La Fiera di Saluzzo di Carlo Pittara alla GAM di Torino

La Fiera di Saluzzo. Carlo Pittara. Tecnica: Olio su tela, 4,08 x 8,11 m, Torino, GAM
La Fiera di Saluzzo, 1880. Tecnica: Olio su tela, 4,08 x 8,11 m. Torino, GAM

Torino, GAM

Fino al 13 aprile 2020

Sono trentotto anni che alla GAM di Torino non viene esposto il dipinto di Carlo Pittara (1835-1891) Fiera di Saluzzo (sec.XVII). L’imponente tela storica fu presentata dal pittore torinese all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Torino, ottenendo un grandioso successo, proprio verso la fine della sua carriera.

Il soggetto, estremamente realistico, seppur ambientato nel Seicento, rappresenta una fiera di campagna, con gli animali più disparati, cavalli e uomini. La località piemontese è Saluzzo, o meglio, la campagna circostante, mentre il paesino si avvista sullo sfondo, accanto alle maestose Alpi innevate.

Proprio in occasione dell’Esposizione, il dipinto di Carlo Pittara confluì, dopo l’acquisto, nelle collezioni del barone Ignazio Weil-Weiss. Poi, trentasette anni dopo, nel 1917 è entrato in quelle della GAM di Torino. L’ultima occasione in cui la Fiera di Saluzzo è comparsa in un’esposizione pubblica è stata la mostra del 1981 dedicata ad Alfredo d’Andrade.

Oggi, per la prima volta da quei giorni, la tela ritorna alla luce, dopo essere rimasta per tanti anni nei depositi della GAM. La curatela di Virginia Bertone si è concentrata non soltanto su questa enorme tela del 1880, ma anche sugli anni di formazione di Pittara.

Cavalli, costumi e dimore. La riscoperta della Fiera di Saluzzo di Carlo Pittara

Dopo i primi anni a Torino, il giovane si trasferisce a Ginevra e poi a Parigi, dove entra in contatto con i rappresentanti della Scuola di Barbizon. La trattazione verista e lirica del paesaggio, ripreso en plein air, cattura immediatamente il pittore, che ritornerà in Italia decisamente arricchito.

È a questo punto, che, negli anni Sessanta, entra a far parte della Scuola di Rivara, pioniera, in Piemonte, del paesaggio verista. Ma intorno agli anni Ottanta, Carlo Pittara compie un ulteriore soggiorno a Parigi che lo conduce verso una pittura più gradita al mercato, anche se sempre orientata su un verismo d’intenti.

La fiera di Saluzzo appartiene all’ultima fase artistica del pittore ed unisce un sincero realismo ad una tavolozza variegata e brillante e soprattutto ad una fantasia compositiva di grande impatto.

Si tratta di un dipinto in costume di intento celebrativo, utilizzato dal pittore torinese anche come potente esercizio di stile nello spiegamento di un’enciclopedia di animali, costumi e tipi umani.

Questa abilità illustrativa di grande verismo deriva sicuramente dalla sua primissima formazione ginevrina nello studio di Charles Humbert, dove si era specializzato soprattutto nella realizzazione di animali.

La stupefacente rappresentazione della realtà della fiera suscitò grande ammirazione nella critica e nel pubblico, non soltanto per l’eccezionale dimensione della tela, ma anche per la straordinaria ricchezza di particolari e dettagli filologici, che dimostrano un reale studio dei costumi e delle tradizioni seicentesche.

Vicino al dipinto è stata posizionata una sorta di mappa grazie a cui i visitatori possono facilmente fare un confronto con il dipinto e riconoscere i palazzi di Saluzzo, ma anche le numerose specie di animali inseriti da Carlo Pittara nella grande tela.

Alla fine della mostra, è stata dedicata una sezione all’Esposizione Nazionale del 1880, dove si possono ammirare La deposizione di Papa Silverio di Cesare Maccari (1840-1919), l’Eulalia Cristiana dello scultore Emilio Franceschi (1839-1890), la Schiava di Giacomo Ginotti (1845-1897) e poi un dipinto molto simile a quello di Pittara, la Fiera di animali a Moncalieri di Felice Cerruti Bauduc (1818-1896).

ORARI:

da martedì a domenica: 10.00 – 18.00

BIGLIETTI:

la mostra è inclusa nel biglietto d’ingresso al museo.
Intero: € 10; Ridotto: € 8
Gratuito: minori 18 anni, Abbonamento Musei Torino, Torino + Piemonte card

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