Napoleone Nani

Napoleone Nani. Mascherati nel Ridotto. Tecnica: Olio su tela, 78 x 96 cm
Mascherati nel Ridotto. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Napoleone Nani (Venezia, 1841 – Verona, 1899) si forma allìAccademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida di Pompeo Marino Molmenti (1819-1894). Si specializza subito nella pittura di genere e nel ritratto, esponendo alle più importanti rassegne italiane, tra Venezia, Firenze, Torino, Milano e Genova.

Al 1874 risale il suo trasferimento a Verona, chiamato a dirigere l’Accademia Cignaroli, dopo aver insegnato elementi di figura a Venezia, dal 1862. l’attività didattica svolta da Napoleone Nani è fondamentale e si svolge parallelamente a quella pittorica. Tra i suoi allievi si possono elencare Giacomo Favretto (1849-1877), Luigi Nono (1850-1918) e Alessandro Milesi (1856-1945) e Angelo Dall’Oca Bianca (1858-1942).

Una tecnica impeccabile

Il pittore esordisce alla Promotrice di Torino del 1872 con tre dipinti di genere che dimostrano subito la sua propensione allo studio del vero e soprattutto alla attenta resa luministica delle scene. Dunque, una tecnica impeccabile accompagna leggere scenette solidamente e perfettamente costruite dal punto di vista disegnativo e cromatico.

Ciò che colpisce la critica è sicuramente la capacità di Napoleone Nani di trasformare semplici narrazioni quotidiane o aneddotiche in rappresentazioni in cui la protagonista è la luce radente che contribuisce alla costruzione volumetrica delle figure. Il maestro, dunque, dimostra di chiamarsi fuori dalla vasta schiera di pittori di genere tutti simili tra di loro, per inoltrarsi in una pittura ricca e attentissima al vero.

Per questo, l’artista ottiene un vasto successo anche all’estero, soprattutto in America, dove a Chicago le sue opere vengono vedute a prezzi altissimi. Continua ad insegnare e a dipingere fino agli anni Novanta, lasciando un segno indelebile nelle generazioni da lui formate. Muore a Verona, sua città d’adozione, nel 1899, a soli cinquantotto anni.

Napoleone Nani: la pittura di genere dall’impianto verista

L’esordio di Napoleone Nani avviene nel 1872 presso la Promotrice di Torino. Vi espone i tre dipinti di genere Ritorno dal mercato, Animali e Un bacio. Sempre nello stesso anno, a Milano e a Genova espone Reminiscenze.

Il 1874, anno del suo trasferimento a Verona, segna anche la sua partecipazione all’Esposizione di Firenze, con Testa di donna (studio dal vero), La sorpresa e Partenza pel mercato. Nelle opere del pittore si osserva una salda impostazione sul vero, con l’attenzione massima ai dettagli luministici. Il cromatismo levigato e preciso definisce forme e volumi, portando la pittura di genere ad un livello superiore.

Questo anno è importante per Napoleone Nani anche perché ottiene l’incarico di eseguire una grande tela patriottica per la Fondazione Querini Stampalia. Realizza così il Daniele Manin e Niccolò Tommaseo portati in trionfo in Piazza San Marco, oggi all’Istituto Paolo Sarpi.

Nel 1877 è all’Esposizione Nazionale di Napoli con Ritratto dell’autore e La posa, nel 1880 a quella di Torino, dove presenta Il giocoliere e una Madonna col Bambino e nel 1883 a Firenze con La macchina riposa e il cuore lavora. Nello stesso anno è anche all’Esposizione Nazionale di Roma con Il primo pensiero ai miei fiori e Lo studio del nudo, dipinti che gli fanno ottenere numerose lodi, soprattutto per l’originale concezione spaziale e luministica.

Precisione ottica ed effetti di luce

La modella, Studio dal vero e Un giudizio intelligente vengono esposti alla Nazionale di Venezia del 1887, Le conseguenze del vizio a quella di Bologna dell’anno successivo. Sempre nel 1888 prende parte all’Esposizione italiana a Londra con La cuoca, La modella e Painful Thoughts.

Ancora con La lettrice, Dolce ricreazione e Studio dal vero si presenta a Genova nel 1899, mentre con Fra le fronde e Dorme partecipa all’Esposizione Nazionale di Palermo del 1892.

Nello studio, dipinto databile agli anni Settanta, si trova presso la Galleria Nazionale di Roma ed evidenzia sia l’abilità nella realizzazione di effetti di luce, sia il suo amore per la didattica, che lo segna fino alla fine dei suoi giorni.

Dello stesso periodo è L’alloro, conservato al Castello Sforzesco di Milano, che lo rappresenta nel suo studio mentre viene incoronato dai suoi allievi, in una sorta di allegoria della pittura moderna. Più volte, lo studio del pittore è stato oggetto di sue opere, sempre caratterizzate dalla presenza di una luce naturale o artificiale che pervade l’ambiente.

Ai suoi allievi, Napoleone Nani, trasmetterà questa capacità briosa ed elegante di rappresentare gli interni, colpiti da luci radenti e organizzati attraverso un’attenta ricostruzione della realtà anche tramite l’ausilio della fotografia.

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