Roberto Bompiani

Roberto Bompiani. Lo Sportsman (dettaglio). Tecnica: Olio su cartone pressato
Lo Sportsman (dettaglio). Tecnica: Olio su cartone pressato

Biografia

Roberto Bompiani (Roma, 1821-1908) nato da una famiglia agiata, viene iscritto in giovane età all’Accademia di San Luca. Sin dalla fine degli anni Trenta, come studente, ottiene i primi riconoscimenti nei concorsi accademici di disegno, di nudo e di pittura.

Emergendo dunque per il suo talento, appena ventenne, comincia ad esporre pubblicamente. Inizialmente dimostra la sua abilità nella copia di dipinti dei maestri antichi come Raffaello.
Ma contemporaneamente diviene un magistrale interprete di scene religiose, letterarie e allegoriche, realizzate sotto l’influenza del Purismo. Negli anni Cinquanta espone a Londra e Parigi, ottenendo numerosi premi con i suoi dipinti di storia.

Affresco: teoria e pratica della tecnica 

Allo stesso tempo si specializza nell’affresco, divenendone uno dei più grandi interpreti e teorici. Addirittura, dopo aver realizzato numerosi affreschi in Italia e all’estero, nel 1902 riceve il Premio Poletti per un saggio sulla tecnica ad olio e a fresco nel corso dei secoli.

Lavorando nelle più importanti chiese di Roma come frescante o come collaudatore, Roberto Bompiani inizia anche a produrre una serie di sculture sempre di carattere sacro o allegorico. Alla fine degli anni Novanta viene nominato “principe” dell’Accademia di San Luca, di cui era già accademico di merito dal 1868.

Il successo internazionale

Roberto Bompiani espone frequentemente alle mostre della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma, a Parigi, a Philadelphia, sempre senza interrompere la sua attività di decoratore. Dagli anni Settanta si dedica al ritratto e a scene di matrice neo-pompeiana.

La sua precisione filologica nella resa dei particolari e la tecnica perfetta lo rendono indispensabile agli occhi della Maison Goupil. Questo contatto lo fa addentrare ancor di più nel mercato internazionale, ottenendo ulteriori commissioni e riconoscimenti.
Ancora nel pieno del successo e dell’attività artistica nel suo studio di via San Claudio, muore nel gennaio del 1908, mentre sta eseguendo un’Apoteosi di Saffo.

Roberto Bompiani: scene sacre, letterarie e storiche nel segno del Purismo

L’artista esordisce durante gli anni di studio all’Accademia di San Luca presentando al concorso di pittura del 1838 una serie di saggi allegorici. La Filosofia, La Giustizia, La Giurisprudenza, La Poesia vengono ampiamente lodate dalla giuria che riconosce il precoce talento di Roberto Bompiani.

Dopo aver presentato la copia della Madonna di Foligno di Raffaello nel 1841 presso la Sala di Piazza del Popolo, vi espone di nuovo nel 1847. Questa volta, presenta Dante e Virgilio sul dragone alato volano nelle bolge tenebrose dell’aere infernale, una Madonna col bambino e un quadro di genere.

Nello stesso anno partecipa anche alla Mostra di Torino inviando Costume di Ciociara con due bambini, insieme alle due opere precedenti, poi esposte anche a Parigi nel 1855. Il 1861 lo vede partecipare all’Esposizione di Firenze dove ripropone un tema dantesco Dante che declama nella bottega del suo amico Giotto, insieme a Una baccante.
Nel frattempo, negli anni Cinquanta, aveva esposto all’Universale di Londra un Bonifacio II ottenendo una medaglia e presentandosi al pubblico inglese.

Aumentano a dismisura gli incarichi: lavora per la villa del principe Borghese ad Anzio, esegue quindici tele con Santi per la corona spagnola e Le dodici ore per la sala da ballo della Regina Vittoria in Inghilterra. Negli anni Sessanta affianca all’attività di pittore da cavalletto quella di frescante, ma comunque continua a ricevere numerose commissioni.

Nel 1866, infatti, Roberto Bompiani lavora all’Apparizione di San Francesco ad alcuni membri dell’rciconfraternita delle Sante Stimmate per l’omonima chiesa a Roma. Nel 1891, dopo il periodo di ricostruzione pompeiana, espone Giuditta, Santa Lucia, Due giovanette osservando l’amore dei colombi.

La fase neo-pompeiana e i rapporti con la Maison Goupil

Negli anni Settanta, dati i rapporti con l’aristocrazia internazionale, soprattutto inglese e francese, inizia la sua attività di ritrattista. Ma le novità non si fermano qui: si addentra in un genere molto di moda, gradito ampiamente dal mercato e dalla Maison Goupil.

Si fa interprete di una raffinatissima pittura neo-pompeiana, mettendo in pratica una tecnica nobile e una grande attenzione al dettaglio archeologico. Ciò rende i suoi dipinti appetibili ai collezionisti amanti della pittura perfetta e impeccabile, dai toni leggeri e dai temi facilmente leggibili.

All’Esposizione di Torino del 1880 invia Un parassita al triclinio, esposto insieme a tre ritratti, tra cui quello della regina Margherita. A Milano nel 1881 Roberto Bompiani invia invece Catullo sulle rive del Tevere, Figura di donna pompeiana e Ritratto femminile.

Ancora nel segno della ricostruzione greco-romana, nel 1883 a Roma presenta L’offerta ai Lari e Il giuoco degli astrogali. Appartengono sempre a questo filone L’affissatore pompeiano, Una donna dell’antica Pozzuoli, Una donzella romana, La vita esterna in Pompei e Modestia e Vanità.

L’attività di frescante e di scultore

Roberto Bompiani, come premesso, è uno dei più grandi interpreti e teorici dell’affresco. Vi lavora dal 1858, quando viene chiamato a realizzare gli Episodi della vita di San Lorenzo in San Lorenzo in Lucina a Roma. Pochi anni dopo si dedica alla decorazione a fresco della Basilica di San Paolo con Agabo in Cesarea profetizza contro San Paolo.

Nel 1870 viene chiamato a collaudare gli affreschi della Cattedrale di Malta, visti i suoi intensi rapporti con la corona inglese. Per quanto riguarda invece l’attività plastica, Roberto Bompiani realizza Saffo, Ruth, la moglie di Loth convertita in sale, L’amore che cerca di ferire e La vita eterna.

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