Erulo Eroli

Erulo Eroli. Giovane donna - Tecnica: Acquarello su Tela, 63 x 47 cm
Giovane donna. Tecnica: Acquarello su Tela

Biografia

Erulo Eroli (Roma, 1854-1916) nel 1875 apre il suo studio a Passeggiata di Ripetta e poi nel 1880 a via del Babuino 150. Qui lavora gli arazzi con grande maestria e con grande lode da parte della clientela clericale e dei Savoia.

Nel 1894 è consigliere della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti a Roma e lo è nuovamente nel 1900. Due anni più tardi entra a far parte della Società degli Acquarellisti, divenendone presidente nel 1909.

Negli anni Dieci Erulo Eroli continua la sua attività nelle associazioni a cui appartiene. Inoltre segue la fervente attività della sua bottega di arazzi, ma anche di dipinti. Muore a Roma nel 1916.

Formazione

Il padre dell’artista, Pio, era scultore di soggetti religiosi e insegnava scultura a S. Michele a Ripa. È proprio qui che studia il figlio Erulo le tecniche dell’arazzo e del mosaico sotto la guida di Alessandro Ceccarini (Roma, 1825-1905), direttore della scuola degli arazzi.

Influenze artistiche

Erulo Eroli è prevalentemente influenzato dalla pittura di storia di matrice romantica. Gli arazzi e i dipinti che produce all’interno della sua bottega sono quasi tutti ornati da scene di storia o da exempla virtutis.
Nel 1883 partecipa per la prima volta all’Esposizione di belle arti di Roma con il dipinto L’incrociatore Palestro nella battaglia di Lissa, acquistato dall’Accademia navale di Livorno.

Con la Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma Erulo Eroli espone alcuni studi di teste e Pancratius.
Come massima espressione dell’adesione alla pittura di storia, realizza nel 1892 I Vespri siciliani, dipinto di memoria hayeziana, seppur con uno sguardo più movimentato e drammatico.

Tutti i protagonisti sono avvolti da una fitta coltre di polvere e sono coinvolti in una concitata scena. Per questo dipinto viene premiato all’Esposizione Nazionale di Palermo. L’opera viene acquisita dal comune e ora fa parte della collezione della Galleria Civica della città.

Erulo Eroli: i venticinque arazzi

Nei primi anni del Novecento Erulo Eroli ottiene l’incarico da parte del Comune di Roma per la creazione di venticinque arazzi per le pareti esterne del Campidoglio, con le illustrazioni degli stemmi dei rioni romani e con i trionfi della città.

L’impresa impegna la sua bottega per parecchi anni, dal 1902 al 1925, con l’interruzione durante la prima guerra mondiale. Il lavoro verrà portato a termine dai figli che terranno aperta la bottega anche dopo la morte del padre e per molto altro tempo ancora, dedicandosi soprattutto a committenze pubbliche.

Lo studio in via del Babuino è in fervente attività per tutto il primo decennio del Novecento, infatti si occupa sia del restauro di arazzi antichi sia della realizzazione di nuovi.

La corte di Romania

Nel 1914 la corte di Romania commissiona a Erulo Eroli cinque arazzi con le Storie di Tito e Vespasiano, per la residenza estiva.
In via del Babuino l’artista non espone soltanto arazzi, ma anche i suoi dipinti, che vengono notati da diverse personalità tra cui quella del messicano Cardinal De Oca che nel 1911 acquista Il trasporto del corpo di San Sebastiano e Il sogno della moglie di Pilato, poi portati a Città del Messico.

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