Francesco Saverio Torcia

Francesco Saverio Torcia. Il Golfo di Napoli. Tecnica: Olio su tela, 80 x 130 cm
Il Golfo di Napoli. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Francesco Saverio Torcia (Napoli, 1840 – dopo il 1891) si forma presso il Real Istituto di Belle Arti di Napoli. Studia poi sotto la guida di Domenico Morelli (1826-1901) e ha come compagni alcuni dei più grandi rappresentanti della scuola napoletana.

Tra di essi, Eduardo Dalbono (1841-1915), Giacomo Di Chirico (1844-1883) e Antonino Leto (1844-1913). Pittori questi, che saranno importantissimi per la sua formazione, tanto da indirizzarlo verso una pittura di paesaggio luminosa e legata alla sua terra d’origine.

Si specializza nelle marine e nelle vedute partenopee di grandi dimensioni, diventando interprete solo in un secondo momento, anche della pittura di genere. Esordisce alla Mostra Borbonica del 1859 e partecipa assiduamente alle Promotrici napoletane dal 1867 al 1891.

Nel frattempo, svolge l’attività di insegnante alla scuola d’arte serale di Napoli, non abbandonando mai la pittura. Espone anche a Milano, Torino e Genova.
Non è certa la sua data di morte, che si aggira comunque tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

Francesco Saverio Torcia: marine e vedute partenopee

Francesco Saverio Torcia partecipa per la prima volta alla Mostra Borbonica del 1859, ancora da studente. Vi presenta due disegni, saggi scolastici, Ritratto virile e Testa di Laocoonte.
Alla scuola di Morelli si avvicina al verismo, dividendosi inizialmente tra temi storici (Amor di patria!) e studi di paesaggi dal vero. La pioggia di marzo, presentato alla Promotrice napoletana del 1869 è uno dei primi paesaggi veristi di Torcia.

Riflette sicuramente gli influssi della veduta realista di memoria posillipista, come poi avverrà per gran parte delle sue marine.
Luminosissime e ampie e spesso confuse con quelle di Dalbono, alcune marine denunciano comunque la mano di Francesco Saverio Torcia per un tratto disegnativo più rigido di quello dell’amico.
Impressione di notte, Maggio e Marina vengono presentate nel 1873, mentre l’anno successivo espone Studio dal vero e Ricordo della villa nazionale in primavera.

Molto famose sono le tele Idillio, Interno della chiesa dei Gerolimini, Il Vesuvio, Impressioni del 2 novembre a Napoli, Veduta di Napoli, Da Capri alla pietra – marina, Coroglio verso il tramonto.

I dipinti di genere

Francesco Saverio Torcia alle Promotrici napoletane espone anche una lunga serie di quadri di genere. Si tratta soprattutto di allegre e cromaticamente vivide scene di folklore partenopeo, riprese in interni domestici o nelle strade della città.

Il sostrato verista è sempre presente in scene come Prima delle nozze del 1870, L’ammalata del popolo dell’anno successivo, Un canto al molo del 1876. Si ricordano anche: L’arrivo del 1877, Ropp‘na magnata – Una sbornia del popolino di Napoli alle paludi del 1878, La famiglia del marinaio del 1882, Una canzone d’amore del 1884 e Smarrita.

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