Giotto e il Novecento

Giotto. San Giorgio, 1956, scultura in bronzo (dettaglio). Marcello Mascherini, Scultore
Marcello Mascherini, Scultore. San Giorgio, 1956, scultura in bronzo (dettaglio). Collezione privata

Rovereto, Mart

Fino al 19 marzo 2023

«Noi che ci sentiamo figli non degeneri di una grande razza di costruttori (Giotto, Paolo Uccello, Masaccio ecc.) abbiamo sempre perseguito figura e termini precisi e corposi anche quando tutti in Italia si perdevano ad accarezzare le nebbie celestine-violette dell’impressionismo tanto opprimenti al nostro spirito solare…», queste le parole di Carlo Carrà (1881-1966) in Pittura metafisica, saggio pubblicato a Firenze nel 1917.

Valori Plastici e Novecento

Era esattamente l’inizio di un’epoca nuova, quella del ritorno all’ordine, visto come esigenza profonda dopo lo sconvolgimento del conflitto e l’era delle avanguardie. Di lì a poco, sarebbero nati i numeri della rivista “Valori Plastici”, in vita tra il 1918 e il 1922 e organo precursore dei nuovi motivi legati a «riaffermare la concezione dell’arte come esperienza dell’Italia e della sua tradizione».

Mario Broglio (1891-1948), sua moglie Edita (1886-1977), Carlo Carrà, Giorgio De Chirico (1888-1978), Alberto Savinio (1891-1952), Carlo Socrate (1889-1967) e poi altri artisti a seguire, portano avanti a Roma un linguaggio di riscoperta dell’antico, che ha Giotto come principale modello ideale.

Contemporaneamente, a Milano, con il gruppo Novecento, raccolto attorno alla figura di Margherita Sarfatti, si condividono le stesse idee, diffuse poi nel corso degli anni Venti e Trenta, tra ritorno all’ordine, Metafisica, Realismo magico e Scuola Romana.

Giotto: la mostra al Mart

La mostra del Mart mette in relazione le circa duecento opere esposte, di cui cinquanta della collezione del museo, con la pittura di Giotto, il maestro che, a detta di Dante ebbe “il grido”, portando una vera e propria rivoluzione stilistica nella pittura medievale successiva a Cimabue.

Il percorso comincia, infatti, con una grande installazione immersiva che riproduce  la Cappella degli Scrovegni di Padova. La mostra segue poi con sette sezioni che, in ordine cronologico e tematico, snocciola i grandi autori che nel corso del Novecento si sono ispirati a Giotto: da Arturo Martini (1889-1947) a Gino Severini (1883-1966) a Massimo Campigli (1895-1971), da Marcello Mascherini (1906-1983) a Ferruccio Ferrazzi (1891-1978), a Ubaldo Oppi (1889-1942).

Tra le tematiche proposte, compare quella della Sacra maternità, più volte affrontata dagli autori citati e immersa in una modernità silenziosa, rarefatta e senza tempo, così come nelle conversazioni femminili e nelle Atmosfere rurali, altra sezione della mostra.

Dall’astrattismo al concettuale

La mostra prosegue con esempi non più risalenti al primo Novecento, ma anche all’arte contemporanea: gli espressionisti astratti come Rothko hanno tratto da Giotto la solennità e la purezza del colore, carico di significati spirituali. Ecco perché verso la fine del percorso compare un’installazione di James Turrell, che fa immergere lo spettatore in un mondo di stimoli percettivi.

Orari

Martedì-domenica 10-18

Venerdì 10-21

Lunedì chiuso

Biglietti

Intero: 11 €

Ridotto: 9 €

Giovani tra i 15 e i 26 anni e over 65: 7 €

Minori di 15 anni: gratuito