Vittore Grubicy de Dragon

Vittore Grubicy De Dragon. Mare di Nebbia, 1885
Mare di Nebbia, 1885. Tecnica: Olio su tela

Quotazioni Vittore Grubicy de Dragon

Le quotazioni delle opere divisioniste di Vittore Grubicy de Dragon, anche se molto rare sul mercato, vanno dai 1.500 ai 5.000 euro se di dimensioni modeste. Raggiungono i 10.000 euro i dipinti ad olio di misure maggiori. Potrebbero superare i 20.000 euro capolavori di grandi dimensioni e di soggetto simbolista, se dovessero comparire sul mercato. Le acqueforti sono valutate tra i 150 e gli 800 euro di media.

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Biografia

Vittore Grubicy de Dragon (Milano, 1851 – 1920) nasce in un ambiente culturale molto fertile. Nel 1870 a Londra comincia ad interessarsi al mercato dell’arte, lavorando da questo momento in poi in gran parte d’Europa. A Milano collabora inizialmente con la Galleria Pedro Nessi e C. di cui diventa direttore con il fratello Alberto nel 1876.

Dagli anni Ottanta affianca la sua attività di mercante d’arte e gallerista a quella di pittore. La Triennale di Brera del 1891 consacra la nascita del movimento Divisionista, di cui diventa teorico. Negli anni continua a coniugare le due attività, ad eccezione di una pausa nel 1900 quando subisce un esaurimento nervoso. Partecipa alle diverse edizioni della Biennale di Venezia fino al 1912.

Negli ultimi anni, non smette mai di partecipare alla vita artistica di Milano, organizzando mostre divisioniste come quella del 1901 con le opere religiose di Gaetano Previati (Ferrara, 1852-Lavagna, 1920) e stringendo anche amicizia con rilevanti figure culturali del tempo come Arturo Toscanini, di cui realizza il ritratto. Muore nella sua città di nascita, nel 1920.

La famiglia borghese lo avvia sin da subito verso studi di tipo umanistico che influenzano sicuramente il suo acume e la sua propensione verso l’arte e la critica.

Il mercato dell’arte

La Scapigliatura

Ben presto Vittore Grubicy de Dragon inizia ad occuparsi del mercato di artisti appartenenti alla Scapigliatura lombarda. Instaura contatti con Daniele Ranzoni (1843-1889) e Tranquillo Cremona (1837-1878). Nel 1878 realizza una retrospettiva dedicata proprio a Cremona dopo la sua improvvisa morte.

Negli stessi anni non si interessa solo della Scapigliatura, ma anche di giovani artisti emergenti come Giovanni Segantini (1858-1899), Gaetano Previati, Emilio Longoni (1859-1932) e Angelo Morbelli (1853-1919) che saranno futuri rappresentanti del divisionismo italiano. Presenta loro dei veri e propri contratti lavorativi e commerciali e riconoscendo la forza di un movimento nuovo.

Anton Mauve: l’incontro

Negli anni Ottanta Vittore Grubicy de Dragon compie diversi viaggi in Europa e nel 1884 l’artista olandese Anton Mauve (1838-1888) lo introduce alla pittura, senza però guidarlo direttamente come insegnante dato che Grubicy, tornato in Italia, comincia a dedicarsi allo studio della pittura da solo, seguendo le teorie scientifiche del colore di Rood, del 1882.

Nel frattempo, dal 1886 scrive per diverse testate e riviste d’arte, come La Riforma o La cronaca d’arte. Nello stesso anno espone le sue prime opere nella mostra annuale della Società Patriottica. Nel 1889 iniziano i problemi con il fratello Alberto che porterà i due a rompere il rapporto non solo familiare, ma anche lavorativo. Alberto rimane il solo titolare della Galleria.

Vittore Grubicy de Dragon: il Divisionismo

Nel 1891 partecipa alla prima Triennale di Brera e nel 1894 alla seconda, presentando paesaggi che già annunciano la sua modalità artistica non soltanto di teorico del gruppo divisionista, ma anche di interprete di questa corrente.

Al 1895 risale uno dei suoi dipinti più famosi e manifesto programmatico della sua arte, Mare di nebbia. Un tema quasi romantico che rimanda inevitabilmente alla natura sublime di Friedrich e del suo Viandante, ma con un tocco pittorico completamente diverso. Piccolissime macchie di colori complementari vanno a formare un’atmosfera caliginosa e fosca, proprio come è la nebbia.

Le Opere

Tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 partecipa assiduamente non solo come organizzatore, ma anche come pittore alla Biennale di Venezia. Presenta diversi paesaggi fino a quando la sua attività artistica non è costretta ad interrompersi per un grave esaurimento nervoso.

Nonostante questo, continua ad organizzare mostre per gli artisti divisionisti. Nel 1910 Vittore Grubicy de Dragon ricomincia a dipingere partecipando all’Esposizione di Bruxelles con L’ultima battuta del giorno che muore, per poi ritoccare le sue opere già completate.

Alcune di queste sono conservate alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma: Estate sul lago di Como del 1889 o Monta la nebbia della valle del 1895 dove, come nel dipinto coevo Mare di nebbia, le cime delle montagne in lontananza si possono scorgere appena, poiché la nebbia fitta e quasi consistente inonda la valle che viene incorniciata dagli alberi spogli.

Ma anche in Inverno in montagna del 1898, attraverso un fitto reticolato di rami secchi si scorge la cima di una montagna innevata, sempre pervasa da quell’atmosfera intima e trasognata delle opere divisioniste e in particolare di Grubicy de Gragon.

L’ “ideismo”

Questa nota caratteristica di un continuo viaggio in un sogno appannato è proprio l’elemento principale del cosiddetto “ideismo” dell’artista e critico. Parte dalla verità della natura reale per poi evocare immagini per così dire simboliche che vanno oltre la mera denotazione fisica o che mirano a toccare corde dell’emotività dello spettatore, portato a viaggiare al di là del dato naturalistico. Questo è quello che differenzia Vittore Grubicy de Dragon e Previati dal realismo divisionista di Segantini.

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