Paolo Sala

Affermatosi ormai come abilissimo acquarellista, Il pittore lombardo Paolo Sala sfruttò al meglio i giochi di luce. Nei suoi acquarelli i vari soggetti sulle stagioni, la neve, la nebbia e la pioggia sono raffigurati con tocchi eleganti e di raffinati. Tecnica: Acquarello su Cartone
Nevicata. Tecnica: Acquarello su su cartone

Biografia

Paolo Sala (Milano, 1859 – 1924) si forma inizialmente nel campo dell’architettura, seguendo i corsi di Camillo Boito, presso l’Accademia di Brera a Milano. Dalla fine degli anni Settanta, però, decide di dedicarsi solo alla pittura, prediligendo il paesaggio romantico, ma anche soggetti di storia.
Nel 1880, proprio per un dipinto di storia contemporanea dedicato alla battaglia di Magenta del 1859, ottiene il Premio Mylius.

In ogni caso, Paolo Sala è conosciuto soprattutto per i suoi paesaggi, trattati con intensità lirica, ma permeati da un forte verismo dovuto allo studio dell’impressione dal vero. Il successo, infatti, arriva grazie ai suoi acquarelli dedicati alle impressioni paesaggistiche, ma anche a vivaci scorci di vita urbana.

Fervido viaggiatore, ha impresso sulla tela vedute non solo lombarde, ma anche della laguna veneziana, delle città inglesi, olandesi, russe e americane.

La Società degli Acquarellisti Lombardi

Apprezzato in ambito lombardo ed in particolare milanese, dove le sue opere sono richiestissime, Paolo Sala ottiene un rapido successo di mercato, anche a livello internazionale. Nel 1911 fonda la Società degli Acquarellisti Lombardi, dopo essere entrato a far parte della Società romana degli Acquarellisti nel 1907.

Intervalla l’attività artistica ai frequenti viaggi in Italia e all’estero. Nel 1902 è attestata la sua presenza a San Pietroburgo, dove è tra gli organizzatori dell’Esposizione Internazionale dello stesso anno.

In Russia Paolo Sala si dedica anche ad una serie di decorazioni murali: lavora nel Salone del Conservatorio di San Pietroburgo e in alcune residenze private del Caucaso.
Partecipa a numerose esposizioni non solo italiane – Venezia, Roma, Milano, Torino, Genova, Firenze – ma anche a Parigi, Berlino, Bruxelles. Artista instancabile e attivo pubblicamente fino al Novecento, muore a Milano nel 1924.

Paolo Sala: paesaggi e vivaci scorci urbani

L’esordio pubblico di Paolo Sala si può datare al 1878, quando all’Esposizione di Firenze, presenta un paesaggio di matrice romantica, Le sponde del Ticino. Formatosi anche sul disegno architettonico, nei primi anni affianca le composizioni romantiche e storiche a filologiche ricostruzioni di interni.

Infatti, a Genova nel 1879 presenta Interno del Duomo di Milano, seguito poi nel 1880 dal dipinto che gli ha fatto ottenere il Premio Mylius. Si tratta di Il tramonto del 4 giugno 1859 (dopo la battaglia di Magenta), considerato da molti il primo vero esordio ufficiale di Paolo Sala.

Nel 1881 a Milano espone un cospicuo gruppo di paesaggi e di scene di genere: Ritorno ai monti, Il frate, Passeggiata militare, Sotto il portico, Torrente in Valtellina, Risi e sorrisi e Arrivo del vapore.

Continua sullo stesso filone delle impressioni dal vero anche all’Esposizione di Roma del 1883, quando presenta Ricordo di Venezia, Fuori Varese, Cortile rustico nei dintorni di Milano.

In questi anni, l’artista si contraddistingue per un realismo sincero e delicato, basato su attente modulazioni luminose e atmosferiche.
Lo affascinano il paesaggio e la veduta urbana in tutte le loro sfaccettature: scorci ravvicinati e moderni, inquadrature più canoniche, una forte attenzione alla luce e alla dinamicità della visione.

Tutto questo si inserisce nei paesaggi che Sala realizza durante i suoi frequenti spostamenti, come è evidente dalle opere inviate all’Esposizione di Venezia del 1887.
Tra di esse vi sono Tragitto poetico, Strada di Londra, Foce dell’Entella, Dura lex sed lex, eseguito dopo un viaggio in America e poi acquistato dalla Repubblica Argentina.

Acquarello

Abilissimo e raffinato nell’uso dell’acquarello, Paolo Sala è riuscito a tradurre, tramite questo delicato medium, le più variegate impressioni dal vero.

Già nel 1886, a Milano espone una serie di acquarelli tutti dedicati a vedute di Londra. Ne sono esempio Hyde Park, Westminster Abbey, Oxford Street, Broad Sanctuary Westminster, Trafalgar Square.

Presso l’Esposizione di Milano del 1906 per l’Inaugurazione del Valico del Sempione, Paolo Sala presenta una serie di vedute che suggeriscono i numerosi viaggi dell’autore.

Le più vivaci impressioni urbane vengono raccolte con rapidità ed eleganza in dipinti come Appennino emiliano, Sulla piazza di Westminster, Sponde della Moscovia, Maggio e il trittico Santa Russia.

Alla Biennale di Venezia del 1912 Paolo Salapresenta Stagno e Triumphalis hora, mentre a quella del 1914 Antenati, dipinto dedicato all’America latina che produce un grande scalpore.

Nel 1922 viene organizzata una sua personale presso la Galleria Pesaro di Milano, in cui Paolo Sala espone centoventuno opere, tra acquarelli e oli. Tra di esse vi sono le memorie grafiche di gran parte dei viaggi effettuati dall’artista e le testimonianze della sua innata abilità nell’acquarello.

I soggetti più disparati animano le opere, tra cui Sera d’inverno (Alto Adige), Guado di Gauchos (Argentina), Mercato di fiori a Parigi, Mendicante russo, Vienna sotto la neve, Nevicata a Milano, Bosco di betulle, Cercatrici d’ambra. E ancora, Piccadilly street, Costumi caucasiani, Una via di Toledo, Trasporto di ghiaccio (Russia), Il ritorno dalla caccia, Plenilunio e Isola di San Vincenzo (Africa).

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