Eugenio De Blaas

Eugenio De Blaas. Giovane Veneziana (dettaglio). Tecnica: Olio su tavola, 23 x 32 cm
Giovane Veneziana (dettaglio). Tecnica: Olio su tavola

Biografia

Eugenio De Blaas (Albano laziale, 1843 – Venezia, 1931) si forma inizialmente al fianco del padre, il pittore austriaco Carl De Blaas (1815-1894). Frequenta i suoi corsi all’Accademia di Venezia. Nel 1862, grazie al pensionato artistico, il pittore rientra a Roma, dove aveva passato la prima infanzia, per frequentare l’Accademia di Belle Arti.

Venezia, città d’adozione

Negli anni Ottanta Eugenio De Blaas ottiene la cittadinanza italiana e decide di stabilirsi definitivamente a Venezia. Benché la sua formazione era stata improntata soprattutto sulle istanze puriste, perché suo padre a Roma era entrato in contatto con la cerchia dei Nazareni, a Venezia Eugenio De Blaas si dedica soprattutto a scene della quotidianità.

Dal 1880 al 1890 insegna pittura all’Accademia di Venezia e contemporaneamente si dedica alla pittura esponendo tra Torino, Venezia e Milano. Eccellente colorista, come il padre, Eugenio De Blaas, è specializzato nella narrazione dell’aneddoto curioso, della scenetta graziosa e frivola ambientata nella Venezia popolare.

Il tutto sempre accompagnato da una notevole perizia tecnica che attrae il mercato europeo della pittura alla moda. Accanto alla pittura di genere, Eugenio De Blaas pratica con cura e ricercatezza il genere del ritratto, dedicandosi soprattutto alla sfera femminile. Un cromatismo sensuale e sciolto caratterizza i ritratti di donne eleganti e raffinate.

Il successo di mercato, nonostante la ripetitività tematica

Forse, intorno agli anni Ottanta il cromatismo brillante perde un po’ di verve e soprattutto i dipinti di Eugenio De Blaas risultano sempre più stereotipati e ripetitivi nei soggetti e nelle tematiche. Ciononostante, il successo del pittore a livello internazionale dura per molti anni, soprattutto nel mercato inglese, attratto dalle scene sentimentali e retoriche dell’autore.

La sua agile bozzettismo lo porta ad esporre alle Biennali veneziane fino agli anni Venti. Ma suoi quadri sono presenti anche ad esposizioni estere come quelle di Monaco, Dresda e Vienna. Muore nella sua Venezia nel 1931. Diversi suoi dipinti sono conservati a Copenaghen, a Leicester, a Vienna e a Sydney.

Eugenio De Blaas: tra ritratti e scene aneddotiche ambientate a Venezia

L’esordio di Eugenio De Blaas avviene negli anni Sessanta in Accademia, e successivamente in alcune esposizioni europee. Nel 1867, infatti, riceve la medaglia d’oro a Vienna per il dipinto di rievocazione letteraria Il Decameron.

Uno degli altri dipinti della prima fase, interessato da un cromatismo nitido e tecnicamente impeccabile, è Caccia alla volpe nella campagna romana, esposto a Vienna all’inizio degli anni Settanta.

L’esordio italiano risale al 1880, quando invia a Torino Una visita di maschere a Venezia, che gli fa ottenere un immediato successo. Il primo Ritratto intero di signora compare all’Esposizione di Milano del 1881, con cui Eugenio De Blaas dimostra di avere una grande sensibilità nei confronti della rappresentazione dell’eterno femminino.

Ritratto della Signora N.N viene esposto a Roma nel 1883, mentre Ninetta e il dipinto aneddotico Burattini in convento all’Esposizione Nazionale di Venezia del 1887. Una certa retorica sentimentalista e una ripetitività tematica cominciano a comparire nei dipinti di Eugenio De Blaas proprio nella metà degli anni Ottanta.

Ancora di più ciò si verifica negli anni Novanta, quando il pittore inizia a partecipare con regolarità alle Biennali veneziane. Alla prima del 1895 espone In attesa, mentre il dipinto carnevalesco Pierrot e Pierrette compare a quella del 1897. Mia nonna viene presentata invece alla Biennale del 1899 e Ritratto di mio figlio e Ritratto di mia figlia a quella del 1905.

Una raffinata gamma cromatica

All’Esposizione di Milano del 1906 compaiono due tra i più famosi e riusciti ritratti di Eugenio De Blaas: Ritratto della signora Salom Semana e Ritratto della contessa Arrivabene Papadopoli. Da questi ritratti si nota la delicatezza disegnativa e la sapienza della resa cromatica, caratterizzata da una gamma accesa ed elegante di colori.

Un leggero sfumato viene usato nei ritratti come Nell’acqua, in cui una fanciulla nuda bagna parte delle gambe nell’acqua calma del mare, come se fosse una moderna ninfa dai capelli raccolti e dal corpo diafano.

Nel 1922 Eugenio De Blaas è protagonista di una personale proprio presso la Biennale di Venezia, dove espone trentatré dipinti. Tra di essi vi sono sia ritratti che scene aneddotiche ambientate a Venezia: Disillusioni, Le maldicenti, Curiosa, Il brindisi di Arlecchino, Il corteggiatore, L’uscita dalla chiesa, L’accordo, Festa a Venezia, Il matrimonio, Ballo popolare, Le lavandaie, La visita e Donne al pozzo. Banchetto di Arlecchino e Pantalone compare alla Biennale del 1932, un anno dopo la morte dell’autore.

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