Emilio Gallori

Emilio Gallori. La Battaglia di Calatafimi (dettaglio). Scultura in bronzo
La Battaglia di Calatafimi (dettaglio). Scultura in bronzo

Biografia

Emilio Gallori (Firenze, 1846 – Siena, 1924) si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studia disegno con Tito Lessi (1858-1917) e scultura con Aristodemo Costoli (1803-1871). Vinto il concorso per il Pensionato, si trasferisce a Roma dal 1869 al 1872, per completare la sua formazione.

Sin dagli esordi, il giovane dimostra una spiccata propensione verso il linguaggio verista, adottato anche nell’esecuzione di soggetti di storia e di letteratura, come dimostra il Nerone attore in vesti femminili, tratto da Tacito.

Inviato a Vienna nel 1873 e considerato scandaloso per la sua eccessiva aderenza al vero e per il soggetto, considerato licenzioso e provocante, oggi purtroppo non è più visibile perché affondato nell’Atlantico durante un trasporto in America.

Ma è una scultura estremamente significativa per Emilio Gallori, in quanto segna l’inizio del suo successo, tra lodi e aspre critiche. Ciò che appare evidente è che l’artista fiorentino si avvia verso un modellato sciolto ed energico e verso una resa espressiva dell’introspezione umana, caratteristiche decisamente apprezzate da Augusto Rivalta (1837-1925) e soprattutto dall’ormai anziano e autorevole Adriano Cecioni (1836-1886).

Il perfezionamento a Londra e il successo a Roma

Dalla metà degli anni Settanta, lo scultore compie un viaggio di studio a Londra, dove rimane fino al 1879. Qui, viene immediatamente apprezzato dalla critica ed espone con successo alla Royal Academy of Arts ritratti a figura intera, busti e piccole scene di genere in terracotta.

Dopo questa fruttuosa esperienza inglese, Emilio Gallori rientra a Roma. Sempre concentrato su un verismo emozionante e sincero, l’artista ottiene un grande successo alle esposizioni nazionali più importanti, tra cui quella di Torino del 1880, quella di Milano del 1881 e quella di Roma del 1883.

Accanto all’attività espositiva, lo scultore comincia ad eseguire una serie di opere monumentali di carattere pubblico. Pur concedendosi ad una maggiore austerità e ad un’accezione maggiormente celebrativa, non abbandona mai l’attenzione alla resa veristica, che, in certe opere sembra ricalcare quella severitas della scultura di età repubblicana, come si nota nel suo monumento più famoso, il Garibaldi del Gianicolo.

Attivo a Roma fino agli anni Dieci, successivamente si trasferisce a Siena, dove vive e lavora fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1924, all’età di settantotto anni.

Emilio Gallori: un verismo energico e monumentale

Dopo la formazione fiorentina, l’opera che permette ad Emilio Gallori di trasferirsi a Roma per il perfezionamento è il bassorilievo in gesso I fratelli di Giuseppe ebreo che presentano le sue vesti insanguinate a loro padre, facendolo credere estinto.

Ma la prima opera che lo rende noto agli occhi del pubblico e che segna l’inizio di una produzione fortemente verista e di grande successo è, come già accennato, il Nerone attore in vesti femminili, esposta nel 1873 all’Accademia di Firenze come saggio di pensionato. L’adesione alla realtà senza nessun filtro e la presentazione di una tematica considerata così scandalosa pone Emilio Gallori al centro di una polemica, che, in ogni caso, genera l’apprezzamento di diversi critici ed artisti.

Grazie al loro appoggio, riesce a trasformare l’opera in marmo, affinché possa essere esposta a Vienna nello stesso anno, per poi partire alla volta dell’America.

