Luigi Scaffai

Luigi Scaffai. Scena Familiare - Tecnica: Olio su Tela applicata su Tavola, 75 x 100 cm
Scena Familiare. Tecnica: Olio su Tela applicata su Tavola

Biografia

Luigi Scaffai (Livorno, 1837 – dopo il 1897) si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Si specializza sin da subito nella realizzazione di soggetti di genere. Gli umili interni, il racconto della vita quotidiana dei contadini, le scene domestiche e l’attento studio dei dettagli sono i principali elementi che caratterizzano le tele di Scaffai.

Il preciso intento descrittivo deriva dalla pittura di genere del Seicento fiammingo, ma si ispira anche molto ai soggetti di Gaetano Chierici (1838-1920). I due sono accumunati dalla predilezione per temi aneddotici e dalla resa calligrafica degli ambienti, dei costumi, degli “oggetti di scena”.

La semplice lettura dei soggetti permette a Luigi Scaffai di ottenere un discreto successo di mercato: gran parte dei suoi quadri, spesso replicati per i mercanti, si trovano in collezioni straniere. Non si sa molto della sua vita privata. Non è certa nemmeno la sua data di morte, che secondo i documenti si potrebbe collocare indicativamente agli anni successivi al 1897.

Luigi Scaffai, pittore di genere

Nonostante l’immediato successo di mercato presso i collezionisti stranieri, molte sono le partecipazioni di Luigi Scaffai alle mostre italiane, in particolar modo fiorentine. All’Esposizione del 1868 presenta un quadro di rievocazione storica, dedicato a Leonardo Da Vinci.

Si tratta di Leonardo Da Vinci, conversando spesso con i contadini, divertivasi a disegnare. Questa tematica viene ripresa con diverse varianti nei primi anni di carriera dell’artista. Nel 1869 infatti espone Leonardo Da Vinci si diletta a disegnare caricature, per poi proseguire quasi esclusivamente con soggetti di genere.

Risale al 1871 La visita del cappuccino, tela poi riproposta in diverse altre versioni, mentre all’Esposizione fiorentina del 1874 presenta Dichiarazioni d’amore e La figlia del pifferaio. Soggetti umili, rappresentanti semplici lavoratori compaiono in dipinti come La vestitrice di fiaschi.

Nel 1879 espone per la prima volta Il fumatore in erba, conservato a Palazzo Pitti, opera poi riproposta per almeno tre volte in diverse varianti. Questo è un alto tratto che accomuna Luigi Scaffai e Chierici. Quest’ultimo, infatti, è stato soprannominato “il quadraio” per la vastissima quantità di repliche che eseguiva delle sue tele più richieste.

Opere piacevoli per commercianti e collezionisti

Piccole varianti comparivano di volta in volta, permettendo comunque ai commercianti e ai collezionisti di godere di opere piacevoli, leggere e tecnicamente impeccabili. Nel 1880 a Torino espone Genio precoce e Il pifferaio, dipinti ambientati in umilissimi interni domestici dalle mura spoglie.

Queste semplici stanze vengono riempite solo dal calore umano della famiglia che svolge le sue attività quotidiane: donne che filano la lana, bimbi che giocano, animali che dormono, uomini stanchi che riposano.

All’Esposizione di Firenze del 1881 risalgono Ti brucerai!, La nonna e Vecchio fumatore, mentre a quella di Genova del 1892 Il topo frenato, La pappa, La mamma compiacente. L’ultima esposizione a cui sembra aver partecipato Luigi Scaffai è quella di Genova del 1897, in cui espone Gioie coniugali.

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