Pietro Senno

Pietro Senno. Valle Inferiore di Gundelwald, Effetto di Mattino - Tecnica: Olio su tela, 39 x 31 cm
Valle Inferiore di Gundelwald, Effetto di Mattino. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Pietro Senno (Portoferraio, 1831 – Pisa, 1904) si avvia alla carriera militare sotto la spinta del padre, ufficiale napoleonico. Partecipa alla battaglia di Curtatone del 1849, come tenente dell’esercito del Granduca Leopoldo II, ma si dimette nel 1852 per dedicarsi alla pittura.

Quindi, già maturo, si forma seguendo gli insegnamenti privati di Antonio Ciseri (1821-1891), ereditandone la precisione disegnativa e il primo indirizzo storico. Ma a questa prima vocazione ne subentra immediatamente un’altra, quella della pittura di paesaggio. Vicinissimo ai rappresentanti della Scuola di Staggia, Pietro Senno si fa interprete di una pittura emozionante e attentissima al vero.

È autore di una lunga serie di opere che hanno come soggetto le marine dell’isola D’Elba e del Golfo ligure, dai primi studi giovanili fino alle liriche e veriste opere degli anni Ottanta e Novanta.

Grazie a queste suggestive interpretazioni del paesaggio toscano, Pietro Senno acquista a poco a poco fama internazionale, pur rimanendo sempre un pittore umile e appartato. Negli ultimi anni, all’inizio del Novecento, si dedica alle illustrazioni della Divina Commedia per la nuova edizione Alinari. Muore a Pisa nel 1904.

Gli esordi: la pittura di storia

Debitore della lezione di Ciseri, nei primi anni di carriera, Pietro Senno, si fa interprete di numerosi dipinti di storia e di diverse opere di cronaca contemporanea. All’Esposizione di Firenze del 1861 presenta I toscani a Curtatone, campagna del 1818.

Mentre nel 1862 espone un dipinto di storia antica, Lucrezia romana e un altro episodio di battaglia ispirato alla sua carriera militare, Una ricognizione di cavalleria. Ma già si nota la sua propensione verso lo studio dal vero del paesaggio nei dipinti Motivo presso l’isola D’Elba e Una montagna.

E ancora, al 1865 risale un Dante presso la famiglia Malaspina e al 1867 Principe Amedeo di Savoia ferito a Custoza. Con questi dipinti storici o di battaglia Pietro Senno viene premiato nel 1862 e nel 1867. Ben presto però decide di rivolgersi alla natura e alla sua osservazione dal vero, per esprimersi al meglio nella pittura di paesaggio.

Pietro Senno: il paesaggio dal vero

La vocazione nei confronti del paesaggio nasce in Pietro Senno anche grazie alla vicinanza ideale ai pittori della Scuola di Staggia. Attentissimo ai cambiamenti atmosferici e abile nella rappresentazione di temporali, è soprattutto conosciuto per le sue marine. Predilige di gran lunga i paesaggi dell’Elba, della costa tirrenica in generale e di quella ligure.

All’inizio di questi interessi, vi sono i paesaggi esposti nel 1869 Una brezza d’ottobre, Interno di foresta, effetto del mattino, Un uliveto presso Firenze. Al 1874 poi risalgono le suggestive marine Un tramonto presso il Golfo della Spezia e Un mattino di calma all’isola d’Elba.

La natura, in queste prove, è sentita con passione sincera ed è resa con una forte attenzione alle variazioni atmosferiche nell’arco della giornata. Famose sono Dintorni del lago di Perugia, Un motivo di aprile dopo la pioggia e Sulla costa dell’Elba  presentate nel 1877 a Firenze.

Ancora, al 1884 risalgono Un temporale di autunno e Punta di Sant’Andrea (isola d’Elba) e al 1889 Marina a caduta di Libeccio. Verso la fine degli anni Ottanta, Pietro Senno interpreta con grande sensibilità i paesaggi della Maremma e del Mugello, ma si spinge fino all’Umbria e addirittura alle montagne della Svizzera.

Nel 1892, a Firenze espone La Val di Chiana dai monti, Un mattino a Rigoli, Un rovaio. Nel 1897 D’agosto in Maremma e Dopo un temporale d’estate (Umbria). Mentre all’anno successivo risalgono Levar del sole sul Frejus, Ricordo di Bardonecchia, Naufragio. Libeccio viene premiato nel 1902 e acquistato da un collezionista straniero nella prima giornata di esposizione a Firenze.

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