Dante Comelli

Dante Comelli. Monte Bianco. Tecnica: Olio su tavola, 29 x 41 cm-
Monte Bianco. Tecnica: Olio su tavola

Biografia

Dante Comelli (Bologna, 1888 – 1958) si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Molto giovane, il pittore vince il concorso da insegnante presso la Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore in Valle Vigezzo.

Nella valle piemontese, tra le montagne, entra in contatto con i pittori divisionisti Carlo Fornara (1871-1968) e Cesare Maggi (1881-1961). Questi lo introducono alla pittura divisionista, mostrandogli l’eredità di Giovanni Segantini (1858-1899), ma anche e soprattutto l’approccio ad un paesaggismo lirico e sentito.

Dunque, nei suoi primissimi anni di carriera pittorica, Dante Comelli assorbe il linguaggio divisionista, e si dedica con intensità alla realizzazione di vedute montane della Valle Vigezzo e non solo. I suoi dipinti, carichi di valori simbolisti e ed evocativi, fanno del pittore uno dei maggiori rappresentanti bolognesi del Divisionismo.

Lo spartiacque della Prima guerra mondiale

Esordisce ventunenne all’Esposizione Nazionale di Rimini del 1909, in cui presenta quattro paesaggi divisionisti. Con l’interruzione dovuta alla Prima guerra mondiale, Dante Comelli ricomincia a dipingere e ad esporre all’inizio degli anni Venti, con un rinnovato linguaggio.

Piano piano, la tecnica divisionista lascia il passo ad una pittura stesa attraverso larghe campiture rapide e dense di colore, a tratti materico. I grandi paesaggi lirici vengono gradualmente affiancati da soggetti più intimi e domestici e da emozionanti nudi di donne.

Ciò che contraddistingue le opere di Dante Comelli, in particolar modo i paesaggi, è una luminosità diffusa e calibrata attraverso sapienti e studiati accordi cromatici. L’attento Divisionismo della prima fase viene poi sostituito da una pittura più gestuale, che lo caratterizza negli anni Trenta e Quaranta.Muore a Bologna nel 1958, all’età di settant’anni.

Dante Comelli: dal Divisionismo ad una pittura rapida ed evocativa

Lunghi ed equilibrati filamenti di colore diviso si riscontrano nella prima e ricca fase pittorica dell’artista bolognese Dante Comelli. Il suo esordio all’Esposizione Nazionale di Rimini del 1909 lo vede presentare tre Paesaggi ispirati alla Valle Vigezzo e Canale di Venezia.

Nel corso degli anni, prima della guerra, partecipa con le sue opere divisioniste alle mostre della Società Francesco Francia a Bologna. Un delicato simbolismo pervade i paesaggi, sempre e comunque modulati sulla sensazione del vero, come dimostra una delle sue opere più conosciute, Uomo sulla neve, del 1911.

Alla tradizione di fine Ottocento affianca alcune prove profondamente innovative, soprattutto dopo la Prima guerra mondiale, momento in cui abbandona il Divisionismo per inoltrarsi in una pittura più istintiva e gestuale.

Risale al 1924 la sua partecipazione alla Biennale romana, in cui presenta Armonie di un tramonto. All’Esposizione di Genova del 1926 presenta Mattino e Mattino in Val Gardena, a quella del 1928 Sferzata di sole e Fine di un giorno.

Sempre nel 1926 prende parte alla Mostra degli Amatori e Cultori di Roma con Verso sera, cui espone di nuovo nel 1930 Mattino, Notturno e L’ombra si estende. Lago Maggiore compare alla Sindacale torinese del 1932, mentre un’altra versione di Mattino alla Sindacale di Milano del 1941.

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