Sommario
Biografia
Pietro Fragiacomo (Trieste, 1856 – Venezia, 1922), di umili origini, si trasferisce con la famiglia a Venezia all’età 12 anni. Qui studia alle Scuole Tecniche di Campo San Felice e inizia l’apprendistato come falegname. Partecipa a diverse Biennali nel corso degli ultimi anni dell’Ottocento e dei primi del Novecento.
Nel 1895 entra a far parte del comitato ordinatore della Biennale, composto anche da Guglielmo Ciardi e Luigi Nono.
Pietro Fragiacomo, le cui opere sono sparse in diversi musei italiani, muore nel 1922 e nel 1924 la Biennale di Venezia, dove il pittore era stato accolto per ben sedici volte a partire dal 1895, organizza una sua retrospettiva, riunendo così ben cento dipinti.
Formazione
Molto giovane lascia la città natale per trasferirsi con la famiglia a Venezia. Dopo aver lavorato come tornitore, fabbro e come disegnatore meccanico a Treviso, nel 1878 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Segue i corsi di paesaggio di Domenico Bresolin (Padova, 1813 – Venezia, 1899) e diventa amico di Giacomo Favretto (Venezia, 1849-1887).
Influenze artistiche
Pietro Fragiacomo, entrato in Accademia nel 1878, decide di uscirne dopo poco tempo. Su incoraggiamento di Favretto, continua a dipingere iniziando da scene di genere.
Nel 1880 partecipa all’Esposizione nazionale di Torino con il quadro di genere Un noioso accidente.
Durante gli anni Ottanta partecipa a diverse esposizioni nazionali a Roma, Milano e Torino, con dipinti di genere, ma anche paesaggi.
Si dedica soprattutto alle vedute veneziane, non però nella modalità aneddotica e frivola di Favretto, ma studiando piuttosto gli effetti della luce sulla laguna, seguendo l’esempio di Guglielmo Ciardi (Venezia, 1842-1917), Luigi Nono (Fusina, 1850-Venezia, 1918) e Filippo Carcano (Milano, 1840-1914).
Le Opere
Nel 1891 Pietro Fragiacomo viene premiato a Brera per il paesaggio Pace, poi comprato dal re Umberto. Nella campagna veneziana, due anziane contadine stanno conversando sulle rive di un placido specchio d’acqua su cui si riflette un casale in lontananza.
La pennellata materica rende alla perfezione la consistenza dell’erba su cui sono sedute le due donne e le nuvole sullo sfondo. Inoltre trasmette quell’atmosfera intima e calma che viene evocata dal titolo.
Negli anni Ottanta, infatti, si definisce sempre di più l’uso di un impasto consistente e quasi tridimensionale del colore che è quasi sempre di un tono tenue e tendente alla gamma dei grigi e degli azzurri.
I paesaggi veneziani
Nei dipinti di Pietro Fragiacomo, riconoscibilissimi nel panorama dell’Ottocento veneziano, è sempre presente la ricerca del dato particolare del paesaggio non solo veneziano, ma più in generale veneto.
Sono molte le intime e liriche vedute del Brenta o delle montagne, come Pascoli sull’Altopiano di Asiago, in cui, in un paesaggio verdeggiante, sono al pascolo le mucche accompagnate da una donna ieratica e volitiva.
In Armonie verdi, del 1920, si notano i due caratteri fondamentali di Pietro Fragiacomo: una certa malinconia che pervade l’intera scena dai toni di un verde spento e la pennellata che, con la sua materia viva, si fa luce e la riflette, come si nota dai cipressi che accompagnano il fiume.
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