Sommario
Biografia
Gaetano Jerace (Polistena, 1860 – Napoli, 1940) è fratello degli scultori Francesco (1854-1937) e Vincenzo (1862-1947) ed è l’unico tra i fratelli a scegliere la strada della pittura, in particolare quella di paesaggio.
Trasferitosi a Napoli, inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti, dove è allievo di Francesco Lojacono (1841-1915). Si dedica quasi sin da subito agli scorci di Napoli, alle vedute del Golfo e delle sue isole.
Attentissimo agli effetti luministici, il giovane artista si proietta subito in un’interpretazione libera e sintetica della pittura di paesaggio. La tavolozza fresca e brillante affascina ben presto i collezionisti stranieri, principale fonte di sostentamento di Gaetano Jerace.
Il successo presso i mercanti stranieri
Sin dagli anni Ottanta, il pittore lavora soprattutto per i committenti stranieri, attirati dall’accattivante e libera pennellata di Jerace. La freschezza e la luminosità delle vedute, però, fa breccia anche nel cuore critica italiana, quando il pittore espone a Napoli, Bologna, Palermo.
Non sono moltissime le partecipazioni di Gaetano Jerace alle esposizioni, ma sono da segnalare le sue presenze anche a mostre straniere, come quella di Anversa nel 1894.
Inizialmente, Jerace, oltre a sentire l’influsso poetico e luminoso del maestro Lojacono, è attratto dal linguaggio mosso e vibrante di Attilio Pratella (1856-1949). In un secondo momento, invece, si rivolge al realismo sincero e senza mediazioni di Federico Rossano (1835-1912) e più in generale della Scuola di Resina.
Il tratto naturalista e aggraziato del pennello di Gaetano Jerace, influenza anche il fratello minore Vincenzo, che, per un certo periodo, si dedica alla grafica e alla pittura, oltre che alla scultura. Capri, Ischia, Napoli sono i soggetti prediletti delle marine del pittore calabrese, che dipinge con regolarità fino agli anni Trenta del Novecento.
Le ultime partecipazioni a mostre risalgono, però, agli anni Dieci, quando le apparizioni pubbliche vengono piano piano sostituite solo da committenze private. Muore a Napoli nel 1940.
Gaetano Jerace: le fresche e sintetiche marine partenopee
Gaetano Jerace si distingue soprattutto per una serie di marine e paesaggi che seguono l’andamento orizzontale della veduta classica. Attraverso una tavolozza fresca e brillante ed una pennellata rapida e sintetica, il pittore si dedica alla realizzazione di opere ispirate alla luminosità del Golfo di Napoli.
Se nei primi anni c’è anche un accenno alla figura e alle scene quotidiane, in un secondo momento, Jerace lavora soprattutto sulla natura. All’Esposizione di Napoli del 1883 presenta A Capri. Nello stesso anno, partecipa alla Mostra di Belle Arti di Roma, con una serie di sei studi caratterizzati da ampiezza e libertà compositiva.
Risale, invece, al 1888 la sua presenza alla Mostra di Belle Arti di Bologna, in cui espone Portici e due vedute di Sorrento. Un mattino compare alla Promotrice napoletana del 1891 e Paesaggio all’Esposizione di Palermo del 1892.
Sono gli anni in cui lavora soprattutto per i collezionisti stranieri, quelli di inizio Novecento. In ogni caso, Gaetano Jerace partecipa con tre Paesaggi alla mostra di Napoli del 1911 e con Vie solitarie a quella del 1913. Panorama di Polistena dopo il terremoto compare a Catanzaro nel 1912.
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