Piero Focardi

Piero Focardi. Alberi. Tecnica: Olio su tela
Alberi. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Piero Focardi (Settignano, 1889 – Cannes, 1945) figlio del pittore Ruggero, viene iniziato allo studio dell’arte proprio dal padre, in tenera età. In effetti, inizia ad esporre all’Accademia di Belle Arti di Firenze appena tredicenne, ottenendo un discreto successo di critica con le sue prime tavole che risentono dell’influenza del naturalismo toscano.

Per i primi anni, quindi, l’attività pittorica di Piero Focardi si svolge accanto a quella del padre, anche nella prima adesione ai modi divisionisti appresi grazie alla conoscenza dell’amico paterno Plinio Nomellini (1866-1943).

Il lago di Garda

Ben presto, però, Piero decide di spostarsi da Settignano per trasferirsi sul lago di Garda, precisamente sulla riva bresciana. Intorno agli anni Dieci, si stabilisce a Padenghe sul Garda, per poi trasferirsi definitivamente nella cittadina lacustre di Maderno, dove concentra tutta la sua attività pittorica.

Gran parte della produzione di Piero Focardi è infatti dedicata alla descrizione del lago: attraverso una tavolozza sciolta e luminosissima realizza una serie di marine e di vedute che ritraggono la placida vita sulle sponde del lago.

Le acque risplendono della luce del sole che inonda le vedute realizzate attraverso un divisionismo lirico ed intimo, che nasconde spesso un poetico afflato simbolista. Anche le scene di vita quotidiana, tutte colte attorno al lago e nelle campagne circostanti, sono costruite attraverso piccoli filamenti di colore diviso.

L’attività di Piero Focardi, così legata a questi luoghi, gli vale il meritato appellativo di “pittore del Garda”. Con il suo Divisionismo personale, spontaneo e brillante partecipa a diverse rassegne italiane, tra cui le Promotrici fiorentine.

La mostra dei Pittori Divisionisti a Parigi

Tra le mostre più importanti vi sono quelle del Gruppo dei Pittori Divisionisti italiani, con cui espone a Firenze, Roma, Milano, Brescia, Londra, Amsterdam, Bruxelles, Berlino e soprattutto a Parigi nel settembre del 1907.

La rassegna, organizzata Alberto Grubicy, nelle Serre cittadine sulla riva destra della Senna, in collaborazione con la Società Dante Alighieri, è subito una vera calamita per la critica francese, che rimane affascinata dalle numerose declinazioni tematiche e tecniche del Divisionismo italiano.

L’effetto è sbalorditivo: all’interno delle vetrate trasparenti della struttura vengono disposti i dipinti en plein air dei nostri Divisionisti, su cui si posa la luce naturale del sole. Tra le tele di Achille Tominetti (1848-1917), di Rubaldo Merello (1872-1922), di Benvenuto Benvenuti (1881-1959) di Gottardo Segantini (1882-1974), compaiono anche quelle di Piero Focardi, ben accolto dalla critica francese.

Il trasferimento in Liguria

L’attività pittorica di Piero Focardi raggiunge il suo culmine proprio nei primi decenni del Novecento. Ma dopo la guerra e con la nascita del Fascismo, a cui è profondamente avverso, è costretto ad abbandonare il lago di Garda per trasferirsi sulla riviera ligure.

Anche qui realizza una serie di marine di grande impatto luministico, sempre contraddistinte da quel Divisionismo chiaro e vibrante. Intorno agli anni Quaranta, per sfuggire al fascismo, sceglie l’esilio volontario a Cannes, dove muore nel 1945, a soli cinquantasei anni.

Piero Focardi: un Divisionismo luminoso e lirico

Tra le prime opere esposte da Piero Focardi, vi è una serie di Studi dal vero presentati alla Mostra fiorentina del 1903, insieme all’emozionante paesaggio dal titolo Novembre. In queste prime prove, il giovanissimo artista sembra creare una congiunzione perfetta tra studio en plein air e tecnica divisionista.

Piccoli tasselli orizzontali di colore diviso sprigionano una luminosità vibrante consegnata proprio dall’accostamento di toni complementari. Grazie a questo approccio equilibrato e preciso, Piero Focardi ottiene un immediato successo di critica.

Nel 1904 partecipa di nuovo all’Esposizione di Firenze con Crocevia a Settignano e con All’aratro, presentando due soggetti di matrice macchiaiola. La sua spontaneità compositiva lo porta ad ottenere il consenso del mercante Alberto Grubicy, che lo invita ad esporre alla Mostra dei Divisionisti Italiani a Parigi nel 1907.

Appena diciottenne, giunge nella capitale francese con un cospicuo gruppo di opere divisioniste che riflettono l’amore per la terra in cui ha scelto di vivere, la riva lombarda del Lago di Garda: Ritorno dalla messa, Bagnanti sul Lago, Giorno di mezza estate, Il Castello di Padenghe, Tramonto d’estate, Giorno di vacanza sul Lago di Garda, Primavera, Tramonto d’inverno e All’ombra.

Tra le altre opere di Piero Focardi vi sono Piante sul Garda, conservato presso la Galleria Nazionale di Roma, La Valtenesi, Pascolo sul Garda, Il Garda di Monte Pizzoccolo, Riflessi e riflessioni, Vita domestica, L’ora della colazione, In campagna, Gioiosa solennità in famiglia e Quattro chiacchiere vicino a casa.

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