Edoardo Gelli

Edoardo Gelli. Scena Madre. Tecnica: Olio su tela
Scena Madre. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Edoardo Gelli (Savona, 1852 – Firenze, 1933) nasce a Savona da genitori di origine lucchese. È proprio a Lucca che si trasferisce ben presto con il resto della famiglia. Qui, intraprende gli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti, dove segue i corsi di Carlo Dal Poggetto (1828-1915).
La sua fortuna è anche quella di seguire le lezioni che, soltanto per sei mesi, Antonio Fontanesi (1818-1882) tiene all’Accademia di Lucca nel 1868.

Il perfezionamento a Firenze

In questo stesso anno, Edoardo Gelli esordisce alla Promotrice di Firenze con una veduta. Poco dopo, grazie ad una borsa di studio, si trasferisce proprio a Firenze per completare gli studi all’Accademia di Belle Arti, dove ha come insegnante il pittore di storia Antonio Ciseri (1821-1891).
La borsa di studio non basta per mantenersi nella città toscana, quindi decide di lavorare come aiutante nella bottega di un litografo.

La vicinanza a Ciseri conduce Gelli a frequentare per lungo tempo il genere storico, accompagnato da una grande perizia tecnica che mette in pratica anche nel ritratto. Stringe amicizia con i rappresentanti della pittura di macchia, come Giovanni Fattori (1825-1908), ma non aderirà mai alla pittura dal vero e alle istanze naturaliste toscane.

Edoardo Gelli, pittore di genere

Piuttosto, Edoardo Gelli si fa rappresentate di una pittura di genere tutta orientata alla rievocazione dell’ambientazione seicentesca e settecentesca. Non manca di praticare ancora il genere storico e il ritratto, e riceve numerose committenze dall’imperatore d’Austria, recandosi diverse volte a Vienna. Il successo presso la corte austriaca lo porta poi a fermarsi lì per più di tre anni, a servizio dell’imperatore.

Rientrato a Firenze, le scene di genere di ambientazione neo settecentesca diventano la sua cifra caratteristica, come del resto i ritratti. Tramite una pennellata delicata ed una tavolozza accesa, l’artista si fa interprete di una pittura a tratti somigliante a quella sontuosa e brillante di Vittorio Corcos (1859-1933).

Negli ultimi anni dell’Ottocento riceve una serie di riconoscimenti, come la nomina di Accademico d’onore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. All’inizio del nuovo Secolo, invece, sperimenta con più assiduità il ritratto, scegliendo come soggetti una serie di importanti personaggi del periodo, come Antonio Puccini.

Negli anni Dieci del Novecento, si ritira dalle esposizioni pubbliche e continua a dipingere solamente in privato. Muore a Firenze nel 1933. Diversi suoi dipinti sono conservati nella Pinacoteca di Lucca.

Edoardo Gelli: dalla pittura di storia a quella di genere

Come accennato, il contatto in Accademia con Antonio Ciseri conduce subito Edoardo Gelli alla scelta del genere storico, come tratto identificativo. Non è naturalmente da tralasciare l’influenza che ha su di lui Antonio Fontanesi, suo insegnante di figura per breve tempo, a Lucca.
Nel 1868 esordisce a Firenze proprio con una veduta: Ingresso dell’Accademia di Belle Arti di Lucca, luogo del cuore che lo ha condotto alla carriera artistica.

I vari saggi di pittura in Accademia, sono quasi tutti a tema storico o sacro, basti ricordare il San Sebastiano del 1873, o un Episodio della strage degli innocenti del 1875. Nel frattempo fa qualche incursione nel paesaggio, esponendo a Firenze Una strada e Passeggiata fra i campi, ma non sarà certamente questo il genere prediletto da Edoardo Gelli.

Anzi, non condivide lo studio dal vero degli amici macchiaioli e si orienta su una pittura di genere tesa a rievocare un tempo passato, attraverso dipinti a soggetto militare o quotidiano, ambientati nel Seicento e nel Settecento. Ne sono esempio Carlo I nello studio di Van Dyck, Scena madre, L’anticamera del cardinale, Dame e cavalieri.

Il ritratto

Ma il genere in cui eccelle veramente Gelli è il ritratto. Non solo di personalità conosciute, ma anche di popolani e donne comuni, ritratti in un tempo passato.
Ad esempio Nobiluomo, Ritratto di cavaliere e Una donna elegante sono inseriti in ambienti settecenteschi. Ma Ritratto di Sir John Edgar, Ritratto di Miss R. W. presentati alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze del 1896, sono di grande attualità e respiro europeo.

E non è un caso, perché Edoardo Gelli, nel 1886 viene invitato a Vienna per ritrarre Francesco Giuseppe e molti altri membri della famiglia dell’imperatore, che gli chiede di soggiornare a corte per diversi anni.

In Italia, invece, realizzerà, tra gli altri Il ritratto di Umberto I. Alla Biennale di Venezia del 1903 invia Ritratto di Gemma Bellincioni e Ritratto con chitarra. Alla Mostra di Milano del 1906 presenta Ritratto della signora Angiola Maria Pagliano-Bruno, Ritratto della Signora M.P. e Sirena.

Per alcuni anni continua a praticare questo genere, ritraendo personalità come Mark Twain, ma poco dopo abbandonerà la scena artistica, per ritirarsi a vita privata.

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