Leonardo De Mango

Leonardo De Mango - Turco sul Cammello - Tecnica: Olio su tela 40 x 30 cm
Turco sul Cammello. Tecnica: Olio su tela

Quotazioni Leonardo De Mango

Il pittore De Mango è stato attivo sia in Sud Italia che in Turchia. I dipinti a soggetto italiano non sono molto apprezzati: vanno dai 1.000 ai 2.000 euro. Più ambite le vedute ambientate in oriente che vanno dai 3.000 agli 8.000 euro per i quadri più impegnati in particolare se sono vedute di Costantinopoli.

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Biografia

Leonardo De Mango (Bisceglie, 19 febbraio 1843 – Istanbul, 27 gennaio 1930) è il primo di ventuno figli. Sin da subito mostra evidenti doti artistiche e si forma studiando pittura da autodidatta, fino all’età di diciannove anni.

Finalmente, dal 1862, riesce ad iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Napoli che frequenta per i successivi otto anni. Il trasferimento a Napoli e il mantenimento in Accademia è possibile grazie al finanziamento di una nobile famiglia barese.

Gli anni dell’Accademia

In Accademia studia sotto la guida di Filippo Palizzi (1818-1899) e di Domenico Morelli (1826-1901). È proprio da quest’ultimo che viene indirizzato alla conoscenza dei soggetti di carattere orientale ed esotico. Durante gli anni di studio conosce Saverio Altamura (1826-1897), Bernardo Celentano (1835-1863) e Raffaele Postiglione (1818-1987).

Dunque, grazie agli insegnamenti di Palizzi e Morelli e alla vicinanza a agli artisti appena citati, Leonardo De Mango si addentra naturalmente nella pittura realista. Diventa un abile conoscitore degli effetti di luce sulla natura e comincia a sviluppare un suo linguaggio.

La Siria e il Libano

Dopo l’esperienza formativa napoletana, soggiorna per un breve periodo a Venezia. Ma non soddisfatto del successo artistico ottenuto, decide di partire per la Siria. Rimane subito potentemente incantato da città come Aleppo e Damasco.

Incuriosito dai colori, dai suoni e dalla ricchezza culturale di queste terre così diverse dalla nostra, si spinge fino ad Antiochia, desideroso di esplorare. In un secondo momento decide di trasferirsi stabilmente a Beirut.

Qui insegna pittura in un collegio di Gesuiti e nel frattempo si dedica incessantemente alla realizzazione di marine, paesaggi e scene di genere dallo spiccato sapore orientale. Comincia ad ottenere un discreto successo, ponendosi sulla scia di altri autori orientalisti come Alexandre Gabriel Decamps (1803-1860).

L’Egitto, la Libia, la Turchia

Agli anni siriani segue il periodo del trasferimento in Egitto. Qui Leonardo De Mango approfondisce sempre di più gli studi sulla luce, dedicandosi ad una lunga serie di vedute e studi del Nilo.

Successivamente si sposta a Tripoli in Libia, ospite dell’ambasciatore italiano Medana. Dopo un breve ritorno in Italia, precisamente a Milano, De Mango decide di stabilirsi definitivamente ad Istanbul.

Come è accaduto a Fausto Zonaro (1854-1929) è probabile che ad attirarlo verso la Turchia sia stato il famoso romanzo di Edmondo De Amicis Costantinopoli. Altro elemento fondamentale, la notizia che la Scuola di Belle Arti appena nata cerchi un insegnante di disegno.

Qualunque cosa sia stato a stato a spingerlo, dopo una breve tappa nella sua città Bisceglie, Leonardo De Mango arriva ad Istanbul nel 1883. Vi rimane fino al 1911, quando è costretto a rientrare a causa della guerra italo-turca. Solo un anno dopo, con il trattato di Ouchy, è libero di ritornare a Costantinopoli.

L’attrazione che ha verso questa città è troppa per rinunciarvi, a differenza di Zonaro che invece decide di rimanere in Italia. Rimane in Turchia dipingendo lontano dai riflettori, fino alla morte avvenuta nel 1930.

