Ernesto Rayper

Ernesto Rayper. Paesaggio con Carro (dettaglio). Tecnica: Olio su Tavola, 12,8 x 41 cm
Paesaggio con Carro (dettaglio). Tecnica: Olio su Tavola, 12,8 x 41 cm

Biografia

Ernesto Rayper (Genova, 1840 – Gameragna, 1873) inizialmente si indirizza verso una formazione classica frequentando il Collegio degli Scolopi a Carcare e poi quello dei Tolomei a Siena.

Dimostra subito una forte propensione per la pittura. Nel 1859 infatti si iscrive all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova dove segue le lezioni di incisione di Raffaele Granara (1807-1884).

Allo stesso tempo decide di frequentare lo studio del pittore genovese Tammar Luxoro (1825-1899). Questo lo introduce alla pittura di paesaggio legata ai modi romantici dello svizzero Alexandre Calame (1810-1864).
Nel 1861 si reca a Ginevra proprio per conoscerlo, ma si confronta anche con gli stilemi della Scuola di Barbizon e di Camille Corot (1796-1875).

La maturità

Ernesto Rayper si allontana sempre di più da Calame per avvicinarsi al linguaggio verista, ma allo stesso tempo intimo e lirico di Antonio Fontanesi (1818-1882). È proprio in questo momento che diventa uno dei rappresentanti principali della Scuola Grigia e soltanto dopo entrerà a far parte della Scuola di Rivara.

Nella prima metà degli anni Sessanta si concentra sul verismo del paesaggio, soprattutto grazie al contatto con i Macchiaioli toscani, conosciuti alla Promotrice di Genova. Questi sono anche gli anni in cui comincia a dedicarsi allo studio dell’incisione, anche se le acqueforti che ci sono pervenute appartengono tutte all’inizio degli anni Settanta.

Nel 1869 Ernesto Rayper viene nominato Accademico dell’Accademia di Belle Arti di Genova ed è socio di quella di Torino e di Urbino. Purtroppo, appena compiuti in trentanni viene colpito da una terribile malattia alla lingua che lo porta gradualmente verso la morte nel 1873.

Partecipa però fino al 1872 alla Promotrice di Genova e continua a comporre schizzi sui suoi taccuini fino agli ultimi giorni. Queste testimonianze grafiche mostrano i difficoltosi viaggi in diverse città come Torino, Roma, o Bologna per sottoporsi alle cure più disparate, ma purtroppo inutili.

Ernesto Rayper. La Scuola Grigia

Nell’entroterra Savonese sorge la cittadina di Carcare sulle rive del fiume Bormida. Ernesto Rayper è il primo artista che vi si reca per dipingere en plein air i paesaggi campestri e fluviali della zona. Poco tempo dopo, in estate, lo raggiungono Alberto Issel (1848-1926) e Tammar Luxoro.

Si aggiungono a questi artisti anche il portoghese trapiantato a Genova Alfredo D’Andrade (1839-1915) e lo spagnolo Serafin De Avedano (1838-1916). Ritraggono la natura dal vero usando prevalentemente toni tendenti al grigio e allo sfumato: ne nasce la Scuola Grigia o la Scuola dei Grigi.

Le loro esperienze sono come legate con un filo invisibile alle innovazioni francesi della Scuola di Barbizon e a quelle Toscane dei Macchiaioli. Alla Promotrice di Genova del 1861 espongono Telemaco Signorini (1835-1901), Serafino De Tivoli (1825-1892), Silvestro Lega (1826-1895).

Tutti autori questi che cominciano ad essere conosciuti dai pittori liguri, molti dei quali effettuano soggiorni in Toscana per lavorare fianco a fianco con loro.
Proprio sulla base di questi scambi reciproci si costruisce il fulcro della Scuola Grigia, che probabilmente prende il nome dal ton gris diffuso dai barbizonnieres.

Altamura, al ritorno da Parigi nel 1855, trasmette queste novità ai pittori che si riuniscono al Caffè Michelangelo di Firenze. Parla loro dell’utilizzo di uno specchio nero, che permette di visualizzare meglio il chiaroscuro in natura.

Ecco dunque che i Grigi, passando per il linguaggio romantico di Calame, approdano poi al verismo attraverso il filtro dei barbizonnieres e dei Macchiaioli.

Appartengono a questi anni opere che Ernesto Rayper espone alle Promotrici di Genova e Torino dal 1862, come Paesaggio e Stradale presso Ginevra.
In Motivo sulla Bormida presso Carcare è ancora presente qualche tratto della poetica calamiana, ma già si notano le innovazioni che caratterizzano la Scuola Grigia.

La scuola di Rivara

Le esperienze dei paesisti liguri si uniscono a quelle altrettanto innovatrici dei pittori piemontesi. Dal 1865 i Grigi confluiscono nella Scuola di Rivara. Insieme, Rayper, D’Andrade, De Avendaño, Issel si trovano a dipingere a Rivara, incontrando i piemontesi Carlo Pittara (1835-1891), Ernesto Bertea (1836-1904), Vittorio Avondo (1836-1910).

In questo modo l’accademismo è ormai accantonato in favore di una visione della natura attentamente improntata sul vero “catturato” all’aperto. Ne scaturiscono, anche per Ernesto Rayper, dipinti come Paesaggio a Baveno, In cerca di legna, Lavandaie o la tela esposta prima della malattia Paesaggio con campanile.

Tutte opere che dimostrano la definitiva adesione al realismo, con qualche accento evocativo e poetico. Tratti emozionanti che provengono dall’inserimento di piccole figure che abitano queste vibranti vedute della campagna torinese.

All’Esposizione Nazionale di Parma del 1870, dove i rappresentanti della Scuola Grigia ottengono un grande successo di critica, Rayper espone Paesaggio storico. Grazie a questo dipinto vince la medaglia d’oro, ottenendo diverse lodi da parte di Telemaco Signorini che fa parte della giuria.

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