Sommario
Biografia
Italo Nunes Vais (Tunisi, 1860 – Firenze, 1932) nato a Tunisi da genitori italiani, ben presto rientra in Italia, precisamente a Firenze, dove studia all’Accademia di Belle Arti. Ha come maestri toscani Stefano Ussi (1822-1901) e Nicolò Barabino (1832-1891), ma in un secondo momento, si trasferisce a Napoli.
Dal 1880 si perfeziona, infatti, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove frequenta le lezioni di Domenico Morelli (1823-1901). Importantissima sarà l’influenza del maestro napoletano su Italo Nunes Vais, soprattutto nella scelta di un cromatismo caldo e vero. È fondamentale anche nella scelta delle tematiche orientaliste cui il pittore si avvicina nei suoi numerosi soggiorni a Tunisi tra gli anni Ottanta e Novanta.
Una ricca attività espositiva
Nel 1882 rientra a Firenze dove esordisce con un dipinto di storia risorgimentale. Numerose saranno, da questo momento in poi, le partecipazioni del pittore alle mostre italiane: espone a Firenze, Venezia, Milano, Torino, Genova e Roma, ottenendo sempre un notevole successo di critica e di pubblico.
Italo Nunes Vais si afferma quindi prima come abile narratore di scene quotidiane pervase da una certa vena di sentimentalismo, ma anche come sensibile e accattivante pittore orientalista.
In un secondo momento, si indirizza invece verso il ritratto, eseguito spesso anche a pastello. La sua pittura risulta ricca di variazioni luministiche e di effetti chiaroscurali, soprattutto quando ambienta le scene di genere in interni popolari o borghesi.
Nel suo studio in Piazza Donatello a Firenze, il pittore accoglie numerosi artisti ed intellettuali. Svolge una vita tutt’altro che appartata ed è sempre partecipe degli eventi artistici fiorentini. Negli ultimi anni si dedica soprattutto a dipinti sacri, senza mai abbandonare, comunque, i soggetti di genere. Muore a Firenze, nel 1932, all’età di settantadue anni.
Italo Nunes Vais: tra scene di genere e soggetti orientalisti della sua Tunisi
L’influenza di Stefano Ussi e di Domenico Morelli si nota subito nel dipinto esposto nel 1882 a Firenze, Garibaldi a Taganrok. Due anni dopo, invece, presenta, sempre a Firenze, un Ritratto e diversi Studi dal vero di Tunisi, realizzati durante i suoi soggiorni di inizio anni Ottanta.
Le scene di vita quotidiana e le impressioni realizzate a Tunisi, sua città natale, lo rendono un raffinato ed abile pittore orientalista dalla tavolozza brillante e seducente. I suoi dipinti di genere risultano caratterizzati da una pittura levigata e da una tecnica disegnativa e cromatica precisa, spesso accompagnata da perfetti effetti di luce radente.
Ancora un bacio, dipinto più famoso di Italo Nunes Vais, conservato oggi alla Galleria Civica di Novara, compare alla Mostra di Milano del 1885 e viene poi riproposto a Firenze nello stesso anno. È qui evidente come il pittore sia rimasto indifferente alle ricerche macchiaiole, pur se inoltrato in un verismo tutto concentrato sulla rapidità della scena quotidiana, realizzata con un evidente taglio moderno e fotografico.
Nel 1887 partecipa alla Promotrice di Firenze con Testa di bambina, Dolce rimprovero e Mezza figura a due luci. Nello stesso anno prende parte alla Nazionale di Venezia con Profilo di donna e Tunisi (studi dal vero).
I quattro pastelli Profilo di donna, Profilo di bambina, Preghiera, In contemplazione compaiono alla Nazionale di Bologna del 1888, mettendo in luce la capacità del pittore nell’uso del pastello e soprattutto nella realizzazione di eleganti e raffinati ritratti. I due soggetti di genere La pappa e Al pozzo vengono esposti dal pittore a Torino nel 1889.
Un secondo soggiorno a Tunisi lo porta ad esporre diversi soggetti orientalisti all’Esposizione di Firenze del 1891: Arabi al caffè, Tunisi – testa di giovinetta indigena, Antica tomba dei Bey di Tunisi, Strada del sobborgo, Antica porta delle prigioni. Lo stesso avviene all’Esposizione torinese dell’anno successivo con Strada di Bab Zira, Piazzetta di città – Tunisi, Panorama parziale di Tunisi, Una caffè fuori di Porta.
Nel 1893, Italo Nunes Vais partecipa all’Esposizione Nazionale di Roma con altre scene e impressioni tunisine quali Bazar di sarto, poi riproposta alla Biennale veneziana del 1901, Strada dei calzolai a Tunisi e Bab Zira, accompagnate da Ancora un bacio.
All’inizio del Novecento espone numerosi soggetti di genere, ma si impegna soprattutto nel ritratto. Fiore di serra, il pastello Testa di giovane donna e Perdonato compaiono all’Esposizione di Milano del 1906. Alcuni nudi come Dal sogno alla realtà, esposto nel 1908 a Firenze, fanno parte della produzione del Novecento di Italo Nunes Vais. Nel 1912 partecipa alla sua ultima esposizione a Genova, con Vespro fiorentino.
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