Carlo Bossoli

Carlo Bossoli. Giorno di Mercato a Cadiz, Spagna - Tecnica: Tempera e Gouache su Carta, 26 x 37,5 cm
Giorno di Mercato a Cadiz, Spagna. Tecnica: Tempera e Gouache su Carta

Quotazioni Carlo Bossoli

Pittore molto prolifico ha realizzato numerose opere spesso con la tecnica mista su carta incollata su tela. I soggetti prediletti dai collezionisti sono le vedute di città animate da una miriade di personaggi.

In generale i dipinti di piccole dimensioni sono quotati tra i 500 euro e i 1500 euro; le opere di medie dimensioni tra i 4.000 euro e i 6.000 euro mentre le introvabili opere di notevole dimensioni (anche cm 150) sono valutate tra i 20 e i 40.000 euro in media.

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Biografia

Carlo Bossoli (Lugano, 1815 – Torino, 1884) nasce in Svizzera, ma compiuti i cinque anni, la sua famiglia si trasferisce ad Odessa. Cresce e si forma in questa città, che negli anni Venti dell’Ottocento è un porto franco e un fecondo centro di scambi culturali e commerciali.

Dopo aver lavorato in una libreria, segue le sue attitudini artistiche ed inizia a fare apprendistato nella bottega di un pittore e scenografo italiano. Comincia a specializzarsi nella veduta e a tessere i primi contatti con l’alta società di Odessa, da cui riceve diverse commissioni.

Esegue scorci, vedute a volo d’uccello e paesaggi scenografici ad olio e acquarello. In breve Carlo Bossoli conquista una notevole fama tra gli aristocratici, che apprezzano la sua maestria e la sua sapienza compositiva.

Dall’esperienza nel campo della scenografia trae gli spunti maggiori per elaborare i suoi cosmorami di Odessa, dispositivi ottici che permettevano di osservare da vicino panorami a 360°. Contemporaneamente si fa conoscere nel campo della litografia, ampliando ancora di più le sue competenze artistiche.

Il viaggio in Italia

Al 1839 risale il suo primo viaggio in Italia. Sarà un viaggio importantissimo per Carlo Bossoli perché entrerà in contatto con le opere dei grandi maestri nei musei, ma potrà scambiare idee ed esperienze anche con i pittori contemporanei.

Il campo del dibattito è naturalmente il paesaggio, per cui si confronta soprattutto con i rappresentanti della Scuola di Posillipo a Napoli. Successivamente visita il nord Italia e raggiunge Lugano in Svizzera, sua città natale.

Nel 1840 è di nuovo ad Odessa, carico di un bagaglio artistico fertilissimo, che gli permette di ampliare la sua produzione. Le commissioni aumentano, soprattutto da parte dell’aristocrazia russa.

La permanenza in Crimea dura solo tre anni, infatti, nel 1843 Carlo Bossoli torna in Italia e si stabilisce prima a Milano per dieci anni e poi a Torino. Le sue grandi capacità di osservazione, la curiosità e l’instancabile voglia di viaggiare lo portano a visitare e a ritrarre nei minimi dettagli diverse città europee.

Un instancabile viaggiatore

I suoi panorami, le sue ampie vedute e gli scorci di grandissima modernità sfociano anche nel reportage cronachistico e di costume, nella descrizione urbanistica e geografica. Ispirato dal vedutismo del Settecento, lo aggiorna e lo mette a disposizione dello sguardo moderno dell’Ottocento, senza mai sfociare nel pittoresco.

Viaggia dall’Inghilterra alla Scozia alla Spagna, spingendosi fino al Marocco. Carlo Bossoli riporta continuamente impressioni e disegni delle città che visita, creando un repertorio di immagini ricchissimo e variegato. Uomo e artista eclettico, porta con sé ogni esperienza vissuta, tanto che poi sulle rive del Po, farà costruire la sua dimora in stile moresco, purtroppo non più visibile.

Alla fine degli anni Cinquanta, segue l’esercito per documentare le guerre d’indipendenza e nel 1862 riceve il riconoscimento ufficiale di “pittore reale di storia”. Durante tutte queste attività, trova il tempo di esporre a Brera dal 1845 al 1852, ma anche a Torino e alla Royal Academy di Londra. Muore a Torino nel 1884.

Gli esordi a Odessa, tra vedute e cosmorami

L’artista inizia la sua attività in Crimea. Lavorando presso uno scenografo, inizia a praticare la pittura di paesaggio, prediligendo l’acquarello e la tempera. Composizioni di grande respiro iniziano a comparire nella prima produzione di Carlo Bossoli.

Vengono destinate a scenografie teatrali, ma soprattutto ai fondali dei primi cosmorami, macchine delle meraviglie frequentatissime dai nobili. Così inizia ad essere conosciuto per le sue vedute di Odessa, chiarissime nella prospettiva e di grande impatto scenografico. Le numerose commissioni che riceve lo rendono famoso in tutta la Crimea e ciò lo spinge a perfezionarsi con un viaggio di studio in Italia.

Carlo Bossoli, “pittore reporter”

Come accennato, gli spostamenti e i soggiorni in Italia e in tutta Europa gli permettono di riportare moltissime impressioni. In breve tempo, Carlo Bossoli si fa conoscere e riceve incarichi tanto in Italia, quanto in Inghilterra.

Nel 1847 espone a Torino una serie di vedute che si dividono tra paesaggi orientali e italiani. Tra di esse vi sono Il Bosforo in Costantinopoli, Incendio di Smirne, Veduta d’Intra sul Lago Maggiore, Catena di Monti del Caucaso.

Nell 1851 pubblica un album con dodici litografie di vedute di Torino ed esegue un Panorama della città. L’anno successivo viene incaricato dal governo sabaudo di realizzare tempere che ritraggano i paesaggi toccati dalle ferrovie piemontesi appena inaugurate.
La serie, pubblicata con il titolo Views of the railway between Turin and Genoa, esce a Londra nel 1853, seguita nel 1855 dalle Vedute dei Crimea.

La fama in Inghilterra

Queste pubblicazioni in Inghilterra lo rendono ancora più noto e gli procurano una delle commissioni più importanti. Eugenio di Savoia Carignano, infatti, lo incarica di seguire l’esercito sardo durante le campagne del 1859, per documentarle.

Realizzerà tempere e litografie che raffigurano i momenti salienti delle battaglie, le pause negli accampamenti, i paesaggi che fanno da cornice agli spostamenti dell’esercito. Dunque, un vero e proprio reportage di guerra pubblicato in Inghilterra nel 1859 con il titolo The war in Italy e oggi al Museo del Risorgimento di Torino.

Le centosei tempere vengono mostrate nel 1861 all’Esposizione di Firenze, suscitanto lodi e apprezzamenti. Continua la sua attività espositiva fino al 1884, anno della sua morte, quando presenta a Torino una serie di impressioni dei suoi ultimi viaggi. Tra di esse Torre della Giralda a Siviglia, Valle di Dugari nell’Isola di Arau (Scozia), Antiche querce sulle sponde del Lago di Danemora (Svezia).

 

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