Leonardo De Mango, pittore dell’Oriente

Dopo la formazione napoletana e la vittoria nel concorso di disegno dell’Accademia con Gobbo e Nudo nel 1867, Leonardo De Mango parte per l’Oriente.
È fortemente deluso dalla situazione artistica italiana, non può vivere nella sua città natale Bisceglie, perché non gli può dare alcuna possibilità di successo.

Ma non può neanche mantenersi a Napoli, Venezia o Milano, con i suoi quadri non riesce a guadagnare abbastanza. Partire per un luogo lontano gli sembra l’unica soluzione.
Attratto anche dai numerosi testi e dipinti che nella seconda metà dell’Ottocento decantavano l’esotico e i luoghi del Medio Oriente, parte nel 1874.

Beirut

In questa città si mantiene insegnando, ma comincia ad avere anche diversi successi con i suoi dipinti. Al 1882 risale Cantastorie d’Oriente, uno dei soggetti prediletti dall’artista. Nel dipinto un esotico cantastorie, mentre narra le vicende dell’eroe Antar, viene attorniato da un gruppo di persone che lo ascolta rapito.

Nel 1902 una rielaborazione di questo dipinto verrà esposta alla Società Operaia di Istanbul. Verrà profondamente apprezzato dal critico Adolphe Thalasso e pubblicato nel suo testo L’Art Ottoman.
Con le sue figure dai vestiti variopinti, immerse in suk e strade pullulanti di venditori ambulanti e compratori, Leonardo De Mango viene lodato dal critico.

Addirittura lo definisce come “il pittore che fa parlare l’oriente”, con il suo attento studio degli ambienti in penombra, prospetticamente perfetti. Ciò che risalta non è solo la sapiente modulazione del colore, ma anche l’ottima qualità disegnativa.

Il Cairo e Tripoli

Il critico Thalasso ci riferisce che i diversi schizzi e bozzetti di quegli anni riportano una serie di vedute del Nilo e delle Piramidi. Questo conferma il breve soggiorno dell’artista al Cairo, alla ricerca di intense scene folkloristiche dal sapore esotico.

Risale a questi anni anche il dipinto La notizia della resa di Tell-el-Khebir, inviato all’Esposizione di Torino del 1884. Rappresenta  l’episodio militare che nel 1882 garantì di nuovo all’Inghilterra il suo controllo sull’ Egitto.

Il temporaneo soggiorno a Tripoli vede Leonardo De Mango lavorare per l’ambasciatore italiano che, tra l’altro, invierà al re Umberto I due sue opere. Si tratta di due bellissime e suggestive vedute di Tripoli, La città di Tripoli e Le rive di Tripoli.

In esse De Mango dà una personalissima interpretazione dei colori e delle atmosfere della Libia. Ormai è completamente immerso nell’atmosfera orientale. È rapito dalla sua particolarità e ben preso capisce che il suo futuro non sarà in Italia, ma a Costantinopoli.

Costantinopoli

Si sposta a Costantinopoli proprio negli stessi anni in cui prende la stessa decisione Fausto Zonaro. Entrambi nella città turca risultano legati alla nuova Accademia diretta da  Osman Hamdi Bey.
Leonardo De Mango mette su un atelier in cui si dedica alla realizzazione di quadretti che vengono prevalentemente comprati dai turisti europei.

Oltre questo tipo di produzione esegue anche dipinti di grandi dimensioni, destinati a collezionisti più esigenti. Il pittore non si ferma solamente ad Istanbul, ma i suoi taccuini di viaggio ci testimoniano i suoi frequenti spostamenti in diverse parti della Turchia.

Impressioni di viaggio

Il suo obiettivo era quello di riportare sulla tela le diverse impressioni di viaggio e le cangianti atmosfere luminose del Mar di Marmara e dell’entroterra. A questo periodo appartengono Porto di Costantinopoli con barca (1887), la Marina di Prinkipo, la Moschea verde dal ponte Serbasci, un Panorama sul mar di Marmara.

La sua produzione è vastissima. Sebbene non sia stato pittore di corte del Sultano Abdul Hamid, come Zonaro, Leonardo De Mango partecipa a tutte le rassegne principali di Istanbul.
Nel 1901 partecipa al Primo Salone di pittura di Pera e a tutte le esposizioni successive. Fa parte della Società operaia di Costantinopoli, ricoprendo anche diversi incarichi di prestigio.

 

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