Virgilio Costantini

Virgilio Costantini. Veneziana. Tecnica: Olio su tela
Veneziana. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Virgilio Costantini (Cefalù, 1882 – Roquebrune Cap Martin, 1949) dopo aver passato la sua infanzia a Cefalù, si sposta a Palermo per frequentare l’Accademia di Belle Arti.

Qui, studia al seguito dello scultore Mario Rutelli (1859-1941), ma decide di intraprendere la strada della pittura, avendo come insegnante anche Francesco Lojacono (1838-1915) e viste le ottime doti compositive e coloristiche che lo contraddistinguono sin da giovane.

Per completare la sua formazione, il pittore si trasferisce per un anno all’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 1898, mentre al 1906 risale l’esordio di Virgilio Costantini all’Esposizione di Firenze, ma anche il suo trasferimento a Parigi, dove entra in contatto con l’ambiente artistico internazionale.
Sono anni fondamentali per la sua formazione e per la nascita di un linguaggio personale che lo caratterizzerà per tutta la sua carriera.

Tra Parigi, Palermo e la Costa Azzurra

Nella capitale francese, il pittore comincia a lavorare come ritrattista e pittore di genere, adottando una tavolozza chiara e brillante e soprattutto una pennellata fluida e freschissima, ricca di effetti luministici. I suoi soggetti prediletti sono le donne intente nelle loro attività quotidiane o mondane, prese con sensibilità e intimismo.

Dal 1908, inizia a partecipare al Salon des Indépendants, ottenendo un notevolissimo successo di critica e di pubblico. Le sue opere cominciano infatti a comparire nel mercato internazionale: non soltanto i suoi soggetti femminili, ma anche piccoli paesaggi realizzati en plein air, con una pennellata sciolta e aggraziata e dedicati alla Costa Azzurra e alla Bretagna, che diventeranno i suoi luoghi prediletti.

Nel corso del tempo lo stile di Virgilio Costantini è stato paragonato a quello di John Singer Sargent (1856-1925) e a quello del pittore svedese Anders Zorn (1860-1920), che ha avuto modo di ammirare e studiare alle Biennali veneziane, cui partecipa per diverse edizioni tra gli anni Dieci e Venti.

Il successo tra Italia, Francia ed Inghilterra

A partire dal 1912 circa, l’artista siciliano inizia ad usare l’acquarello, proprio come il suo collega svedese, dando vita a composizioni ancora più chiare e morbide. Allo scoppio della guerra, rientra in Italia per unirsi al Reggimento di Fanteria di Siracusa, ma, nel 1917, per motivi di salute, riesce a tornare in Francia, dove prende definitivamente la cittadinanza.

Gli anni Venti risultano essere il periodo decisamente più fiorente per il pittore: il suo successo non si divide solo tra la Francia e l’Italia, ma si diffonde anche in Gran Bretagna.

È molto conosciuto Londra, dove espone spessissimo alla Royal Academy e dove si trasferisce tra il 1923 e il 1925. Ma espone anche tra Liverpool, Glasgow ed Edimburgo, divenendo uno dei pittori più ricercati dell’epoca.

Molti dettagli della vita di Virgilio Costantini si conoscono grazie alla biografia scritta nel 1925 dal critico francese Marcel Valotaire, amico dell’artista. Parte del suo successo è da rimandare proprio alla pubblicazione di questa monografia, che per lungo tempo è stata l’unica fonte di informazioni sulla vita del pittore di Cefalù.

Negli anni Trenta e Quaranta, continua a dipingere, ormai isolato dalle grandi esposizioni, nella Villa de Mesnil a Roquebrune-Cap-Martin, vicino Nizza, dove vive con la seconda moglie e dove muore nel 1949, a sessantasette anni.

Virgilio Costantini: una pittura alla moda e una pennellata fluida e brillante

Come accennato, l’esordio di Virgilio Costantini avviene all’Esposizione di Firenze del 1906, con il ritratto muliebre Solitaria che già ci indica l’indirizzo stilistico del pittore, verso una stesura ampia e sciolta e verso la scelta di soggetti femminili e di una dimensione intima e domestica.

È proprio questo primo lavoro che gli permette di essere subito apprezzato dalla critica e di trasferirsi a Parigi. Nel 1907, espone di nuovo a Firenze Fiore di Campo e Sulla spiaggia, mentre nel 1908, presenta Ritratto du garçon Stoncham, Nocturne, Ida e L’heure tranquille al Salon des Indépendants.

Due anni dopo, il pittore partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia, esponendovi due dei suoi soggetti maggiormente ricorrenti, Bretone e La cucitrice. Sur le quai, Vieille Bretonne e La fleur, dipinti realizzati in Bretagna, compaiono al Salon D’Automne.

Con Vecchia bretone e La tazza di the, uno dei suoi dipinti più famosi, espone alla Mostra Internazionale di Roma del 1911, dove ottiene un grande successo, seguito poi da quello della Biennale veneziana del 1912, dove presenta Il ciliegio e Veneziana, splendidi brani in cui il colore fluido e la luce rendono l’ambientazione calda ed intima.

Nel 1920, dopo la guerra, ricomincia ad esporre alla Biennale di Venezia, dove presenta Vecchia contadina ed Azzurro ed ambra. Vi ritorna nel 1922 con Comunicanti e Romance d’autrefois, dipinto presentato anche alla Royal Scottish Academy nel 1923.

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