Vincenzo Scala

Vincenzo Scala. Campagna Romana con Acquedotto - Tecnica: Olio su tela, 50 x 96 cm
Campagna Romana con Acquedotto. Tecnica: Olio su tela

Biografia

Vincenzo Scala (Napoli 1839 – dopo il 1893) si forma presso il Reale Istituto di Belle Arti di Napoli. Subito attento alle espressioni veriste che andavano sviluppandosi a Napoli negli anni Cinquanta e Sessanta, si perfeziona a Roma. Diviene un notevole interprete di paesaggi dal vero e di vivaci scene di genere.

Esordisce alla Promotrice di Napoli del 1867 e vi continua ad esporre abbastanza regolarmente fino alla metà degli anni Ottanta. Partecipa frequentemente anche alle esposizioni di Genova, Torino e Firenze ed è presente anche a Parigi e Berlino.

Vincenzo Scala ottiene un discreto successo presso i collezionisti di area partenopea e negli anni Settanta viene incaricato di decorare le sale del Palazzo Zona a Napoli. L’affresco più famoso è la grande composizione allegorica della volta del salone principale, in cui è rappresentata la Dea Aurora.

Apprezzato per la vitalità del colore e per la scioltezza del disegno e della pennellata, Vincenzo Scala lavora anche per il mercato straniero. Si fa notare infatti alle mostre napoletane con una serie di paesaggi e scene freschi e sinceri.

Non è certa la sua data di morte che comunque è da collocare dopo il 1893. Questo infatti, è l’anno in cui è testimoniata l’ultima sua partecipazione ad una Promotrice, precisamente a quella di Genova.

Paesaggi e scene partenopei

L’esordio ufficiale di Vincenzo Scala risale alla Promotrice napoletana del 1867. Vi presenta due paesaggi dal vero, antesignani delle tele presentate l’anno successivo, Selva bruciata e Una domenica alla campagna.

Alla Promotrice del 1871 risalgono altri due paesaggi che mostrano la sua attenzione nei confronti del dato reale e atmosferico. Si tratta di Un mattino di primavera e Un effetto di neve, seguiti poi negli anni successivi da una serie di vedute che testimoniano il suo passaggio a Roma.

Nel 1872 infatti a Milano Vincenzo Scala presenta Paesaggio. Rimembranze della campagna romana e a Genova Ricordo di Roma. Mentre nel 1873 sempre alla Promotrice genovese invia Ricordo delle maremme, bozzetto che suggerisce un soggiorno di Vincenzo Scala nell’alto Lazio e in Toscana.
Nel 1875 a Napoli espone II benvenuto alle rondini e Un giorno di festa al villaggio, dipinti ampiamente lodati dalla critica e dal pubblico.

All’Esposizione di Belle Arti di Napoli del 1877 presenta il luminosissimo Una fiera, grazie al quale viene notato da collezionisti stranieri. A Torino l’anno successivo invia Il proprietario, mentre a Genova nel 1879 presenta La campagna.

Conosciuto soprattutto per i suoi studi dal vero, nel 1880 espone a Torino il famoso 13 giugno a Teano, dipinto che rievoca la tradizionale festa di Sant’Antonio nella cittadina campana.

Sempre a Torino, nel 1883, si presenta con I colombi, La foresta, Nel dolce aprile. Partecipa poi alla sua ultima mostra nel 1893, inviando a Genova Una villa nel Tigré.

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