Federico Rossano

Federico Rossano | Primavera
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Biografia

Federico Rossano (Napoli, 1835 – 1912) frequenta per un breve periodo a Napoli il Reale Istituto di Belle Arti. Preferisce infatti dedicarsi quasi subito agli studi dal vero, trasferendosi nel 1858 nella Favorita di Portici su invito di Marco De Gregorio (1829-1876).

Poco dopo si aggiungono altri esponenti della Scuola di Resina – o della Repubblica di Portici Giuseppe De Nittis (1846-1884) e Adriano Cecioni (1836-1886). In una felice congiunzione, questi quattro artisti, con l’aggiunta successiva di Antonino Leto (1844-1913) dal 1863 al 1867 danno vita ad una nuova visione pittorica.

Essa da una parte scavalca il calligrafismo del realismo palizziano e dall’altra il sentimento morelliano. Giunge così ad un verismo sincero e sintetico basato su una schietta rappresentazione della realtà napoletana.

Il trasferimento a Parigi

Nel 1876 muore Marco De Gregorio, per questo Federico Rossano decide di seguire De Nittis che si era trasferito a Parigi nel 1867. Quest’ultimo aveva intervallato la sua permanenza in Francia con un breve soggiorno a Napoli dal 1870 al 1873.

Rossano rimane a Parigi fino al 1892, partecipando diverse volte ai Salon e frequentando il famoso salotto di casa De Nittis. Qui conosce Edgar Degas, Édouard Manet, Giovanni Boldini (1842-1931) e Émile Zola. Nella capitale francese Rossano entra in contatto con le opere della Scuola di Barbizon e con Camille Corot (1796-1875) ricevendone l’influenza.

Gli ultimi anni a Napoli

Nel 1892, dopo l’esperienza parigina, torna a Napoli per ricoprire l’incarico di insegnante di pittura di paesaggio all’Istituto di Belle Arti, fino al 1902. Partecipa a diverse Biennali di Venezia, nel 1899, 1901, 1903,1905 e 1910. Muore a Napoli, dipingendo fino alla fine, nel 1912.

Federico Rossano. La Scuola di Resina

Fondando con Marco De Gregorio la Scuola di Resina, si fa promotore di un linguaggio in cui il paesaggio appare nella sua nuda verità.
Negli studi dal vero era stato influenzato, in giovane età, dalle vedute di Giacinto Gigante (1806-1876). Le ampie marine napoletane vengono riprese da Federico Rossano, ma spogliate di quel sapore romantico ancora presente nel rappresentante della Scuola di Posillipo.

Il trasferimento a Portici significa l’approdo ad una pittura di paesaggio dal taglio orizzontale. Un sole potente bagna figure e natura, generando una sintesi che si approfondirà dopo il soggiorno parigino. Nel 1867 partecipa alla II Promotrice di Napoli presentando Campo di grano, acquistato dal re.

Questa prima affermazione pubblica gli garantisce lodi e ammirazione da parte della critica. Tali circostanze lo indirizzeranno alla partecipazione, da adesso in poi, ad esposizioni artistiche nazionali e non.

Al 1873 risale la sua partecipazione all’Esposizione Universale di Vienna con Fiera dei buoi a Capodichino. Dipinto che permette a Federico Rossano di farsi notare dal mercante d’arte Adolphe Goupil che lo acquista subito.

Invece, alla Promotrice napoletana del 1875, l’ultima prima di partire per Parigi, espone Dopo la pioggia, Bosco di Portici e La strada del Vesuvio. Queste opere vengono apprezzate profondamente dall’artista e scrittore d’arte Francesco Netti (1832-1894) per l’intensa trattazione poetica della natura.

La maturazione parigina

La caratteristica della natura poetica evidenziata da Netti, si approfondisce ancora di più a Parigi. Questa peculiarità lo differenzia da De Gregorio, molto più concentrato su un realismo di matrice bakuniana.

Il contatto con la Scuola di Barbizon spinge ulteriormente Federico Rossano verso una trattazione lirica del paesaggio, connessa ad una realizzazione sintetica tratta da Corot.

Sono di questi anni Strada di Castellammare, Inondazione della Senna, I dintorni di Montretout presentati all’Esposizione Universale di Parigi del 1878. Invece, il pastello Inverno viene esposto a quella del 1889.

Le importanti suggestioni ricevute a Parigi lo accompagnano fino al suo ritorno a Napoli del 1892. Nella città partenopea, pur svolgendo l’attività di insegnante, continua ad esporre alle mostre principali.

Nello stesso anno, infatti, Federico Rossano invia a Torino Le rive della Senna appartenente ora alla Galleria Nazionale di Roma. Partecipa alle Biennali veneziane fino al 1910, anno in cui presenta un esempio del suo tardo e maturo paesaggismo, Tramonto a Licola.
Il dipinto è ricco di uno spiccato tonalismo accompagnato da una resa sintetica della pennellata.

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