Capogrossi in mostra alla Galleria Nazionale

Capogrossi dietro le quinte. Autoritratto con Emanuele Cavalli, 1927 ca. (dettaglio).
Autoritratto con Emanuele Cavalli, 1927 ca. (dettaglio). Tecnica: olio su tavola. Roma, collezione privata

Roma, Galleria Nazionale

Dal 20 settembre al 6 novembre 2022

Nell’ottobre del 2022 ricorrerà l’anniversario dei cinquant’anni dalla scomparsa di Giuseppe Capogrossi (Roma 1900-1972) e la Galleria Nazionale di Roma, a partire dal 20 settembre ospiterà una mostra dedicata all’autore. “Capogrossi. Dietro le quinte” è il titolo dell’esposizione curata da Francesca Romana Morelli e realizzata in collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi.

L’iniziativa della Galleria Nazionale dialoga con una serie di progetti raccolti sotto il titolo Capogrossi. Il segno nei musei e nelle istituzioni italiane, dedicati a Capogrossi nel corso dell’anno e sostenuti dal presidente della Fondazione Guglielmo Capogrossi.

Capogrossi. Dietro le quinte

La Galleria Nazionale di Roma conserva il nucleo più ampio di opere di Giuseppe Capogrossi. Queste costituiranno la parte principale del percorso espositivo, insieme alle altre che provengono dall’Archivio Capogrossi e da una serie di collezioni private.

Non saranno presenti solamente oli, ma anche diverse opere su carta, fotografie, cataloghi di mostre, documenti e lettere che chiariscono non solo la vicenda artistica del pittore, ma anche tutti i rapporti intessuti con gli artisti dell’epoca.

Capogrossi è stato uno dei principali rappresentanti del passaggio dal figurativo all’informale. Se negli anni Trenta, compare tra i maggiori interpreti del delicato ed intimo tonalismo della Scuola Romana, a cominciare dal dopoguerra in poi, è protagonista della stagione informale italiana. Composizioni caratterizzate dal ritmo della ripetizione di elementi che si identificano solo ed esclusivamente con la sua poetica.

Dal tonalismo all’informale

Tra le opere in mostra, il cui percorso segue un andamento cronologico, vi sono alcuni iconici dipinti degli anni Trenta, tra cui Autoritratto con Emanuele Cavalli e Paesaggio invernale. Seguono poi le tele degli anni Cinquanta, contraddistinte dalle tipiche forme a pettine o forchetta che si intersecano, si inseguono, si raccolgono in maniera euritmica e ordinata, creando un equilibrato e giocoso andamento di pieni e vuoti.

Tra di esse si segnalano Superficie 274 del 1954, Superficie 76 bis della seconda metà degli anni Cinquanta e Superficie 419 del 1950. Il topos della griglia, del segno personale che costituisce un alfabeto nuovo e inusuale è il punto forte della poetica di Giuseppe Capogrossi.

Dopo il periodo figurativo, ha inteso la pittura come un gesto ordinato in cui spazio e colore conversano in strutture compositive che giungono fino ai Rilievi bianchi. Opere eseguite dall’artista negli anni Sessanta, che testimoniano la sua continua esigenza di sperimentazione.

Orari:
dal martedì a domenica dalle 9 alle 19

Biglietti:
intero: € 10,00;

ridotto: € 5,00
– possessori di un biglietto del MAXXI
– visitatori U30 possessori della Lazio Youth Card
– studenti e docenti della Scuola Internazionale di Comics
ridotto: € 2,00
– cittadini UE di età compresa tra i 18 e i 25 anni

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