Luca Postiglione

Luca Postiglione. Pastore con Gregge nel Bosco. Tecnica: olio su tela
Luca Postiglione. Pastore con Gregge nel Bosco. Tecnica: olio su tela

Biografia

 Luca Postiglione (Napoli, 1876 – 1936) viene ben presto indirizzato allo studio della pittura dal fratello Salvatore (1861-1906). Tra i due c’è un rapporto veramente stretto, infatti Luca inizialmente lavora presso lo studio del fratello.

Quest’ultimo nel 1890 lo coinvolge, seppur ancora molto giovane – ha quindici anni – , nella decorazione della Birreria (poi Caffè) Gambrinus a Napoli. Tale esperienza è fondamentale per la fase formativa di Luca Postiglione.

Può infatti entrare in contatto con i maggiori esponenti della Scuola napoletana degli anni Ottanta, Novanta e dei primi del Novecento. Tra questi, Vincenzo Irolli (1860-2949), Vincenzo Caprile (1856-1936), Vincenzo Volpe (1855-1929), Gaetano Esposito (1858-1911) Vincenzo Migliaro (1858-1938).

L’artista, raggiunta l’età matura, si fa interprete di una pittura ricca e gioiosa che si riempie di suggestioni poetiche e leggere. Grazie alle tematiche scelte, legate al folclore napoletano e ad una pittura variopinta e piacevole, Luca Postiglione acquista velocemente fama a Napoli.

Negli ultimi anni si dedica anche alla composizione di poesie in napoletano che abbina ad una serie di dipinti veristi.
Inoltre, dà la possibilità ad alcune case editrici napoletane come la Gennarelli, di usare i suoi dipinti per l’illustrazione delle Piedigrotte delle canzoni tradizionali partenopee. Muore a Napoli nel 1936.

La prima produzione

Nei primi anni di formazione accanto al fratello Salvatore, Luca inizialmente si dedica a piccoli dipinti che avallano le richieste del mercato.
In un secondo momento affina la sua produzione adattandosi anche a modelli del recente passato artistico napoletano, come i dipinti di Bernardo Celentano (1835-1863). Esordisce alla Promotrice di Napoli del 1896 con il dipinto Primo Vere.

Il tema è quello della primavera della vita, la giovinezza fugace ma gioiosa che spesso ritorna come argomento princeps in diversi dipinti anche maturi dell’artista.
Alla Promotrice del 1904 Luca Postiglione si presenta con Rimembranze e Testa di donna, opere che ricalcano i temi e lo stile del fratello Salvatore.

Luca Postiglione. Iconografia partenopea

Grazie alla prima formazione nello studio del fratello maggiore, l’artista acquisisce una serie di elementi come la ricchezza cromatica della tavolozza.
La luminosità è tipica dei pittori che risentono dell’influsso di Mariano Fortuny (1838-1874), passato a Napoli poco prima di morire, nel 1874.

Naturalmente Luca Postiglione, che nasce due anni dopo, non fa in tempo a conoscere il pittore catalano. Avrà comunque la possibilità di fare proprie alcune sue cifre stilistiche grazie all’influenza di artisti come Irolli o Eduardo Dalbono (1841-1925).

Quest’ultimo entra in contatto direttamente con Fortuny e ne eredita quella leggerezza del tocco e quell’uso delle tonalità chiare accostate l’una all’altra, in dipinti luminosissimi.

Il variopinto folclore napoletano

Ecco, è proprio questa leggiadria e “poesia” che entra a far parte del linguaggio pittorico di Luca Postiglione. Ciò, non solo grazie all’apporto del fratello, ma anche grazie alla frequentazione di Irolli o Migliaro.

Questi ultimi si fanno infatti interpreti di una pittura variopinta e gioiosa, molto legata alle espressioni popolari e folcloriche della storia e della contemporaneità partenopee.

Allo stesso modo, Luca Postiglione riversa sulla tela una serie di sensazioni e suggestioni tratte dalla quotidianità di Napoli. Inserisce nei suoi ritratti o nelle scene di genere quella tipica vivacità e vaporosità smaliziata delle donne o degli uomini della città.

La pennellata comincia ad essere vivida e movimentata, proprio come i soggetti rappresentati. Ritratto femminile e Pulcinella, Andalusa, Giovinezza, Bambini allegri sono tutti dipinti che sottolineano la bellezza, la pienezza, il divertimento della vita giovanile, pur se effimera.

In questo modo, Luca Postiglione si afferma come un pittore che piace al mercato nazionale ed internazionale. Si fa conoscere anche grazie alla partecipazione all’Esposizione italiana a Londra nel 1904, dove presenta Orfana.

Il pittore partenopeo affianca la sua attività a quella di poeta, fino alla fine dei suoi giorni. In un’asta postuma, del 1845, la Bottega delle Arti ha venduto opere come Suonatori ambulanti, Settecento, Popolana, Carezze di nonna, Nannina.

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