Giuseppe Preziosi

Giuseppe Preziosi. Altoforno, 1936. Tecnica: Olio su tela, 1936
Altoforno, 1936. Tecnica: Olio su tela, 1936

Biografia

Giuseppe Preziosi (Terni, 1895 – Roma, 1973) è stato un pittore, decoratore ed incisore. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Perugia, dove si diploma nel 1917. Come saggio finale per la mostra di chiusura dell’anno accademico presenta un dipinto di storia che lo fa notare agli occhi della critica.
Ben presto stabilisce il suo studio a Terni e partecipa all’Esposizione d’Arte Moderna Umbra nel 1920.

Giuseppe Preziosi si fa subito rappresentante della pittura umbra degli anni Venti del Novecento, esponendo con il Fascio Artistico Giovanile Umbro. A Terni, ottiene la cattedra di disegno e plastica presso la Regia Scuola Industriale.

In questa prima fase della sua produzione, Giuseppe Preziosi risulta un pittore legato a stilemi accademici tradizionali. In seguito, invece, sarà uno dei maggiori rappresentanti del secondo Futurismo italiano.

L’incontro con Dottori

Fino a tutti gli anni Venti Giuseppe Preziosi è molto vicino alla pittura dal gusto equilibrato e tradizionale, con forti accenni al ritorno all’ordine. Negli anni Trenta muta linguaggio, soprattutto quando, dopo aver esposto un’opera sacra e futurista alla Mostra Interregionale di Firenze, viene notato da Gerardo Dottori (1884-1977).

Il pittore futurista umbro, infatti, aveva reso Perugia uno dei centri più importanti dell’Aeropittura italiana sin dalla sua nascita nel 1929. Sicuramente il linguaggio dinamico del volo e del paesaggio umbro influenza Giuseppe

Preziosi che instaura un rapporto molto stretto con Dottori. Questi lo incoraggia ancor di più a inoltrarsi nello studio del movimento aereo, del dinamismo, della pittura futurista.

Da questo momento in poi, Giuseppe Preziosi partecipa come futurista alle Biennali di Venezia del 1934 e del 1936. Nel 1934 prende parte anche alla Mostra dell’Aeropittura Futurista Italiana a Berlino e Monaco, entrando ormai a far parte del Secondo Futurismo.

Comincia così ad ottenere lodi e premi in diverse rassegne italiane ed internazionali, fino a quando, nel 1939, non viene nominato Accademico di merito presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia.

Il Manifesto Umbro dell’Aeropittura

Nel 1941, firma insieme a Gerardo Dottori che ne è l’autore, il Manifesto Umbro dell’Aereopittura. Sottoscritto anche da Alessandro Bruschetti (1910-1980) e da Vittorio Meschini (1888-1981), il Manifesto promuoveva «una spazializzazione della natura e della dinamica vita umana portandovi molto cielo, sviluppando moltiplicando gli spazi allo scopo di abolire qualsiasi frammentarismo e intimismo episodico fino ad un’arte futurista umbra».

Abile miniaturista ed esperto ritrattista, riceve moltissime committenze in ambito umbro, realizzando anche pergamene per il comune di Terni. È anche autore di alcuni manifesti pubblicitari di matrice aerofuturista delle Acciaierie di Terni. Il marchio ideato da Giuseppe Preziosi è stato utilizzato dalla Società Siderurgica dal 1945 fino agli anni Settanta inoltrati.

Impegnato fino agli ultimi anni, si trasferisce a Roma nel 1952 e, abbandonato il Futurismo, ritorna ad una pittura tradizionale, dipingendo lontano dai riflettori fino alla fine. Giuseppe Preziosi muore a Roma nel 1973.

Gli esordi di Giuseppe Preziosi: una pittura tradizionalista

Giuseppe Preziosi esordisce molto giovane, nel 1917 alla mostra dell’Accademia di Perugia. Presenta un soggetto storico, La morte di Grifonetto Baglioni, che lo rende subito noto agli occhi della critica. Quindi già prima degli anni Venti viene considerato uno dei più importanti rappresentanti della pittura umbra del tempo.

Viene subito accolto nella cerchia di pittori umbri che si raccolgono attorno a “Griffa!” e viene notato dunque da Gerardo Dottori. Non è ancora minimamente vicino alle espressioni futuriste, ma espone comunque presso la Mostra d’Arte Moderna Umbra nel 1920.

Sono gli anni in cui lavora al San Francesco, San Ludovico e Santa Elisabetta per la Chiesa di San Francesco a Terni. E comincia anche a lavorare per il Comune ternano realizzando pergamene onorifiche, dato che pratica anche la tecnica della miniatura.

L’Aeropittura futurista

Alla fine degli anni Venti si avvicina al Futurismo grazie alla spinta del conterraneo Dottori. Giuseppe Preziosi ben presto diventa uno dei principali interpreti dell’Aeropittura. Ma i suoi esordi nel Futurismo sono legati all’Esposizione Interregionale di Firenze, in cui presenta una Fuga in Egitto in chiave Futurista.

Negli stessi anni, anche Dottori aveva dato un indirizzo futurista ad alcune opere sacre, basti pensare all’opera Annunciazione in un tempio d’aria. In ogni caso, Giuseppe Preziosi si addentra completamente nella pittura del secondo futurismo, aderendo ai modi del dinamismo, della sensazione di volo.

Compaiono una serie di Paesaggi umbri visti dall’alto. Le linee curve e dolci delle colline umbre si uniscono alle linee dinamiche del volo dell’aereo e alla creazione di una prospettiva ribaltata, in movimento. Continua poi con una serie di soggetti sacri, come l’Annunciazione, sempre realizzati attraverso le direttrici curvilinee e un insieme di colori che si intersecano.

Espone in moltissime mostre futuriste, ma anche alle Biennali degli anni Trenta, presentando una serie di Aeropitture. Paesaggio umbro compare alla Mostra Futurista di Palermo del 1935, dove ottiene un definitivo riconoscimento a livello nazionale.

L’esaltazione di Terni, città dell’acciaio

Una caratteristica molto importante del lavoro di Giuseppe Preziosi è l’esaltazione del carattere “meccanico” di Terni, città delle acciaierie. Forni, fuochi, lavorazione dell’acciaio sono spesso temi fulcro della produzione di Giuseppe Preziosi.

Ne sono esempio le opere Altoforno, Sintesi industriale, La pressa, ma anche il Manifesto che esegue per la Società Siderurgica di Terni nel 1945. Si tratta della Cascata delle Marmore rivista in chiave areopittorica: una natura dinamica e in divenire, che si unisce alla modernità delle macchine industriali.

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