Fedele Azari

Fedele Azari, Volo librato Tecnica: olio su tela
Fedele Azari, Volo librato Tecnica: olio su tela

Biografia

Fedele Azari (Pallanza 1896 – Milano 1930) nasce in una frazione del comune di Verbania, e proprio nel comune piemontese, in casa di Ferruccio Busoni (1866-1924), conosce Umberto Boccioni (1882-1916), figura che lo introdurrà inizialmente nell’ambiente futurista.

Fedele Azari in principio dedica la sua formazione agli studi in legge, e nel 1914 si trasferisce a Torino per completare il percorso, infatti nel 1917 si laurea in Giurisprudenza. Per qualche anno esercita la professione e si trasferisce a Milano entrando in contatto con Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) e tutti gli artisti che gravitavano intorno a lui. Nel 1915 decide di arruolarsi durante la Prima guerra mondiale ed entra nell’aeronautica militare nel Battaglione aviatori, come pilota e corrispondente fotografo. Dopo avere frequentato il corso di addestramento consegue il brevetto e compie numerose ricognizioni aeree durante il conflitto.

Fedele Azari e il Teatro Aereo Futurista

“L’aviatore italiano che ha vinto il nemico meglio armato sorprendendolo colle manovre più impreviste e sbalorditive ha creato uno stile di acrobazia aerea meraviglioso fantastico insuperabile. [..] Noi aviatori futuristi amiamo strapparci in alto a perpendicolo e tuffarci verticalmente nel vuoto; girare nell’ebbrezza dei virages, col corpo incollato al seggiolino dalla forza centrifuga, e abbandonarci al vortice delle spirali che si stringono attorno alle scale a chiocciola confitte negli abissi”.

Con queste parole ha inizio il manifesto Il Teatro Aereo Futurista scritto da Fedele Azari nell’aprile 1919 e presentato alla Grande Esposizione Nazionale Futurista tenutasi a Milano nello stesso anno. Di questo manifesto ne lancerà dei volantini “pubblicitari” dal cielo della città. In esso descrive il volo come “espressione artistica degli stati d’animo” e lo compara ad una forma di danza, a lei però superiore per lo sfondo grandioso e il suo inarrivabile dinamismo.

Fedele Azari racconta anche che insieme all’amico Luigi Russolo (1885-1947) ha realizzato una specie di capote in grado di aumentare la risonanza del motore, perché ogni motore ha una sua voce. Fedele Azari ha anche coinvolto i pittori futuristi per dipingere e firmare la decorazione degli aeroplani. Vengono menzionati Giacomo Balla (1871-1958), Luigi Russolo, Achille Funi (1890-1972), Fortunato Depero (1892-1960), Leonardo Dudreville (1885-1975), Luciano Baldessari (1896-1982), Mario Sironi (1885-1961) e altri.

Fedele Azari con questo manifesto annunciava rappresentazioni diurne e notturne di teatro aereo tra i cieli di Milano, un teatro portatore del valore dell’eroismo, un teatro democratico perché visibile da tutti, un teatro che stimolerà, secondo Azari, l’aviazione commerciale e industriale. Sempre nel 1919 tiene una conferenza sul limite di velocità dei veicoli al Cova di Milano.

Un ruolo decisivo nel movimento futurista

Tra le varie esperienze Fedele Azari realizza anche plastici polimaterici di cui però non resta traccia se non nel suo manifesto La flora futurista ed equivalenti plastici di odori artificiale del 1924. Azari riconosce i precedenti di queste sue ricerche nei concerti futuristici sinfonico-coloristici e nelle tavole tattilistiche di Marinetti. Sempre nel 1924 viene nominato Primo Segretario Nazionale del Movimento futurista da Marinetti e organizza a Milano il Primo Congresso Nazionale Futurista, partecipando lui stesso con un intervento sul teatro aereo.

Gli anni Venti

Fedele Azari fonda nel 1921 la Società Italiana Aviazione Civile (Siac), poi divenuta Istituto Nazionale Trasporti e Propaganda Aerea, e si occupa della sua gestione finanziaria.

Altra attività a cui si interessa è una bottega che prende il nome di “Dinamo-Azari” che proporrà in esclusiva i cuscini di Depero e un’edizione di libro bullato rilegato da lui stesso.

Nel 1928 organizzerà altre azioni legate all’estetica della macchina, e scriverà il manifesto Vita simultanea futurista e la proposta Per una società di Protezione delle Macchine, a cui aderiscono Filippo Tommaso Marinetti, nel ruolo di presidente, e Giacomo Balla, Fortunato Depero, Gerardo Dottori (1884-1977), Ivo Pannaggi (1901-1981), Enrico Prampolini (1894-1956) e Luigi Russolo, tra i soci fondatori.

La salute psichica di Fedele Azari non è però molto stabile, ha nel corso della sua vita alcuni esaurimenti nervosi e durante una di queste crisi muore suicida a Milano nel 1930, a soli trentaquattro anni.

La ricerca artistica di Fedele Azari: l’Aeropittura

Fedele Azari intraprende anche una discreta carriera pittorica, le cui tele, per un taglio prospettico e per il capovolgimento dei paesaggi, sono da collegare direttamente alla sua attività di aviatore e alle sue “aereofotografie” scattate durante i numerosi voli di ricognizione. Infatti alla sua attività pittorica fa riferimento il manifesto dell’Aeropittura del 1929 nel quale si indica come uno dei primi esemplari di questa innovativa poetica Prospettive di volo di Fedele Azari, lavoro esposto alla Biennale di Venezia del 1926. L’anno successivo, nel 1927, Azari partecipa alla Mostra dei trentaquattro pittori futuristi alla Galleria Pesaro di Milano con Volo librato. L’introduzione programmatica del catalogo proveniva dalle penne di Marinetti, Benedetta Cappa (1897-1977), Azari e Luigi Colombo (1904-1936), noto con lo pseudonimo di Fillia.

L’aeropittura e l’entusiasmo per il volo

Fedele Azari e la sua opera Prospettive di volo viene quindi ritenuta uno dei primi esempi di Aeropittura. Infatti questo genere manifesta l’entusiasmo per il volo, e attraverso le ardite prospettive dall’alto e la scomposizione futurista della materia mostra il dinamismo e la velocità dell’aeroplano che Azari aveva saputo ben raccontare nel suo Manifesto e rappresentare in quest’opera.

Gioca un ruolo molto importante nell’esperienza in campo pittorico di Fedele Azari, Fortunato Depero, che l’artista aveva conosciuto nel 1922 all’Esposizione Internazionale Futurista. Depero realizzerà anche un ritratto il cui soggetto è proprio Fedele Azari, Ritratto Psicologico dell’Aviatore Azari.

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