Giulio Viotti

Giulio Viotti. Donna egiziana. Tecnica: Olio su Tela
Donna egiziana. Tecnica: Olio su Tela

Biografia

Giulio Viotti (Casale Monferrato, 1845 – Torino, 1878) si forma presso l’Accademia Albertina di Torino, per poi completare la sua formazione a Roma. Qui si avvicina al pittore spagnolo Mariano Fortuny (1838-1874) che lo influenza nella scelta dei temi di matrice orientalista, ma anche di ricostruzione storica.
Si perfeziona nell’impiego sia dell’olio che dell’acquarello, utilizzando una tavolozza luminosa e raffinata, proprio sulla scia di Fortuny.

Tornato in Piemonte, Giulio Viotti si avvicina anche alla Scuola di Rivara che lo indirizza verso la pittura di paesaggio di stampo verista. Si avvicina anche alle ricerche legate al revival medievale condotte da Tammar Luxoro (1825-1899), Alfredo D’Andrade (1839-1915) e Federico Pastoris (1837-1884).

È anche al centro di alcune committenze ecclesiastiche: ad esempio si occupa degli affreschi del Santuario di Belmonte nel Canavese. Partecipa assiduamente alle mostre torinesi, ma anche a quelle di Milano, Genova e Roma. Nel 1873 espone a Vienna, dove ottiene il primo premio. Muore a Torino a soli trentatré anni, nel 1878, mentre sta lavorando ad un bozzetto per un quadro.

Orientalismo e ricostruzione storica nel segno di Fortuny

Dopo la prima esperienza all’Accademia Albertina di Torino, Giulio Viotti amplia la sua formazione trasferendosi per un periodo a Roma. Allontanatosi dai formalismi accademici, rimane potentemente affascinato dalle scene vibranti, virtuosistiche e luminose di mariano Fortuny.

Le variopinte scene in costume, ma soprattutto quelle orientaliste, denotate da accesi cromatismi influenzano la maniera pittorica di Giulio Viotti. È abilissimo nel colore, meno nel disegno e si specializza ben presto nell’uso dell’acquarello.
Forse questa scelta è proprio dettata dall’intenzione di aderire a pieno al cromatismo cangiante e movimentato alla Fortuny.

Denotano questa fase artistica romana dipinti leggeri di genere o di matrice esotica come Amicizia esposto a Torino nel 1870, Colpa e rimorso nel 1872, il dittico Fiori e triboli nel 1873. Risalgono al 1874 i dipinti Un idillio a Tebe e Dio e la creatura, temi di chiara ascendenza immaginaria ed esotica.
Armonie viene presentato a Genova nel 1875, mentre Maioliche dipinte a gran fuoco, rappresentanti Ninfa, Dear, Pomeriggio a Napoli nel 1877.

Giulio Viotti. La vicinanza alla Scuola di Rivara

Tornato a Torino dopo il soggiorno romano, Giulio Viotti approfondisce ancora di più il medium dell’acquarello, lasciandosi un po’ alle spalle la pittura di genere per inoltrarsi in quella di paesaggio. Il legame con la Scuola di Rivara è evidente. Ernesto Bertea (1836-1904), Federico Partoris, Vittorio Avondo (1836-1910), Carlo Pittara (1835-1891), si riunivano nel Canavese per dipingere dal vero, sul modello dei barbizonniers.

Il cenacolo, nato negli anni Sessanta, nel 1872-73 raggiunge la sua massima potenza espressiva. È proprio in questo periodo che Giulio Viotti si avvicina agli artisti di Rivara, dipingendo dal vero e assimilando il loro intenso verismo lirico.

Non abbandona definitivamente la pittura che lo aveva caratterizzato nel primo periodo, ma comunque sviluppa un paesaggismo delicato e sincero. Ne sono esempio Paesaggio con bimbe e Varallo Sesia.

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