Constantin Brancusi Sculpture

Constantin Brancusi, Scultore. Superfici specchianti e tondeggianti riportano le sue opere alle primitive sculture totemiche, intensamente comunicative. Un’equilibrata unità formale pervade le opere e racchiude in sé spazio, luce, materia. Ogni scultura può contenere in sé infinite variazioni
The Newborn, Version I, 1920

The Museum of Modern Art (MoMA), New York

Fino al 18 febbraio 2019

Constantin Brancusi

Nato in nel 1876 in un piccolo villaggio della Romania, Constantin Brancusi si forma prima presso la Scuola di Arti e Mestieri di Craiova e poi alla Scuola di Belle Arti di Bucarest. Si perfeziona poi all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi nel 1905, passando dalla provinciale realtà rumena a quella della grande metropoli francese.

Nel 1913 esordisce all’Armory Show di New York e l’anno successivo Alfred Stieglitz (1864-1946) ospita la prima personale dell’artista nella sua Galleria 291 a New York, sulla Fifth Avenue.
Un rapido successo dunque interessa il giovane scultore che, di lì a poco, sarà tra gli assistenti di Auguste Rodin (1840-1917) per la realizzazione di sculture legate ai brevi ed effimeri Movimenti della danza.

Superfici levigate, tra idea platonica e modernità

Non resiste in un ambiente in cui le opere, grazie agli assistenti, vengono ormai quasi prodotte in serie, per cui va via dallo studio di Rodin. Lavora utilizzando legno e pietra, senza modelli o matrici: scolpisce direttamente la materia, come un antico.

Si fa crescere la barba e vive quasi come un eremita, senza legarsi a particolari correnti. Negli anni Dieci Constantin Brancusi stringe amicizia con Marcel Duchamp (1887-1968) e con diversi rappresentanti del Dada, tra cui il rumeno Tristan Tzara (1896-1963).

Si fa interprete di una scultura purissima e levigata, in cui sembra trasporre più l’idea platonica di un soggetto che il soggetto stesso. La sintesi diventa la sua cifra fondamentale, la linea sinuosa e curva il suo verbo.

Superfici specchianti e tondeggianti riportano le sue opere alle primitive sculture totemiche, intensamente comunicative. Un’equilibrata unità formale pervade le opere e racchiude in sé spazio, luce, materia. Ogni scultura può contenere in sé infinite variazioni, perché è una sorta di unione dualistica aristotelica tra sostanza e contingenza.

Da Uccello nello spazio a Colonna senza fine

Le molte opere dedicate agli uccelli come Maiastra, riassumono questo concetto e lo stesso vale per Uccello nello spazio, del 1927. L’opera, inizialmente piccola, viene riprodotta in grandi dimensioni per il giardino della dimora di campagna del Visconte di Noailles.

Inoltre, una delle copie verrà fermata alla dogana di New York, portata da Edward Steichen per una retrospettiva di Constantin Brancusi, perché identificata come oggetto e non come opera d’arte unica.

Forse, Constantin Brancusi era sceso a compromessi con quella produzione in serie dell’atelier di Rodin da cui era scappato. Negli anni Venti, il legame con Duchamp si fa ancora più vivo, quando quest’ultimo, insieme a Henri-Piérre Roché, acquista un blocco di trenta opere dello scultore rumeno. Nel 1935 realizza la famosa Colonna senza fine per il parco Târgu Jiu. Trasferitosi a Parigi, vi muore nel 1957.

Constantin Brancusi Sculpture al MoMA

Per la prima volta, come accennato, le sculture di Constantin Brancusi arrivano a New York nel 1913, per l’Armory Show. Oggi, una grande mostra al MoMA ritorna a celebrare questo grande artista del Novecento, così lontano da ogni corrente e ogni intento decorativo.

Le curatrici Paulina Pobocha e Mia Matthias hanno scelto una serie di undici sculture accompagnate da disegni e fotografie per riassumere la sua carriera. Sono presenti anche video, opere meno conosciute dell’artista, realizzate in collaborazione con l’amico Man Ray (1890-1976).

Una mostra lineare e pulita, proprio come la lucentezza e la levigatezza delle sue opere. Corredata da numerosi eventi collaterali, come talk che indagano il rapporto tra le sue origini rumene e l’adozione da parte di Parigi, l’elegante esposizione vuole spiegare in poche opere l’intero universo di Constantin Brancusi.
Tra di esse vi sono MaiastraUccello nello spazio in due esemplari, PesceColonna infinita nella versione più corta, Giovane uccello e Socrate.

Una chicca singolare: nella pagina relativa a Constantin Brancusi Sculpture del sito del MoMA, è stata inserita una speciale playlist musicale. Le curatrici, infatti, hanno selezionato una serie di brani tratti dalla consistente discografia ritrovata nello studio del pittore.
Si va dai compositori classici, al jazz, al blues, in un ritmo che molto probabilmente accompagnava l’artista nelle sue intense sessioni di scultura.

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