L’arte del ‘900 italiano a Padova

L'arte del ‘900. Francesco Trombadori. Fanciulla nuda che legge (dettaglio), 1929.
Francesco Trombadori. Fanciulla nuda che legge (dettaglio), 1929. Tecnica: Olio su tela. Collezione privata

Padova, Musei Civici agli Eremitani

Fino al 10 maggio 2020

Il Novecento ha portato con sé una lunghissima serie di cambiamenti politici e sociali, tra catastrofi, rinascite e ulteriori frane, come ha spiegato lo storico inglese Eric Hobsbawm nel suo saggio Il secolo breve, del 1994.

Il grande valore rivoluzionario di alcuni decenni del Novecento ci ha preparato non solo ad un nuovo secolo, ma anche ad un nuovo millennio, sicuramente frutto di tutta la ricchissima e sofferta storia precedente. E, si sa, in campo artistico e culturale si anticipano sempre un po’ i tempi di quello che dovrebbe avvenire poi anche in ambito socio-politico.

Il Museo Eremitani di Padova, fino al 10 maggio, ospita una mostra dal titolo ‘900 italiano. Un secolo di arte, che analizza gli aspetti prettamente italiani della rivoluzione artistica Novecentesca, che parte dalle avanguardie, per arrivare al valore profondamente internazionale dell’arte cinetica e programmata, portata avanti dal padovano Gruppo N negli anni Sessanta.

Dal Futurismo alla Transavanguardia

La mostra, a cura di Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti, racconta, attraverso una selezione di novanta opere, alcuni aspetti precisi del Novecento italiano. Sarebbe stato impossibile gestire un’antologica del Novecento che toccasse tutte le fasi, le correnti e gli artisti che hanno animato il Secolo breve.

In effetti, il percorso espositivo, ipnotico e coinvolgente, si concentra soprattutto sugli elementi rivoluzionari dell’arte italiana del secolo scorso, ricco di eventi, di cambiamenti, cesure, stravolgimenti, ma anche ritorni e ricorsi.

Si parte dal Futurismo, con Giacomo Balla (1871-1958) e Umberto Boccioni (1882-1916), con le loro opere emblematiche, tra cui Forme uniche della continuità nello spazio, per rappresentare il momento dell’esplosione italiana delle avanguardie.

Dopo gli stravolgimenti della Prima guerra mondiale, gli artisti sentono invece il bisogno di un ritorno all’ordine, alla staticità classica e tradizionale delle figure, da ricercare nella memoria dell’arte del Quattrocento, Cinquecento e Seicento italiani.

Nascono così Novecento e Valori Plastici, ma anche la Metafisica, che unisce enigma e simbolo alla forma della tradizione. Ecco dunque che in mostra compaiono i capolavori di Felice Casorati (1883-1963), di Mario Sironi (1885-1961), ma anche di Carlo Carrà (1881-1966), di Giorgio de Chirico (1888-1978) e di Alberto Savinio (1891-1952).

Il percorso offre poi uno sguardo alle manifestazioni artistiche del secondo dopoguerra, analizzando il bivio tra realismo e arte astratta, a partire dalla Giuseppe Capogrossi (1900-1972) che parte dalle fila della Scuola romana per poi passare alle sue iconiche forme astratte.

Tra concettualismo, gestualità e Arte Povera passano in rassegna gli anni Sessanta e Settanta, con un concreto sguardo al Gruppo N, originario di Padova. Si è voluto porre l’accento sul Gruppo, proprio perché aveva la sua sede in via San Pietro, 3 a Padova.

Un movimento di arte cinetica e programmata che si sviluppa in provincia, come molte altre correnti che hanno rivoluzionato la storia dell’arte italiana, fatta di grandi capovolgimenti ma anche di piccoli gesti, di piccole aggregazioni che hanno poi avuto risonanza internazionale, come l’ultimo movimento analizzato, quello della Transavanguardia di Achille Bonito Oliva.

ORARI:

10:00 – 19:00; chiuso i lunedì non festivi e 1° maggio

BIGLIETTI:

intero: euro 10,00; ridotto: euro 8,00 (under 26, over 65, convenzioni Musei Civici, Padova Card, possessori di biglietto Cappella degli Scrovegni, dipendenti del Comune di Padova, docenti di ogni ordine e grado); ridotto bambini: euro 5,00 (dai 6 ai 14 anni)

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