Francesco Sartorelli

Francesco Sartorelli. Laguna Veneta (1899) - Tecnica: Olio su tela, 60 x 101 cm
Laguna Veneta (1899). Tecnica: Olio su tela

Biografia

Francesco Sartorelli (Cornuda, 1856 – Udine, 1939) intraprende prima gli studi di medicina all’Università di Padova, poi li abbandona per studiare al Conservatorio di Milano. Grazie a questo impegno lavorativo, per molti anni viaggia per l’Europa suonando in un’orchestra.

Venuto a contatto con diversi artisti durante i suoi spostamenti, decide di intraprendere gli studi pittorici a trentadue anni. Si avvicina ben presto alla maniera dei maggiori artisti veneziani del tempo.

In particolare viene fortemente influenzato da Pietro Fragiacomo (1856-1922), Luigi Nono (1850-1918) e Cesare Laurenti (1854-1937).

Diviene un raffinato paesaggista, dai toni lirici e nostalgici, soprattutto ispirati dalla montagna veneta, friulana e dalla laguna di Venezia. Formatosi da autodidatta, sin da subito, Francesco Sartorelli ha come sua unica maestra la natura e il suo studio dal vero.

Frequentemente i suoi paesaggi hanno un risvolto simbolista che gli fa ottenere un immediato successo di pubblico e di critica alle esposizioni.

Esordisce all’Esposizione di Torino del 1889 inaugurando una lunga stagione di mostre durata fino alle soglie degli anni Quaranta del Novecento.

È presente regolarmente alle Biennali veneziane fino al 1924, con poetici paesaggi lagunari e montani caratterizzati dalla leggerezza del tocco a tratti divisionista. Muore a Udine nel 1939. Sue opere sono conservate presso La Galleria Nazionale di Roma.

Lirici paesaggi lagunari e montani

 Approdato alla pittura in età adulta, l’espressione pittorica di Francesco Sartorelli risente dell’influenza di diversi rappresentanti del realismo veneziano. La vena sentimentale ed intimista che permea il linguaggio di Nono viene ereditata dall’artista, insieme delicatezza tonale di Fragiacomo.

Come accennato, esordisce a Torino nel 1889 e l’anno successivo ottiene i primi apprezzamenti con Sul Piave, Nel vigneto e Sera. Alla Biennale di Venezia del 1895 espone Giornata triste, acquistato poi dal Museo di Brooklyn. Alla prima Triennale di Torino del 1896 presenta Fra le Alpi venete, Autunno e Pace, paesaggi intensi e suggestivi, vibranti nella loro accezione elegiaca.

Nel 1897, alla seconda Biennale veneziana, Francesco Sartorelli espone Mattino e Visione del lago. Mentre a quella successiva Vette alpine, Bassa pianura e Alla miniera di rame – Agordo.

La visione sempre caratterizzata da una nota malinconica e sentimentale pervade anche le opere presentate all’Esposizione di Verona del 1900. Si tratta di Paesaggio e Impressioni dal vero, seguite poi da Nel bosco, Meriggio d’autunno e Tramonto sull’Isar, esposti alla Biennale del 1903.

Elegiache vedute venete

 Alla Biennale del 1905 presenta Maggio, In alto e Dicembre. Paesaggi questi che evidenziano la particolare attenzione che Francesco Sartorelli pone nei confronti degli effetti luministici e atmosferici, a seconda del momento della giornata o dell’anno.

Una sensibilità cromatica elegantissima e sempre modulata sui toni chiari e perlacei pervade tutte le sue opere. In particolare quelle dedicate alla montagna e alla laguna veneta. Ne sono esempio le quarantasei opere presentate nella personale che gli viene dedicata alla Biennale del 1910.

Tra di esse vi sono: Novembre – Cittanova, Canale di Caorle, Pascoli vallivi, Via del bosco, Elegia – Polcenigo, Egloga – Impressione – S. Croce, Vecchio castello – Marostica. Continua con questi paesaggi lirici e sensibilissimi alla luce esponendo alle Biennali fino agli anni Venti. A quella del 1914 presenta Autunno, Aprile e Fra le paludi, mentre a quella del 1920 Crepuscolo, Nebbia d’inverno – basso Piave e Plenilunio.

All’ultima Biennale cui prende parte, quella del 1924, Francesco Sartorelli espone Le nostre Dolomiti. L’anno successivo a Milano, presso la Galleria Pesaro, tiene una personale che corona la sua carriera, con ben settantasette sue opere.

Ne sono esempio Altipiano in Carnia, Casolari di pescatori – notte di luna, Colli di Feltre, Villaggio alpestre, Il grappa da Asolo, Prato alpestre, Prima neve e Argini sul Piave.

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