Arnaldo Tamburini

Arnaldo Tamburini. Una chiacchierata (dettaglio). Tecnica: Olio su tela
Una chiacchierata (dettaglio). Tecnica: Olio su tela

Biografia

Arnaldo Tamburini (Firenze, 1853 – 1908) si forma a Firenze, dove esordisce nel 1874, presentandosi come pittore di paesaggio. In realtà dividerà la sua attività pittorica tra soggetti naturalistici e soggetti di genere. Pittore abilissimo nella resa cromatica intensa e strettamente legata alla pittura di genere del Seicento, si dedica soprattutto a temi della quotidianità.

Spessissimo i protagonisti delle sue scene di genere sono frati occupati nelle più svariate attività: mangiano, curano gli animali, bevono vino, leggono.In argute narrazioni della semplice vita di tutti i giorni, contadinelle e popolane dalle sgargianti vesti, vengono immortalate all’aperto o in umili interni domestici.

Diverso appare Arnaldo Tamburini nella pittura di paesaggio: i colori risultano più tenui e la luce attentamente modulata sul vero. Vibranti vedute di Viareggio o di paesini dell’entroterra toscano appaiono nella loro placida serenità.

Non espone regolarmente alle mostre, ma è presente in varie città come Firenze, Genova e Venezia. Lavora prevalentemente su committenza privata, avendo un discreto successo di mercato. Sono molto scarse le notizie sulla sua vita privata. Sappiamo che non si è quasi mai spostato dalla sua città natale Firenze, dove muore nel 1908.

Arnaldo Tamburini: paesaggi e argute scene di genere

Arnaldo Tamburini esordisce all’Esposizione di Firenze del 1874 con una Impressione dal vero. Con essa dimostra di aver in qualche modo ereditato la sapienza cromatica del naturalismo toscano degli anni Cinquanta e Sessanta.

Già nel 1875, quando espone a Genova, si dimostra anche un abile pittore di genere. Presenta infatti Serie occupazioni, mentre nel 1877 a Firenze espone un soggetto esotico, Costume orientale.
Dimostra quindi di riuscire a spaziare dalla ricostruzione in costume (Scena del secolo XVIII) ai soggetti di genere a lui più vicini, quelli legati soprattutto alla vita conventuale.

Ne sono esempio i dipinti esposti a Firenze nel 1878: Un abate che fuma e Una partita a dadi, due scene legate ai piacevoli svaghi dei frati.
Arnaldo Tamburini rende questi soggetti nella loro più vivace espressione, inserendoli in ambienti spogli, ma allo stesso tempo ricchi di cibo, di giochi e allegria.

Si potrebbe tranquillamente considerare uno dei tanti eredi dell’emiliano Gaetano Chierici (1838-1920) e accostare al conterraneo e coetaneo Pietro Torrini (1852-dopo il 1888). Molto conosciute sono le scene Un giornale divertente, in cui un paio di frati leggono dallo stesso giornale, incuriositi e ridenti, Il vino vecchio, Nello studio, Il canto fermo.

Continua comunque a dedicarsi alla pittura di paesaggio, con diversi studi dal vero esposti nel 1886 a Firenze e con marine dedicate alla Versilia. Ne sono esempio Ai borghi di Viareggio, Levanto, L’entroterra di Levanto, Tramonto (levante).

I ritratti

Nel corso degli anni Novanta, Arnaldo Tamburini si dedica anche ad una serie di ritratti esposti poi alle Promotrici. Tra le tante rappresentazioni di pescatori, giovinette, contadine e monaci, troviamo il prezioso ritratto di Vittorio Emanuele II e quello di Umberto I, entrambi conservati al Museo Civico di Pisa.
Si ricordano poi Il ritratto della madre dell’artista, Il committente, Le mie sorelle, Ritratto del padretutti molto intesi.

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