Ferruccio Pagni

Ferruccio Pagni. Acquitrini versiliesi. Tecnica: Olio su tela, 39 x 60 cm
Acquitrini versiliesi. Tecnica: Olio su tela, 39 x 60 cm

Biografia

Ferruccio Pagni (Livorno, 1866 – Torre del Lago, 1935) riceve i primi insegnamenti da Natale Betti (1826-1888), presso la Scuola Comunale di Disegno di Livorno. Vi conosce Plinio Nomellini (1866-1943), con cui stringe amicizia. Con lui frequenta i corsi di Giovanni Fattori (1825-1908) all’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Dal 1892, si iscrive anche alla Scuola libera del Nudo, ma già nel 1889 aveva esposto alla Promotrice fiorentina una serie di paesaggi dal vero, di ispirazione fattoriana. Il contatto con Plinio Nomellini lo conduce alla scelta della tecnica divisionista, che unisce molto spesso ad impressionismo fresco e luminoso.

Torre del Lago

A partire dagli anni Novanta, Ferruccio Pagni inizia a fare la spola tra Firenze e Torre del Lago, dove dipinge dal vero, eleggendolo ad uno dei suoi luoghi prediletti. La campagna e il lago di Massaciuccoli divengono i soggetti principali delle sue opere, in un periodo di fiorente produzione e di assidua attività espositiva a Firenze e a Torino.

Ben presto, conosce Giacomo Puccini a cui si lega profondamente. Comincia a frequentare la sua casa sul lago, dove viene spesso ospitato dalla famiglia di Puccini e si unisce al Club della Bohème, di cui fanno parte anche Nomellini, i fratelli Angiolo (1858-1923) e Ludovico Tommasi (1866-1941) e Giacomo Puccini stesso.

Torre del Lago, a cavallo del secolo e in un momento di grandi rivoluzioni e cambiamenti, rappresenta per questi artisti un rifugio incontaminato e primitivo, lontano dalla modernità e dai cambiamenti repentini della società.

I paesaggi di Ferruccio Pagni sono tutti dedicati all’ambientazione lacustre, con note spesso meste e nostalgiche. Ciò che gli interessa sono le graduali, equilibrate e poetiche variazioni atmosferiche, rese con pennellata divisa e con un cromatismo ritmico e ben calibrato, grazie anche all’influenza di Francesco Fanelli (1869-1924).

Il trasferimento a Santa Fè

Dal 1901, il pittore non prende parte più a nessuna esposizione italiana. Decisione questa dovuta anche al fatto che, nel 1904, decide di compiere un viaggio in Argentina per ampliare i suoi orizzonti di pittore. Si stabilisce a Rosario di Santa Fè, dove fonda e dirige per diversi anni la Scuola di Belle Arti di Rosario.

In Argentina, Ferruccio Pagni continua a dipingere e ad esporre a Buenos Aires e anche a Santiago del Cile. Rientra in Italia nel 1918, quando si ritira per sempre a Torre del Lago, continuando a dipingere e a frequentare Giacomo Puccini. Negli ultimi anni conduce una vita semplice ed appartata, tenendo solo due personali, una nel 1925 a Livorno e una nel 1932 a La Spezia. Muore a Torre del Lago nel 1935.

Ferruccio Pagni: note divisioniste e poetiche da Torre del Lago

Nel 1889 Ferruccio Pagni esordisce a Firenze con i due studi dal vero Torre del Lago e Meriggio che risultano ancora influenzati dalla pittura di Giovanni Fattori. Torre del Lago compare di nuovo all’Esposizione di Torino del 1890, suscitando le lodi della critica, che accoglie positivamente la pittura lirica e malinconica di Ferruccio Pagni.

Nello stesso anno espone a Firenze Sulla sera e In Coltano, mentre nel 1891 vi compaiono i quattro dipinti Estate, Autunno, Vento di monte a Torre del Lago e Alberi bianchi al sole. Le note emotive di un cromatismo puro e lirico provengono dalla predilezione dei toni gialli, sempre sulla scia di Fattori.

Ma ciò che contraddistingue Ferruccio Pagni è quella commistione tra divisionismo e visione impressionista che conferisce alle sue opere un valore unico.

Nel 1896 partecipa all’Esposizione di Torino con Maremma e Crepuscolo e alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze con Tramonto in novembre. All’Esposizione Nazionale di Torino del 1897 invia invece Tramonto (Real tenuta di San Rossore), Ontaneta al crepuscolo e La quiete in palude.

Tramonto autunnale risale alla Promotrice fiorentina dell’anno successivo, Ritorno all’ovile e Notte a quella di Torino del 1900 e Sera d’inverno in palude a quella di Genova dello stesso anno. L’ultima esposizione cui partecipa prima di partire per l’Argentina è quella di Viareggio del 1901, in cui presenta Ritorno dai campi e Crepuscolo autunnale.

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