Silvio Canevari

Silvio Canevari. Il Re (dettaglio). Tecnica: Gesso
Il Re (dettaglio). Tecnica: Gesso

Quotazioni Silvio Canevari

Le sculture in bronzo di Silvio Canevari hanno una stima in media tra i 3.000 e i 6.000 euro. I gessi se di grandi dimensioni possono raggiungere una valutazione simile.

I bozzetti invece sono quotati attorno ai 500 euro. I soggetti prediletti dal mercato sono i nudi ben torniti di atleti di grandi dimensioni che possono superare i 10.000 euro

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Biografia

Silvio Canevari (Viterbo, 1893 – Roma, 1931) figlio dell’artista viterbese Enrico, viene indirizzato sin dalla tenera età allo studio del disegno. Ben presto, infatti, si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti, dove ha come maestro Ettore Ferrari (1845-1929).

A Roma, il giovane scultore si avvicina alla statuaria antica e soprattutto allo studio della scultura rinascimentale e seicentesca, acquisendo un equilibrio formale e una solidità d’esecuzione che lo avvicina moltissimo ad Attilio Selva (1888-1970), con cui stringe una profonda e duratura amicizia.

Il trasferimento a Roma e le opere monumentali

Si hanno pochissime notizie della vita privata di Silvio Canevari. Ha condotto un’esistenza schiva e lontana dai riflettori, molto legato all’intimità domestica e familiare. È conosciuto soprattutto per i diversi monumenti ai caduti che ha realizzato nel corso degli anni Venti e Trenta.

Nell’ambito della scultura celebrativa di regime, l’artista si occupa, insieme ad altri scultori come Selva, Ercole Drei (1886-1973) ed Eugenio Baroni (1880-1935) delle statue di atleti e di pugili nel Foro Italico a Roma, voluto da Mussolini.

La sua attività scultorea si interrompe nel 1931, anno della sua prematura morte, a soli trentotto anni.

Le sue opere compaiono postume in diverse esposizioni nel corso degli anni Trenta, tra cui le Sindacali fasciste del Lazio e le Quadriennali di Roma. Per gran parte della sua carriera, Silvio Canevari risulta influenzato dalla potenza espressiva della scultura barocca, che riesce a coniugare perfettamente con l’equilibrio compositivo del ritorno all’ordine e del classicismo.

Silvio Canevari: la scultura celebrativa degli anni Venti e Trenta

L’attività scultorea di Silvio Canevari, artista viterbese, inizia sin dagli anni Dieci del Novecento, con gruppi statuari come Gli scioperanti, opera che nel 1914 gli fa ottenere il pensionato. Ma i primi successi arrivano negli anni Venti, quando realizza diversi monumenti ai caduti.

Al 1925 risale il Monumento ai caduti di Pistoia, che rivela una forte tensione celebrativa derivante dal corpo possente e monumentale del soldato, di derivazione classicista, con inevitabili riferimenti alla solennità del ritorno all’ordine.

Dell’anno successivo è invece il Monumento ai caduti di Civita Castellana. Nel 1930, Silvio Canevari partecipa alla Sindacale fascista con Galateo, Figura decorativa, Mercurio e testa di bimbo. In particolare, la statua di Mercurio presenta numerosi riferimenti al classicismo, permeati di austera modernità.

La retrospettiva

L’equilibrato David in gesso compare alla Quadriennale di Roma del 1931, insieme al Ritratto dell’architetto Armando Brasini in marmo. Ma è alla Sindacale del 1932 che, dopo la morte dell’artista,  si tiene una retrospettiva in sua memoria con più di trenta opere, tutte legate indissolubilmente all’idea di scultura antica.

Tra di esse compaiono Medusa, Ritratto del figlio Carlo, Vecchia, Baccante, Diana, Re, Pugilatore, Madonna, L’agricoltura, Il ratto d’Europa, Maternità, Ercole giovane, Ondina, Lottatori, Donna con bucranio, La lupa, L’arciere, Galatea, Leda, Discobolo ed Eracle.

Le statue Pugilatore, Arciere, Rematore ed Ercole sono state eseguite per il Foro Mussolini e sono tutte caratterizzate da equilibrio formale, rispetto dell’antico coniugato ad un sensibile naturalismo e da grazia abbinata ad un decorativismo celebrativo di grande valore.

 

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