Il Novecento veneto in mostra

Il Novecento. Umberto Moggioli. Paesaggio asolano, 1914 (dettaglio). Tecnica: Olio su tela, 72 x 60 cm. Collezione privata
Paesaggio asolano, 1914 (dettaglio). Tecnica: Olio su tela, 72 x 60 cm. Collezione privata

Crocetta del Montello (TV), Villa Ancilotto

Fino al 27 dicembre 2020

Villa Ancilotto di Crocetta del Montello, nel trevigiano, sarà la cornice di un trittico di mostre organizzate dall’Associazione ArtDolomites di Belluno e dal comune di Crocetta del Montello.

La prima mostra, iniziata il 12 settembre, si intitola 1910-1940: la rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto, da Gino Rossi, a Guidi e de Pisis ed è stata curata da Antonella Alban e Giovanni Granzotto, con la collaborazione di Stefano Cecchetto.

Nel prossimo futuro, saranno altre due le mostre che avranno lo scopo di illustrare il ruolo del Veneto nella rivoluzione artistica del Novecento, fino ad arrivare agli anni Duemila. Le altre due mostre saranno 1940-1970: la rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto, da Music a Deluigi e Tancredi e 1970-2000: la rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto, da Vedova a Santomaso.

Il grande contributo dato da questa regione all’arte dell’Ottocento e del Novecento è dovuto alla presenza di Venezia e della Biennale Internazionale d’Arte, ma anche allo sviluppo della Secessione di Ca’ Pesaro e della Fondazione Bevilacqua La Masa con Nino Barbantini.

Primo Novecento in Veneto

La prima mostra parte dalla grande importanza che ha avuto Gino Rossi (1884-1947) nell’arte veneta del primo Novecento, nel contesto della Scuola di Burano, insieme a Luigi Scopinich (1886-1957), Umberto Moggioli (1886-1919) e Pio Semeghini (1878-1964).

Ma lo stimolante percorso espositivo illustra anche il progressivo avanzare verso gli anni Venti ed il ritorno all’ordine con Virgilio Guidi (1891-1984) e il contributo personalissimo degli anni veneziani di Filippo De Pisis (1896-1956).

Nel bel contesto scenografico di Villa Ancilotto, sede della Biblioteca civica e del Museo di Storia Naturale, il percorso della mostra partirà da una serie di opere realizzate tra gli anni Dieci e Venti, in particolare dagli artisti della Scuola di Burano, che hanno saputo conferire all’isola quel sapore esotico e magico, introducendo una poetica bidimensionalità Nabis e simbolista, trattando la linea ed il colore come un meraviglioso incastro cloisonné, ma anche giocando con un cromatismo di matrice Fauve.

La luce e i colori della laguna veneziana rimangono i protagonisti indiscussi di queste tele dalle atmosfere liriche, così come avviene nelle opere ispirate al glorioso Settecento di Canaletto (1697-1768) di Filippo de Pisis, attraverso una pittura veloce e sintetica.

A completare la stagione novecentista giungono i contributi di Virgilio Guidi e dello scultore trevigiano Arturo Martini (1889-1947), protagonista del primitivismo del clima di ritorno all’ordine, sia con Valori Plastici che con il Novecento di Sarfatti.

Fondamentali nell’affascinante percorso della mostra sono anche le opere immobili e senza tempo di Cagnaccio di San Pietro (1897-1946), di Guido Cadorin (1892-1976), di Felice Carena (1879-1966), di Fiorenzo Tomea (1910-1960).

L’esposizione si conclude con una selezione di opere del secolo precedente, per testimoniare come la laguna veneta e il territorio trevigiano siano state sempre luoghi di forte ispirazione per paesaggisti che hanno fatto la storia dell’arte italiana, come Guglielmo Ciardi (1842-1917), Pietro Fragiacomo (1856-1922) e Luigi Nono (1850-1918), ma anche pittori di genere come Giacomo Favretto (1849-1887).

Orari:

giovedì e venerdì 15.00-19.00; sabato, domenica e festivi 9.00-12.00 e 15.00-19.00 solo su appuntamento

Biglietti:

Intero € 8; ridotto € 6 (studenti under 24, soci FAI, soci centro Guide turistiche del Veneto;

gratuito under 14, disabili non autosufficienti con accompagnatore, giornalisti con tesserino stampa e guide turistiche con tesserino

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