Sommario
Biografia
Giovanni Serritelli (Napoli, 1810 – dopo il 1860), allievo di Antoon Sminck van Pitloo (1790-1837), può essere considerato uno dei rappresentati minori della Scuola di Posillipo.
Esordisce alla Biennale Borbonica del 1841, presentandosi subito come un abile vedutista erede delle istanze pitlooiane. Si specializza ben presto in scene marine e soggetti navali, come vari e partenze, quasi tutti conservati presso il Museo di San Martino di Napoli.
Altri paesaggi, brulicanti di piccole figurine intente nelle loro attività, rappresentano cerimonie o feste ufficiali della Napoli Borbonica. In effetti, Giovanni Serritelli riceve moltissime committenze dalla corte di Ferdinando II, soprattutto per l’esecuzione di scene di cronaca della vita pubblica e privata dei Borbone.
L’ampia luminosità delle vedute del Golfo di Napoli, deriva dalla lezione di Pitloo, anche se conserva una certa rigidità legata al paesaggio tradizionale. Non si conosce precisamente l’anno di morte del pittore, che dovrebbe comunque attestarsi alla fine degli anni Settanta dell’Ottocento.
Giovanni Serritelli: paesaggi
L’esordio pubblico di Giovanni Serritelli , come accennato, risale al 1841. Espone alla Biennale borbonica una Veduta di un vallone a Gragnano, dipinto che già presenta la sua vocazione per la veduta ampia e luminosa. La scioltezza e la sintesi pittorica, ereditate da Pitloo sono ben visibili dai paesaggi presentati nel 1855.
Il maestro lo aveva infatti introdotto allo studio della natura dal vero, per cogliere tutti gli effetti di luce e le variazioni atmosferiche che il Golfo di Napoli poteva offrire.
Dunque, proprio alla Mostra Borbonica del 1855 Giovanni Serritelli presenta una serie di vedute di questo genere, tutte legate profondamente al rapporto di Napoli con il mare. Tra di esse vi sono Il bacino da raddobbo nel reale Arsenale di Napoli e Pescatori. In queste marine, piccole figure animano la scena, creando nel dipinto una felice congiunzione tra paesaggio e scena di costume quotidiano.
Piccoli e grandi episodi di cronaca della Napoli al tempo di Ferdinando II vengono narrati con minuzia e scioltezza da Giovanni Serritelli. Ne sono esempio le rappresentazioni dell’eruzione del Vesuvio del 1872, come Eruzione del Vesuvio vista da Mergellina.
Importanti sono anche i soggetti navali: Bastimenti in porto, Varo della nave Italia, Un brigantino italiano e barche greche ancorate. Altre scene legate alla cronaca ufficiale del regno borbonico sono Giorno di festa e Benedizione papale nella piazza del Palazzo Reale.
Vedute e scene della Napoli borbonica
Alle Mostre Borboniche, Giovanni Serritelli presenta una serie di vedute e marine di grande impatto. Caratterizzate dalla classica luce posillipista sono Veduta di Castelnuovo a Napoli e Veduta di Piliero presentate nel 1859.
Più legate alla brulicante vita dei vicoli partenopei sono La mia cucina, Costumi e Porta Capuana a Napoli. Famose sono anche le vedute Chiaro di luna, Veduta di Sorrento, Golfo di Napoli, il tondo Scena di vita nel Golfo di Napoli, Pescatori a riva e Un giorno di mercato, Napoli.
Quotazioni Giovanni Serritelli
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