Francesco Barzaghi

Francesco Barzaghi, Pescatorello (dettaglio). Tecnica: Scultura in marmo

Francesco Barzaghi (Milano 1839-Precotto 1892) si forma inizialmente seguendo gli insegnamenti di due importanti scultori attivi a Milano: Antonio Tantardini (1829 -1879) e Alessandro Puttinati (1801-1872). Nella modellazione della scultura Fama o Italia, aggiunta da Tantardini al monumento di Cavour a Milano, si riconosce forse l’intervento del giovane artista. Francesco Barzaghi entra poi all’Accademia di Brera dove studia scultura con Giovanni Strazza (1818-1875) e Benedetto Cacciatori (1794-1871), e rimane molto affascinato da Vincenzo Vela (1820-1891) di cui subisce l’influenza verista.

Gli esordi e i primi successi di Francesco Barzaghi 

Francesco Barzaghi ottiene il primo successo all’Esposizione di Brera del 1856 con l’opera Ercole e Anteo; nel 1859 consegue il premio nel Concorso Governativo indetto dall’Accademia di Brera per la scultura Ecce homo, e nel 1864 con Giuditta. Dal 1863 al 1867 è attestata la sua presenza nella fabbrica del Duomo di Milano, in cui realizzata tre sculture San Venceslao, Sant’Ilario e Sant’Adelaide; mentre nel 1870 realizza per il Duomo di Bergamo le statue di San Tommaso e San Bartolomeo nella Cappella del Crocifisso.

Nel 1869 partecipa all’Esposizione di Torino con la scultura a grandezza naturale Silvia si specchia alla fonte; invece nel 1870 partecipa all’Esposizione di Parma con cinque opere Silvia specchiantisi alla fonte, Il piccolo fumatore, Il primo amico, Mosca Cieca (ragazzina) e Mosè presentato alla figlia del Faraone.

Francesco Barzaghi è un modellatore attento e minuzioso e i suoi lavori sono caratterizzati da un temperato verismo e un pittoricismo di superficie. Nel 1878 è ospite anche nel padiglione italiano all’Esposizione Universale di Parigi partecipando con tre sculture Vanarella, Silvia che si specchia e Mosè salvato dalle acque, quest’ultima opera era stata premiata alle Esposizioni di Vienna del 1873.

Esegue delle opere anche per il Cimitero Monumentale di Milano, come La tomba dell’Architetto Giuseppe Mengoni, l’autore della Galleria Vittorio Emanuele di Milano, e la scultura in marmo Angelo sceso a guardiano della tomba in attesa del giorno della Resurrezione per la tomba dei Coniugi Basevi. 

Frine, l’etera più celebre e sensuale dell’antica Grecia

Francesco Barzaghi riceve molti apprezzamenti soprattutto per le figure femminili, in particolare per Frine e L’amore acceca esposte all’Esposizione Universale di Parigi del 1867. Secondo la storia ellenica Frine era la più bella e celebre etera – una cortigiana – dell’antica Grecia e secondo alcuni fu l’amante di Prassitele che la immortalò nelle vesti dell’Afrodite Cnidia. Francesco Barzaghi, rifacendosi a questa figura, scolpisce la bellezza eterea di Frine nel candido marmo, donandole una sensualità disarmante. 

Raffigurò Frine anche in un altro episodio storico, quando fu accusata di empietà e fu costretta a presentarsi davanti ai giudici. La scultura Frine davanti al tribunale fu presentata all’Esposizione di Torino del 1868, insieme alla scultura Il piccolo amico.

Questo è un soggetto su cui lo scultore torna più volte come in occasione dell’Esposizione di Milano del 1872 a cui partecipa con Frine denudata al cospetto dei giudici; statua a grandezza naturale, o anche all’esposizione di Genova del 1878.

Le commissioni pubbliche di stampo risorgimentale

Francesco Barzaghi riceverà moltissime commissioni pubbliche di notevole rilevanza durante tutta la sua carriera, come la colossale Statua equestre di Napoleone III, eseguita nel 1881, e svelata al pubblico in occasione dell’Esposizione di Milano dello stesso anno. Il Monumento a Napoleone III viene in un primo momento esposto nel cortile del Palazzo del Senato, solo nel 1927 viene collocato in una più degna posizione in Parco Sempione.

Francesco Barzaghi partecipa alla Manifestazione di Milano del 1881 con altre sette opere Psiche, Dea dei fiori, Raffaello, Innocenza, La vanerella, Silvia alla fonte e il gruppo Mosè fanciullo raccolto dal Nilo. Dea dei fiori, in quell’occasione, viene acquistata dal Comune di Milano.

Francesco Barzaghi si occuperà anche della realizzazione di diversi monumenti dedicati agli intellettuali e ai protagonisti del Risorgimento italiano. Nel 1882 realizza la statua di Nicolò Tommaseo nella città di Venezia e l’anno successivo viene inaugurata a Milano, a piazza San Fedele, il Monumento a Manzoni.

Nel 1883 esegue la scultura rappresentante Vittorio Emanuele II per Lodi; nel 1886 esegue sculture con lo stesso soggetto per Genova e Bergamo. Nel 1885 realizza una scultura dedicata a Garibaldi a Soresina, e ne realizza una seconda versione per la città di Crema nel 1887.  Nel 1888 esegue in bronzo il Ritratto di Giuseppe Verdi che espone all’Esposizione di Bologna. Una scultura dedicata a Giuseppe Verdi era stata realizzata anche nel 1881 per il vestibolo del Teatro della Scala di Milano. Nel 1890 realizza il Monumento a Francesco Hayez posto nella Piazza di Brera, e quelli dedicati a Luciano Manara e Giuseppe Dozza posti nei giardini pubblici del capoluogo lombardo.

Oltre alla ricca attività scultorea che caratterizza la sua vita, Francesco Barzaghi tramanderà la sua esperienza e le sue conoscenze artistiche alle generazioni future, dedicandosi dal 1880 fino alla morte, avvenuta a Precotto nel 1882, all’insegnamento nella classe di scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera.

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