalla sua attività grafica fanno la comparsa anche nel 1896 e nel 1897, quando presenta La bohème e Vendicata.

Nel 1904 partecipa con Italia e Aprile, mentre all’Esposizione di Milano del 1906 presenta Primavera, uno dei suoi dipinti più riusciti. Ancora, nel 1911 espone Garuofane schiavune, un verace dipinto in cui una donna formosa e sensuale è affacciata, ridente, da un balcone.
Tanto della sua attività pubblicitaria si nota in queste composizioni, come gli accenti liberty della decorazione floreale o la leggerezza del soggetto.

Lo stesso vale anche per le tele presentate nel 1912, Non si entra!, La Gina, Sto bene così? e Riposo. Le donne ritratte per i suoi manifesti, sinuose e sensuali, sono le stesse che compaiono spigliate e fresche nei dipinti. Soggetti molto simili, di facile lettura e dal cromatismo vivace, vengono presentati alla Fiorentina Primaverile del 1922. Si tratta di Stornelli, Inebriata e Allo specchio.

Mario Borgoni decoratore d’interni e cartellonista

La prima decorazione, effettuata come collaboratore del maestro Perricci, risale agli anni della formazione. Lo affianca infatti nella decorazione della Sala da Pranzo del Palazzo Reale di Monza.

Tra gli altri lavori di ornato si ricordano il soffitto con Bacco e le baccanti nel caffè Fortunio, la volta del Salone Margherita con le ballerine del Cafè chantant e gli affreschi della Sala della Presidenza della Camera di Commercio. Tutti di grande respiro liberty, questi affreschi coincidono, dal punto di vista stilistico con la grafica dei manifesti.

Ispirata a quella di Alfons Mucha (1860-1939), si riscontra nei manifesti per il “Giornale di Sicilia” e in quelli per la fabbrica napoletana di auto De Luca e Daimler. Lavora poi alle pubblicità e alle illustrazioni di numerose riviste come quella dedicata al cinema “L’Arte muta”.

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