Pio Sanquirico

Pio Sanquirico. Figura di Profilo (dettaglio). Tecnica: Olio su tela
Figura di Profilo (dettaglio). Tecnica: Olio su tela

Biografia

Pio Sanquirico (Guido Visconti, 1847 – Milano, 1900) si forma a Milano, presso l’Accademia di Brera, sotto la guida di Giuseppe Bertini (1825-1898) e di Raffaele Casnedi (1822-1892).

La formazione accademica lo induce inizialmente a trattare soggetti storici, prendendo parte, da 1874, alle esposizioni braidensi. Ben presto, affianca al genere storico dipinti di genere e di ricostruzione in costume, ottenendo un discreto successo in diverse esposizioni italiane.

Negli anni Settanta Pio Sanquirico viene anche influenzato dalla Scapigliatura milanese: si dedica a composizioni di carattere spirituale, accompagnate da immagini floreali di natura decadente. La vera e propria maturazione artistica giunge solo dopo il contatto con Mosè Bianchi (1840-1904).

Da lui eredita la sapiente trattazione della figura, nella sua accezione emotiva e cromaticamente sciolta. La spigliatezza formale e la suggestione sentimentale raccolta nelle figure ritratte lo portano ad esporre fino agli anni Novanta. Muore a Milano, nel giugno del 1900.

Gli esordi: tra soggetti storici e di genere

Come gran parte degli artisti formatisi sotto la guida di Bertini e Casnedi, Pio Sanquirico esordisce nel solco della pittura di storia. Però da Casnedi in particolare, eredita la propensione per scene di genere o in costume, permeate da una velatura romantica di gusto leggero e sentimentale.

Esordisce all’Esposizione braidense del 1874, con soggetti di storia e di genere. Il 1876 è l’anno in cui espone soltanto due soggetti di genere, I colombi amorosi e I colori della fanciullezza. Nel 1880, sempre a Brera, presenta In tempo di pace, mentre nel 1881 espone Alla frutta e il dipinto di storia Panfilo Castaldi alla corte degli Sforza.

Il sostrato sentimentale e velato di un leggero romanticismo pervade gran parte delle opere di questi anni. Ne sono esempio anche i dipinti dedicati alle vicende biografiche di personaggi storici italiani.

Al 1880 risale un Tommaso Campanella, mentre nel 1883 all’Esposizione di Belle Arti di Roma presenta Giordano Bruno trascinato al supplizio. Quest’ultimo viene accompagnato dal dipinto di genere Il pulcino nero e da quello di ricostruzione storica L’insorto. Il tratto scapigliato della pennellata vaporosa e vibrante compare costantemente in queste opere degli anni Settanta e Ottanta.

Composizioni mistiche e floreali

Degli anni Ottanta in poi, Pio Sanquirico si avvicina ad un particolare gusto pittorico che lo porta a realizzare nature morte o opere di significato mistico di matrice decadente. Nel 1884 a Torino espone Frutta e nello stesso anno, a Firenze, presenta Scoperta e delusione. All’Esposizione di Torino del 1886 invia Omaggio d’amore, Una scoperta, Fiori secchi e Fiori freschi.

Il frutto proibito viene presentato all’Esposizione Nazionale di Venezia del 1887, rimanendo sempre sulla strada delle composizioni floreali o vegetali di natura decadente. Una delle opere che è più rappresentativa di questo genere è Fiori in oblio, esposta insieme a Frutta, nel 1892 a Torino. Fiori in oblio, poi esposta di nuovo a Firenze e Genova, è conservata presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano.

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