Umberto Boccioni è sempre legato e associato al Futurismo, di cui diviene simbolo, ma la mostra alla Fondazione Magnani Rocca di Parma accende i riflettori sul periodo precedente del pittore: i suoi anni di formazione in ambito divisionista.
Alla rassegna Boccioni. Prima del Futurismo, visitabile dal 9 settembre al 10 dicembre, si avrà l’occasione di ripercorrere gli anni di studio e sperimentazione tra Roma, Venezia e Milano, fermandoci alle soglie della stesura del Manifesto Futurista del 1910. L’esposizione si pone l’obiettivo di mostrare la natura eterogenea della ricerca di Boccioni, ma anche analizzare il contesto culturale nel quale cresce ed opera.
La formazione divisionista e le tre sezioni della mostra
La mostra Boccioni. Prima del Futurismo è articolata in tre sezioni che fanno riferimento alle tre città in cui si forma. La prima tappa è quella romana, nella quale debutta nel 1899, e ripercorre gli anni giovanili in cui è allievo di Giacomo Balla che lo inizia al linguaggio divisionista.
Roma
Esempio di questo primo approccio è la tela Campagna romana o Meriggio del 1903. In questa sezione le opere di Boccioni sono affiancate da lavori di Sartorio, Balla, Prini e dei più giovani Ferenzona e Sironi che hanno influito sulle sue prime composizioni. Nel periodo romano l’artista si avvicina non solo alla pittura, ma anche all’illustrazione commerciale, la cosiddetta réclame che poi influenzerà la sua produzione futura.
Venezia
Nel 1907 lo troviamo invece a Venezia, in corrispondenza con l’apertura della Biennale, dove sviluppa una prima critica al verismo in favore di un simbolismo e di una bellezza ideale. In questa sezione rintracciamo inoltre l’attività grafica di Boccioni che prende avvio nella città lagunare per proseguire a Milano.
Milano
All’arrivo nel capoluogo lombardo è dedicata l’ultima parte di Boccioni. Prima del Futurismo in cui si indaga il definitivo superamento della posizione naturalistica in favore di opere di natura simbolica o di figura. La sua ricerca è messa in rapporto con gli artisti che incontra a Milano da Longoni a Sottocornola e Morbelli, o dai maestri Segantini a Previati.
A testimoniare tutto questo percorso evolutivo da Roma a Milano sono esposte circa duecento opere tra le quali spiccano alcuni capolavori dell’artista come Ritratto della sorella del 1904, La madre del 1907, Il romanzo della cucitrice del 1908, Contadino al lavoro del 1909, Ritratto di Fiammetta Sarfatti del 1911 e diverse tempere, incisioni e disegni.
Quando:
Dal 9 settembre al 10 dicembre
Orari e giorni di apertura:
Dal martedì al venerdì 10-18; sabato, domenica e festivi 10-19.
La biglietteria chiude un’ora prima.
Biglietti:
€ 14 valido anche per le raccolte permanenti e il parco – € 5 per le scuole e under quattordici anni.
Possibilità di effettuare una visita guidata alla mostra nei seguenti giorni ed orari:
il sabato ore 16 e la domenica e festivi ore 11.30, 15.30, 16.30. È possibile prenotare a segreteria@magnanirocca.it, oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 19