Durante l’importante esperienza londinese, invece, l’artista fiorentino espone ripetutamente alla Royal Academy alcuni busti e ritratti commissionati dall’alta società inglese, tra cui quello di S. Lee, del Maggiore F.I. Rickard, di George Ponsonby Crawford, e della Signora Collard Drake, ma anche una piccola raffigurazione dedicata a Filippo Lippi e il gruppetto di genere in terracotta Mamma’s darling.

Al rientro in Italia, Emilio Gallori partecipa alle più importanti esposizioni nazionali degli anni Ottanta. A quella di Torino del 1880 espone due opere profondamente ispirate al vero, che dimostrano anche la spiccata originalità compositiva dell’autore: Le sorelle di latte e il singolare e audace busto in terracotta intitolato Il fumo agli occhi.

L’anno successivo ripropone le stesse opere alla Mostra Nazionale di Milano, accompagnate, però, da una nuova statuetta in bronzo, il Dupré giovinetto, esposta nuovamente alla Mostra Nazionale di Roma del 1883.

Ma è a livello monumentale che si svolge la seconda parte di produzione di Emilio Gallori: a cominciare dalla scultura a figura intera realizzata per la facciata del Duomo di Firenze, il San Pietro, ma anche quelle del portale destro, la Santa Elisabetta, la Vergine Addolorata e gli Angeli vincitori e i ribelli.

Nel 1884 è chiamato a realizzare la statua di Giacomo Minore per l’interno della basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma. Contemporaneamente vince il concorso per l’esecuzione del monumento a Pietro Metastasio, collocato prima in Piazza San Silvestro e poi spostato in piazza della Chiesa Nuova, dove si può ammirare ancora oggi nei suoi abiti settecenteschi.

Dopo aver partecipato anche al concorso per il Monumento a Giuseppe Garibaldi, da erigere sul Gianicolo, ottiene la vittoria per l’armonia compositiva che riesce a coniugare perfettamente la maestosità dell’alto piedistallo ai diversi gruppi bronzei collocati sui lati, fino ad arrivare alla figura umile e allo stesso tempo austera e imperiosa di Garibaldi a cavallo.

Ai lati, dunque, si stagliano i gruppi allegorici in bronzo con L’America tra l’Agricoltura e il Commercio, con L’Europa con la Storia e il Genio, poi gli altorilievi con La difesa di Roma nel 1849 da parte dei bersaglieri di Luciano Manara e La battaglia di Calatafimi.

Nel 1900 prende parte all’Esposizione Universale di Parigi con l’allegoria della Tristitia, per cui riceve la medaglia d’oro. La statua viene poi riproposta alla Mostra Internazionale di Roma del 1911 e oggi si trova nella sala del Risorgimento del Palazzo Pubblico di Siena, città in cui si trasferisce negli ultimi anni della sua vita.

Quotazioni Emilio Gallori

Sei aggiornato su Prezzi e Stime di Mercato delle sue Sculture?

La tua opera di Emilio Gallori sarà Valutata Gratuitamente dai nostri esperti storici dell’arte.

Rivolgiti a noi sia caricando le foto dell’opera nel form sottostante, oppure utilizza i metodi di contatto in alto.

Offriamo una perizia qualificata anche in meno di 24 ore, grazie alla competenza nel settore del nostro Staff. Acquistiamo Opere di questo Scultore.

Inviaci le foto dell’opera con rispettive misure, della firma ed anche del retro; è indispensabile per avere una stima accurata.

Hai un'opera di Emilio Gallori e vuoi venderla?

Risposte anche in 24 ore.

Chiedi una valutazione gratuita, professionale e veloce usando il modulo sottostante, oppure usando i contatti in alto.

Instruzioni: allegare tramite il seguente modulo foto nitide e dettagliate (anche del retro e della firma).

Indicare inoltre nel campo "messaggio" le misure dell'opera.

Non trattiamo stampe e litografie.

    Informazioni di contatto


    Messaggio

    Acconsento al trattamento dei dati personali ai sensi del D.lgs 196/2003.

    © Copyright Berardi Galleria d'Arte S.r.l.