Joseph Rebell

Joseph Rebell. Villa Serbelloni sul Lago di Como. Tecnica: Olio su tela
Villa Serbelloni sul Lago di Como. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Joseph Rebell (Vienna, 1787 – Dresda, 1828), pittore austriaco, si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna, dove, in un primo momento, segue i corsi di architettura.

Ma a partire dal 1807, inizia a studiare pittura di paesaggio, frequentando il corso di Michael Wutky (1739-1822), che, nel 1770 si era trasferito in Italia, per acquisire i modi della veduta classica e che rimane famoso soprattutto per un ciclo di immagini dell’eruzione del Vesuvio.

Nel 1809, Jospeh Rebell intraprende un viaggio in Svizzera, per poi giungere in Italia, a Milano. Qui, viene notato dal viceré Eugenio de Beauharnais, che diventa il suo principale committente e mecenate.

Napoli

Dopo una serie di incarichi da lui ricevuti, il pittore austriaco riesce a trasferirsi a Napoli, dove ottiene la protezione di Carolina Bonaparte e di tutta la corte di Gioacchino Murat, proprio grazie all’intercessione del viceré.

A questo, punto Joseph Rebell si occupa di una serie di vedute di Napoli che gli vengono richieste proprio da Carolina Bonaparte, per cui rimane in città tra il 1812 e il 1815. Contemporaneamente, si occupa anche di paesaggi e vedute del Golfo e del Vesuvio, su richiesta di aristocratici austriaci e tedeschi.

Dal punto di vista stilistico, si può tranquillamente inserire il pittore austriaco all’interno dei primi accenni della libertà compositiva e del bagliore della tavolozza che poi andranno ad identificare la Scuola di Posillipo a cominciare dai primi anni Venti.

In effetti, Raffaello Causa, nel saggio sulla Scuola di Posillipo, esamina proprio il ruolo che gli artisti nordici hanno avuto nella creazione di una nuova pittura di paesaggio. E tra di essi inserisce proprio Joseph Rebell, oltre a Carl Blechen (1798-1840), Johan Christian Dahl (1788-1857) e naturalmente il fondatore Anton Sminck van Pitloo (1790-1837).

Il soggiorno romano

Nel 1815, dopo la caduta di Murat, il pittore si rifugia a Roma, dove si fa conoscere grazie ad un’esposizione di proprie vedute a Palazzo Caffarelli nel 1819. Da questo momento in poi, comincia ad ottenere una serie di importanti commissioni anche dall’imperatore Francesco I.

Rimane a Roma fino al 1924, figurando tra i più rappresentativi pittori stranieri in Italia dei primi decenni dell’Ottocento. Il suo è un paesaggismo ricco di innovazioni che interessano soprattutto la rimozione di quelle regole fisse accademiche, in favore di una maggiore adesione alle sfumature del reale, grazie allo studio en plein air, coniugato a suggestioni ancora pienamente romantiche.

Nel 1824, chiamato a dirigere la Gemaldegalerie di Vienna, lascia definitivamente l’Italia per continuare la sua fiorente carriera in patria. Muore poi a Dresda, nel 1828, a soli quarantasette anni.

Joseph Rebell: il paesaggio tra il Romanticismo e l’attenzione al vero

Tra le prime opere conosciute di Joseph Rebell, vi sono le quattro Vedute di battaglie che gli vengono commissionate dal viceré Eugenio de Beauharnais nel 1810. Dopodiché, conosciamo le vedute che il pittore austriaco realizza durante il soggiorno a Napoli dal 1812 al 1815.

Per Carolina Bonaparte si occupa dell’esecuzione di tredici Vedute di Napoli e dintorni, che ancora oggi sono tra le opere più conosciute dell’artista, proprio perché rappresentano una sofisticata e sapiente fusione tra il sublime del Romanticismo e l’attenzione naturalistica al vero e all’esperienza atmosferica autentica ed originale.

Verso la nascita della Scuola di Posillipo

La luce, in particolare, diviene uno degli elementi più importanti della rappresentazione paesaggistica di Joseph Rebell, attraverso la scelta di una tavolozza chiara e tersa, poi punto di riferimento per la futura Scuola di Posillipo.

Tra le vedute del periodo partenopeo vi sono Costa amalfitana e il convento dei cappuccini durante una tempesta, Procida e Ischia da Capo Miseno, Burrasca al tramonto presso i Faraglioni di Capri e Golfo di Napoli visto da Posillipo.

Tra le vedute realizzate a Roma dal 1815 al 1824, vi sono soprattutto quelle provenienti da commissioni imperiali, come Tempesta presso l’arco di Misano sulla costa del Fusaro e Burrasca al chiaro di luna nel golfo di Napoli.

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